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18/06/2025 11:02
Dopo poco più di un anno dal tragico episodio che ha quasi spezzato la sua vita, l’ispettore capo Christian Di Martino è tornato al lavoro. Ad accoglierlo, l’abbraccio caloroso dei colleghi e la voce della centrale operativa a cui ha potuto finalmente chiedere di nuovo il suo “011”, il codice che sancisce l’inizio del turno sulle volanti della Polizia di Stato.

Un rientro che sa di rinascita, quello di Christian. "Siamo tutti con te", recita il messaggio diffuso dalla Questura di Milano.

Era la notte tra l’8 e il 9 maggio 2024 quando l’ispettore Di Martino veniva accoltellato alla stazione di Lambrate durante un intervento ad alto rischio. Intorno alle 23.30, la polizia ferroviaria aveva richiesto l'intervento delle volanti per contenere un uomo in forte stato di agitazione, che stava lanciando pietre contro i treni al binario 12. L’individuo – Hasan Hamis, cittadino marocchino di 37 anni – aveva già colpito alla testa una donna di 55 anni.

Gli agenti hanno cercato di immobilizzarlo con il taser, ma il giubbotto imbottito dell’uomo ha reso inefficace il dispositivo. La situazione è degenerata in pochi istanti. Durante la colluttazione, Hamis ha estratto un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri e ha colpito Di Martino con tre fendenti alla schiena, due dei quali hanno raggiunto organi vitali, tra cui rene e duodeno, provocando una grave emorragia interna.
Trasportato d’urgenza all’Ospedale Niguarda in codice rosso, Di Martino è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato sette ore. Le sue condizioni sono rimaste critiche per diversi giorni, tenendo con il fiato sospeso colleghi, familiari e cittadini.

Oggi, la sua presenza in Questura rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche un segnale forte per tutta la comunità: la determinazione e lo spirito di servizio non si spezzano nemmeno di fronte alla violenza più brutale.