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17/09/2025 11:01
Il Senato accademico della Statale di Milano ha scelto di prendere una posizione netta sulla guerra a Gaza. Per la prima volta in una delibera ufficiale compare la parola “genocidio”, con una condanna esplicita alle violazioni dei diritti umani e un richiamo alla necessità di una soluzione politica che garantisca sicurezza e autodeterminazione a tutti i popoli coinvolti.
La mozione, approvata all’unanimità, segna un cambio di passo importante: solo pochi giorni fa gli attivisti di “Cambiare Rotta” presidiavano i chiostri dell’università chiedendo che l’ateneo si esprimesse e condannando anche il silenzio della rettrice Marina Brambila.
Il documento non si limita alle parole. Oltre a ribadire il ripudio della violenza e la condanna dell’uccisione di medici, paramedici e giornalisti, nella delibera la statale esprime “profonda preoccupazione” per l’attacco alla Global Sumud Flotilla, considerato un ostacolo agli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile.
Sul piano operativo, l’ateneo annuncia lo stop a nuovi accordi con istituzioni coinvolte, direttamente o indirettamente, nelle violazioni in corso. E si muove anche sul fronte dell’accoglienza: sono già pronte 22 borse di studio per studentesse e studenti palestinesi, il numero più alto tra le università italiane, con ulteriori fondi propri per garantire un sostegno dignitoso.
Un segnale forte, arrivato dopo mesi di mobilitazioni studentesche, che proietta la Statale di Milano tra le università più attive sul fronte del riconoscimento dei diritti a Gaza.