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15/03/2025 15:37
Per la presunta frode del vino della cantina sociale di Canneto, alla fine, andranno a processo soltanto 14 persone. Delle 23 posizioni arrivate al vaglio dell’udienza preliminare infatti, 5, tutti agricoltori che portavano l’uva, sono state stralciate con la formula della “particolare tenuità del fatto”, mentre altri 4 conferitori hanno chiesto di poter fare lavori socialmente utili per espiare la colpa di avere taroccato le bolle di consegna, in pratica dichiarando di avere portato più uva del reale, e magari di tipo diverso, consentendo così alla cantina di “barare” producendo falso vino Doc, Igt o Biologico. Tra i 14 che andranno a processo nel tentativo di dimostrare la propria innocenza è rimasta comunque una decina di produttori di uve, oltre ai vertici della cooperativa, enologi e mediatori.
A 5 di loro è stato contestato anche il reato di associazione per delinquere. La prima udienza del processo è fissata per il 10 luglio in tribunale a Pavia, a quasi 8 anni dall’avvio delle indagini e a 5 anni e mezzo dal bltiz di Guarda di finanza, carabinieri e Repressione frodi alla cantina sociale del gennaio 2020, quando gli investigatori, dopo le verifiche in cantina, registrarono un ammanco di vino di un milione e 600mila litri di vino.
In pratica il prodotto esisteva solo sulla carta, grazie alle fatture gonfiate dei soci compiacenti. In questo modo - questa l’accusa ancora da dimostrare - il vuoto poteva essere riempito con prodotto scadente e a poco prezzo ma venduto per vino di ottima qualità, a indicazione geografica o persino biologico.