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14/03/2025 17:16
Il carcere minorile Cesare Beccaria torna al centro delle cronache. Nella notte tra il 12 e il 13 marzo, alcuni detenuti hanno dato fuoco a un materasso all’interno di una cella, provocando un incendio e scatenando momenti di tensione. L’allarme è scattato poco dopo mezzanotte: gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti immediatamente, mentre sul posto sono arrivati anche vigili del fuoco, carabinieri e soccorritori del 118, che hanno riportato l’ordine solo dopo le 2. Il bilancio ha visto cinque persone intossicate, tra cui quattro giovanissimi reclusi e un agente di 31 anni.

Non è la prima volta che l’istituto di via dei Calchi Taeggi è teatro di rivolte. L’ultimo episodio risale allo scorso 31 agosto, quando tre ragazzi erano riusciti a fuggire approfittando del caos generato da un incendio. Due mesi prima, a luglio, un altro rogo appiccato nelle celle aveva reso necessario il trasferimento di alcuni ragazzi. A maggio, invece, settanta detenuti avevano scatenato una violenta protesta, sedata solo con l’intervento degli agenti in assetto antisommossa.

Davanti a questa escalation di violenza, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria lancia un appello accorato. “Ora basta” scrive Alfonso Greco, segretario regionale del SAPPE, denunciando condizioni di lavoro ormai insostenibili e chiedendo interventi concreti per tutelare il personale. Dello stesso parere Donato Capece, segretario generale del sindacato, che definisce il carcere “un inferno dantesco” e chiede soluzioni immediate per fermare questa spirale di violenza.