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E non mi par l'ora, creda, non mi par l'ora! Perché, dopo quello che è
avvenuto di molto intimo tra me e lui
indicherà il Padre con un orribile ammiccamento non posso più vedermi in
questa compagnia, ad assistere allo strazio di quella madre per quel tomo
làindicherà il Figlio lo guardi! lo guardi! indifferente, gelido lui,
perché è il figlio legittimo, lui! pieno di sprezzo per me, per quello là,
indicherà il Giovinettoper quella creaturina;
ché siamo bastardi - ha capito? bastardi.
Con le cento lire che stava per offrirmi in pagamento, signori!
Erano là, in una busta cilestrina sul tavolino di mogano, là nel
retrobottega di Madama Pace. Sa, signore? una di quelle Madame che con la
scusa di vendere "Robes et Manteaux" attirano nei loro "ateliers" noi
ragazze povere, di buona famiglia.
Imponga un po' d'ordine, signore, e lasci che parli io, senza prestare
ascolto all'obbrobrio,
che con tanta ferocia costei le vuol dare a intendere di me, senza le
debite spiegazioni.
Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di
cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore,
se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono
dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e
col valore che hanno per sè, del mondo com'egli l'ha dentro?
Crediamo d'intenderci; non c'intendiamo mai!
Già! Mi seguiva per via: mi sorrideva e, giunta a casa, mi salutava con la
mano - così! Lo guardavo con tanto d'occhi, scontrosa. Non sapevo chi
fosse! Lo dissi alla mamma. E lei dovette subito capire ch'era lui.
Mah! Signore, ciascuno - fuori, davanti agli altri - è vestito di dignità:
ma dentro di sè sa bene tutto ciò che nell'intimità con se stesso si
passa, d'inconfessabile. Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene
subito dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida,
come una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e
seppellisce ai nostri stessi occhi ogni segno e il ricordo stesso della
vergogna. È così di tutti! Manca solo il coraggio di dirle, certe cose!
Perché quello di farle, poi, lo hanno tutti!
Tutti! Ma di nascosto! E perciò ci vuol più coraggio a dirle! Perché basta
che uno le dica - è fatta! - gli s'appioppa la taccia di cinico. Mentre
non è vero, signore: è come tutti gli altri; migliore, migliore anzi,
perché non ha paura di scoprire col lume dell'intelligenza il rosso della
vergogna, là, nella bestialità umana, che chiude sempre gli occhi per non
vederlo. La donna - ecco - la donna, infatti, com'è? Ci guarda, aizzosa,
invitante. La afferri! Appena stretta, chiude subito gli occhi. È il segno
della sua dedizione. Il segno con cui dice all'uomo: "Accecati, io son
cieca!".
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