L’AUTONOMIA FINANZIARIA DEL COMUNE

L’autonomia finanziaria del Comune si può esercitare sia sulle entrate tributarie (imposte, tasse, tributi speciali) sia su quelle di natura extra-tributaria (proventi dei servizi e dei beni pubblici, governo finanziario delle aziende speciali, delle aziende gestite in economia e di quelle partecipate).

Esaminiamo ora i principali cespiti derivanti dalla autonomia impositiva e tariffaria del nostro Comune.

LE ENTRATE TRIBUTARIE

L’imposta comunale sugli immobili ( I.C.I. )

Dall’anno 1994 l’ICI si è trasformata in tributo comunale (art. 18 decreto legislativo 504/92) in quanto tutto il gettito viene direttamente attribuito ai comuni.

Il Comune di Vigevano ha deciso di confermare, per l’anno 1998, l’aliquota del 4,70 per mille per l’abitazione principale e l’aliquota 5,50 per mille per gli altri immobili ed il 7 per mille per le case a disposizione non locate. Viene confermato anche per il 1998 il protocollo di intesa con i Sindacati dei Pensionati (CGIL - CISL -UIL) ai fini di maggiori detrazioni ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 122/96. La stima del gettito è di 13.600 ml..

Dal 1994 l’ICI è un elemento di rilevanza anche per la gestione di cassa in quanto i contribuenti possono versare in unica soluzione, entro il termine di scadenza della prima rata (30 giugno), l’importo dovuto per l’anno in corso secondo l’integrazione apportata all’art.10 del decreto legislativo n. 504/92 dal successivo decreto legislativo n. 518/1993.

L’imposta comunale per l’esercizio di imprese, arti e professioni I.C.I.A.P.)

Il presente tributo, con l’entrata in vigore dell’IRAP, è stato abolito. Il tributo è iscritto per un importo di L. 200 ml. che si prevede di conseguire attraverso il controllo delle dichiarazioni e dei versamenti delle precedenti annualità.

L’imposta comunale sull’incremento di valore degli immobili (INVIM)

L’imposta è stata soppressa, con effetto dall’1.1.1993, dal 6° comma dell’art. 17 del decreto legislativo n. 504/1992.

Il gettito previsto nel Bilancio del nostro Comune, pari a 50 ml., rappresenta una entrata presunta per le somme di pertinenza del Comune sulle transazioni sino al 31.12.1992 e che verranno versate nel corso del 1998..

L’imposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni

Con il decreto legislativo n. 507/1993 questi tributi locali sono stati completamente riordinati, con particolare riferimento alla ripartizione dei Comuni in 5 classi invece delle 7 precedenti, ed alla ridefinizione complessiva delle modalità di applicazione dell’imposta.

Le tariffe devono essere deliberate entro il termine di approvazione del bilancio preventivo ed entrano in vigore il primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la deliberazione è divenuta esecutiva a norma di legge e qualora non modificate entro il suddetto termine, si intendono prorogate di anno in anno.

Per quanto riguarda l’imposta sulla pubblicità, il nostro Comune ha previsto per il 1998 un gettito di 606 ml.; per quanto riguarda i diritti sulle pubbliche affissioni, la previsione è di 292 ml., evidenziando una leggera flessione rispetto al 1997. Ai sensi dell’art. 11 comma 10 della Legge 449/97, le tariffe saranno adeguate del 20%.

La tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (T.O.S.A.P.)

Con il decreto legislativo n. 507/1993 si sono previste delle tariffe minime e massime entro cui ogni singolo ente locale può stabilire la misura dell’imposizione sulle varie fattispecie imponibili. Con proprio regolamento il Comune di Vigevano le ha determinate, a decorrere dal 1.1.1994, con importi più prossimi a quelli massimi che a quelli minimi.

Il contribuente ha l’obbligo, anche per questa tassa, di fare una "denuncia" (almeno per una volta, successivamente all’ottenimento dell’atto di concessione) e, annualmente, una autoliquidazione dell’importo da assolvere.

La previsione globale iscritta nel bilancio 1998 è di 950 ml., con un gettito uguale alle previsioni assestate 1997.

La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani

La tassa rifiuti è stata sostanzialmente riordinata con il decreto legislativo n. 507/1993.

Le tariffe sono stabilite entro la data di approvazione del bilancio preventivo,, altrimenti restano in applicazione quelle già in vigore.

Il gettito della tassa (con esclusione di addizionali, interessi e penalità) non può superare il costo del servizio, comprendente le spese inerenti, ma anche gli oneri diretti e indiretti e dedotte le quote di cui all’art. 61 e non può essere inferiore al 50% del costo di esercizio, con rilevazione dal conto consuntivo.

Per l’anno 1998 il gettito derivante al nostro Comune dalla tassa in questione è previsto in 9.712 ml., a seguito dell’aumento previsto pari al 25% delle tariffe in vigore.

Per quanto riguarda il recupero derivante dalla evasione e/o elusione della tassa si prevede un gettito di L. 500 ml..

Anche l’addizionale erariale sulla tassa smaltimento rifiuti evidenzia un incrementi rispetto all’anno precedente passando da 793 ml. a 972 ml. dovuto anch’esso dall’aumento delle tariffe.

L’addizionale sul consumo di energia elettrica

Viene applicata automaticamente nella misura stabilita dall’art. 6 della Legge 20/1989, così come modificata dall’art. 6 della L. 202/1991. Il gettito 1998 è previsto in 1.140 ml. tenendo conto del trend degli anni precedenti.

La tassa sulle concessioni comunali

La tassa sulle concessioni comunali è stata soppressa con l’istituzione della nuova imposta regionale sulle attività produttive.

LE ENTRATE EXTRATRIBUTARIE

Sanzioni amministrative e pecuniarie per violazioni a regolamenti comunali, ordinanze ed altre norme

La previsione del gettito 1998 è di 1.600 ml., con un aumento di 80 ml. circa rispetto alle previsioni assestate 1997, tale aumento deriva dall’analisi del trend delle riscossioni.

La maggior parte del gettito previsto è dovuto ad ammende ed oblazioni per violazione delle norme in materia di circolazione stradale. E’ da tenere presente che è stato potenziato il numero degli agenti di polizia municipale che porta, tra l’altro ad un maggior controllo del rispetto delle norme stradali, nonché una significativa azione di prevenzione.

Ai sensi del 4° comma dell’art. 208 del decreto legislativo 30.4.1992, tali proventi devono essere destinati alle finalità di seguito elencate:

a) studi, ricerche e propaganda per la sicurezza stradale, educazione stradale, piani urbani del traffico;

b) potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale;

c) opere per il miglioramento della circolazione stradale;

d) fornitura di mezzi tecnici per i servizi di polizia stradale.

Con apposita deliberazione della Giunta municipale, il Comune deve determinare, annualmente, le quote da destinare alle suindicate finalità, dandone comunicazione al Ministero dei Lavori pubblici.

Tariffe dei servizi a domanda individuale

Si riferiscono ai servizi a domanda individuale ex art. 6 D.L. 28.2.83 n. 55, convertito nella L. 26.4.83 n. 131, di cui al D.M. 31.12.1983 (case di riposo, asili nido, impianti sportivi, colonie, stabilimenti termali, ecc.).

I proventi di tali servizi devono coprire un minimo del 36% dei costi negli enti che ai sensi dell’art. 45 del decreto legislativo n. 504/92 sono da considerarsi in situazione strutturalmente deficitaria.

Ai sensi della L. 131/1983 la definizione delle tariffe deve avvenire non oltre la data di deliberazione del Bilancio.

Per l’anno 1998 il nostro Comune ha previsto aumenti di tariffe relative a servizi a domanda individuale, aggiornando in particolare le rette di refezione delle scuole nonché quelle relative agli ospiti della casa di riposo.

Proventi del servizio di Tesoreria

Si tratta di una entrata che deriva dall’affidamento alla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde del Servizio di Tesoreria e di cassa per il periodo 1994/1998.

L’istituto bancario verserà al Comune annualmente e per l’intera durata del contratto, un contributo di 200 ml. .

Gli utili dell’Azienda Servizi Municipalizzati

L’entrata si riferisce alla quota di utile di esercizio previsto per il 1998 dell’Azienda Servizi Municipalizzati che si prevede verrà trasferita al Comune.

Il gettito degli utili trasferiti è stimato in 720 ml., con una diminuzione di L. 317 ml. rispetto all’esercizio precedente.

LE RISORSE DEL COMUNE DA DESTINARE AGLI INVESTIMENTI

Oltre alle entrate tributarie ed extra-tributarie l’autonomia finanziaria è rappresentata da quelle fonti di entrata che, per vincolo legislativo, devono essere destinate agli investimenti.

Fra queste:

Gli oneri di urbanizzazione

La natura dei proventi derivanti dal rilascio delle concessioni edilizie (art. 3 Legge n. 10/1977) è piuttosto complessa perché in parte è tributaria (contributo) ed in parte consiste in un trasferimento dei capitali (oneri di urbanizzazione).

Gli oneri di urbanizzazione (art. 5 Legge n. 10/1977) devono essere aggiornati ogni quinquennio, su disposizione regionale, in relazione ai prevedibili costi delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale (art. 7 comma 1 L. n. 537/1993). L’ultimo aumento è stato effettuato con delibera del Consiglio Comunale n. 152 del 21.12.1992, mentre i contributi afferenti alle concessioni edilizie in relazione al costo di costruzione sono stati aggiornati con delibera della Regione Lombardia del 31 maggio 1994 n. 5/53844.

La competenza a determinare il costo di costruzione (art. 6 L. n. 10/1977) passa dal Ministero per i LL.PP. alle Regioni ed il riferimento per la sua determinazione è ai costi massimi ammissibili per l’edilizia agevolata (art. 7 comma 2 L. n. 537/1993).

Per le classi di edifici con caratteristiche superiori a quelle considerate per l’edilizia agevolata la maggiorazione non può esser superiore al 50%.

L’entrata è destinata per legge (art. 12 L. n. 10/1977):

alla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria (art. 4 L. n. 847/1964) e secondaria (art. 44 L. n. 865/1971), inclusi gli impianti cimiteriali (art. 26 bis L. n. 38/1990);

al risanamento dei complessi edilizi compresi in centri storici e all’acquisizione delle aree da espropriare per la realizzazione dei programmi pluriennali di attuazione degli strumenti urbanistici generali;

nel limite massimo del 100%, a spese di manutenzione ordinaria del patrimonio comunale (art. 49 comma 7 L. n. 449/1997).

Una quota degli oneri di urbanizzazione è destinata anche all’abbattimento delle barriere architettoniche (10% del gettito - art. 15 L.R. n. 6/1989) ed agli edifici di culto (8% della quota per urbanizzazioni secondarie - art. 4 L.R. n. 20/1992).

Per il vincolo di destinazione che grava su queste entrate, esse devono trovare paritetica contropartita finanziaria nell’uscita, settore degli investimenti.

Il capitolo di entrata comprende anche la quota che può essere destinata alla manutenzione del patrimonio, anche se la contropartita è inserita nella parte corrente della spesa.

Il gettito previsto per l’anno 1998 è di 2.410 ml., con una diminuzione di 490 ml., rispetto alle previsioni assestate 1997.

Le alienazioni patrimoniali

I cespiti derivanti dalle alienazioni del patrimonio disponibile del Comune possono essere destinati, ai sensi dell’art. 36 del Decreto legislativo n. 77/95, al riequilibrio del Bilancio, al risanamento finanziario del disavanzo di amministrazione o dei debiti fuori bilancio, nonché alla realizzazione degli investimenti.

La legge 24.12.1993 n. 560 consente inoltre l’alienazione di parte del patrimonio comunale abitativo e non abitativo di edilizia residenziale pubblica.

I relativi proventi devono essere prioritariamente destinati alla realizzazione di programmi di sviluppo abitativo.

Non sono previste alienazioni patrimoniali programmate nel 1998.

I MUTUI PER IL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI

 

Il mercato creditizio del Comune

Per il ricorso al mercato creditizio mediante operazioni di mutuo, il Comune può avvalersi del cosiddetto "circuito pubblico" rappresentato dalla Cassa Depositi e Prestiti, dall’Istituto di Credito Sportivo e dalla Direzione Generale degli Istituti di Previdenza nonché del "sistema bancario", vale a dire di quel complesso di Istituti di credito espressamente autorizzati dalla vigente normativa.

Il CIPE determina, entro il 31 dicembre di ciascun anno, i settori prioritari cui devono essere indirizzati gli interventi finanziati con i mutui del circuito pubblico. Per l’esecuzione di particolari opere pubbliche esiste inoltre la possibilità di avvalersi di finanziamenti comunitari attraverso la Banca Europea degli Investimenti per il tramite di banche locali collegate. A tale proposito va rilevato che il problema della oscillazione dei cambi è stato superato introducendo idonee forme di assicurazione.

Gli istituti del "circuito pubblico", pur nella delimitazione della tipologia delle opere finanziabili, garantiscono tassi agevolati situati attualmente intorno al 6,00%. Per le condizioni praticate dagli istituti del "sistema bancario" si rimanda al successivo punto.

Con il D.L. 31.10.1990 n. 310, convertito nella legge 22.12.1990 n. 403, è stata soppressa la norma, in vigore dal 1989, che attribuiva al "sistema bancario" il carattere di sussidiarietà rispetto alla Cassa Depositi e Prestiti.

Tale norma prevedeva che la Cassa Depositi e Prestiti dovesse essere in ogni caso interpellata prima dall’assunzione di qualsiasi mutuo, relegando il ricorso ad altri Istituti di Credito solo in caso di manifesta indisponibilità della Cassa stessa.

Il Comune, pertanto, effettuate le opportune valutazioni economiche, può ora spaziare liberamente sul mercato creditizio purché vengano ovviamente rispettate le condizioni ed limiti imposti dal legislatore per l’indebitamento a mezzo di mutui.

Destinazione dei mutui

Il ricorso all’indebitamento da parte degli enti locali è ammesso esclusivamente nelle forme previste dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti. Può essere fatto ricorso a mutui passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio riconoscibili e per altre destinazioni di legge. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.

Condizioni preliminari

La deliberazione di ricorso all’indebitamento è possibile solo se sussistono le seguenti condizioni:

a) avvenuta approvazione del rendiconto dell’esercizio del penultimo anno precedente quello in cui si intende deliberare il ricorso a forme di indebitamento;

b) avvenuta deliberazione del bilancio annuale nel quale sono incluse le relative previsioni.

Ove nel corso dell’esercizio si renda necessario attuare nuovi investimenti o variare quelli già in atto, l’organo consiliare adotta apposita variazione al bilancio annuale e contestualmente modifica il bilancio pluriennale e la relazione previsionale e programmatica per la copertura degli oneri derivanti dall’indebitamento e per la copertura delle spese di gestione.

Vincoli contrattuali

I contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa Depositi e Prestiti, dall’INPDAP e dall’Istituto per il Credito Sportivo, devono a pena di nullità, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni:

a) l’ammortamento non può avere durata inferiore a dieci anni;

b) la decorrenza dell’ammortamento deve essere fissata al primo gennaio dell’anno successivo a quello della stipula del contratto;

c) la rata di ammortamento deve essere comprensiva, sin dal primo anno, della quota capitale e della quota interessi;

d) deve essere indicata la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario, avuto riguardo alla tipologia dell’investimento, dato atto dell’intervenuta approvazione del progetto esecutivo, secondo le norme vigenti;

e) l’utilizzo del mutuo deve essere previsto in base ai documenti giustificativi della spesa ovvero sulla base di stati di avanzamento dei lavori.

Il Ministero del Tesoro, con proprio decreto, determina periodicamente le condizioni massime applicabili ai mutui da concedere agli Enti locali territoriali o altre modalità tendenti ad ottenere una uniformità di trattamento (tasso massimo onnicomprensivo per il periodo 1.1/30.06.1998: 7,50%) (Decreto del Direttore Generale del Tesoro 20.12.1997 - G.U. n. 303 del 31.12.1997).

In tema di erogazione del mutuo vi è da rilevare che la Cassa Depositi e Prestiti e gli Istituti di previdenza rimangono gli unici istituti che detengono in ogni caso il capitale mutuato per somministrarlo, a richiesta, sulla scorta delle indicazioni prescritte nel proprio ordinamento.

Alcune regole particolari per l’assunzione dei mutui sono state introdotte dal D.L. 27.10.1995 n. 444. Fra le più significative, le possibilità di rinegoziazione dei mutui decennali ed il differimento dell’inizio dell’ammortamento al 1° gennaio del secondo anno successivo alla stipula.

Interessi di preammortamento

Poiché può verificarsi che, nel periodo intercorrente fra la data di stipulazione del contratto di mutuo e quella di inizio dell’ammortamento (1° gennaio successivo), l’Ente mutuario richieda la somministrazione, parziale o totale, della somma mutuata, gli interessi di preammortamento saranno corrisposti unitamente alla prima annualità di ammortamento del mutuo ed il loro importo sarà gravato degli ulteriori interessi, al medesimo tasso, sulla somma dovuta dalla data di inizio dell’ammortamento a quella di scadenza della prima rata dello stesso.

Delegazioni di pagamento e fideiussioni

Quale garanzia del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti gli enti locali possono rilasciare delegazione di pagamento a valere sulle entrate afferenti ai primi tre titoli del bilancio annuale.

L’atto di delega, non soggetto ad accettazione, è notificato al tesoriere da parte dell’ente locale.

I Comuni possono inoltre rilasciare a mezzo di deliberazione consiliare garanzia fideiussoria per l’assunzione di mutui destinati ad investimenti e per altre operazioni di indebitamento da parte di aziende da essi dipendenti, da consorzi cui partecipano nonché dalle comunità di cui fanno parte.

Il limite all'indebitamento

La limitazione alla capacità di indebitamento del Comune imposta dalla vigente normativa è quella in forza della quale nessun mutuo può essere contratto se l'importo annuale degli interessi di ciascuna rata di esso, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, supera il 25% delle entrate dei primi tre titoli del Rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene deliberata l'assunzione del mutuo.

Quindi, la prima procedura da eseguirsi da parte del Comune per porsi in condizione di contrarre mutui è quella della ricognizione conoscitiva della propria capacità di ricorso al credito che avviene con la seguente operazione:

- 25% del totale dei primi 3 titoli del Conto consuntivo del penultimo anno precedente quello in cui viene deliberata l'assunzione del mutuo

L. 19.955 ml.;

- ammontare delle quote interessi su mutui in ammortamento al 1° gennaio

L. 4.865 ml.;

- differenza, corrispondente al potenziale di indebitamento per interessi

L. 15.090 ml..

Prendendo a base di calcolo il tasso praticato dalla Cassa Depositi e Prestiti o, in alternativa, il tasso massimo determinato dal Ministero del Tesoro, è possibile determinare, in qualsiasi momento della gestione, l'ammontare complessivo dei mutui contraibili:

Saggio d'interesse : 100 = potenziale indebitamento : X

Parlando di limiti all'indebitamento è opportuno osservare che, indipendentemente dai vincoli posti dal legislatore, deve essere operata una valutazione sull'indice di irrigidimento causato dagli interessi passivi derivanti dai mutui sul volume della spesa corrente.

L'eccessivo indebitamento comporta infatti un assorbimento di risorse finanziarie da destinare al pagamento di interessi passivi e delle quote di capitale che non possono essere altrimenti impiegate.

I mutui superiori al miliardo destinati al finanziamento di investimenti nel campo dei servizi pubblici collegati a tariffe o prezzi

Oltre alla normativa sopra richiamata, l'art. 46 del decreto legislativo n. 504/1992, così come modificato dal decreto legislativo n. 528/1993, introduce ulteriori e particolari vincoli per l'assunzione di mutui di importo superiore al miliardo di lire, per il finanziamento di investimenti destinati all'esercizio di servizi pubblici.

Nel dettaglio la regolamentazione per questa fattispecie prevede:

che i Comuni sono autorizzati ad assumere mutui, anche se assistiti dal contributo dello Stato o delle Regioni, sulla base di progetti "chiavi in mano" e a prezzo non modificabile in aumento;

che deve essere elaborato un piano economico finanziario diretto ad accertare l'equilibrio economico-finanziario dell'investimento e della connessa gestione, anche in relazione agli introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe. Il piano economico-finanziario deve essere preventivamente assentito da un istituto di credito mobiliare scelto fra quelli indicati dal Ministero del Tesoro con proprio decreto del 19.4.1993;

le opere non devono più essere sottoposte a monitoraggio economico gestionale a cura di una società specializzata, scelta in un elenco predisposto di concerto fra il Ministero del Tesoro e dell'Interno, con riparto dei costi relativi fra l'ente mutuatario e l'istituto di credito finanziatore. Infatti l’art. 49 comma 9 della Legge 449/1997 ha abrogato il 6° comma dell’art. 46 del Decreto Legislativo 30.12.1992 n. 504.

 

Estinzione anticipata di mutui

Gli Enti Locali possono procedere negli anni 1998/2005 all’estinzione anticipata di passività onerose derivanti da mutui in essere al 31.12.1996 con le banche mediante la contrazione di nuovi mutui di importo non superiore al 25% del residuo debito alla fine dell’anno precedente, attestato dall’Istituto mutuante, maggiorato dell’indennizzo eventualmente previsto a tale titolo nei contratti in precedenza sottoscritti. Tale facoltà non comporta nessuna modifica in ordine alla durata originaria ed all’ammontare del concorso statale eventualmente concesso sul mutuo. Si può procedere altresì all’estinzione anticipata dei mutui utilizzando entrate in conto capitale, compresi gli oneri di urbanizzazione se riferiti ad interventi finanziabili coi medesimi.

I contributi regionali destinati al finanziamento di opere pubbliche

Per effetto dell'art. 12 della L. n. 537/1993, che prevede un ulteriore trasferimento di competenza dallo Stato alle Regioni, le risorse per gli interventi statali in favore di portatori di handicap, per i parcheggi, le piste ciclabili, il patrimonio storico-artistico, il risparmio energetico, passano alle Regioni con l'anno 1994.

E' possibile, quindi, che a trasferimento avvenuto le Regioni diano piena attuazione all'art. 3 della legge. n. 142/1990, in particolare al comma 4, secondo il quale la Regione determina gli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e territoriale e su questa base ripartisce le risorse destinate al finanziamento del programma di investimenti degli Enti locali.

Infatti la Regione da tempo segue l'impostazione statale, operando trasferimenti di capitale ai comuni e cooperando alla loro attività di investimento sulla base di leggi speciali regionali e di rinnovati finanziamenti. Fra queste è di rilevante interesse la legge 14 dicembre 1991, n. 33, che ha dato vita al Fondo ricostruzione infrastrutture sociali Lombardia (FRISL).

La Regione Lombardia interviene mediante (art. 2):

contributi a fondo perduto per spese correnti;

contributi in annualità a fondo perduto per spese di investimento;

contributi in capitale a fondo perduto per spese di investimento;

contributi in capitale a rimborso per spese di investimento.

Le iniziative finanziabili con il FRISL sono:

strutture per anziani;

alloggi per l'accoglienza degli immigrati;

viabilità;

raccolta differenziata e trattamento rifiuti;

metanizzazione in montagna;

interventi nel settore culturale.

Per l’anno 1998 il Comune prevede l’erogazione di un contributo FRISL di 1.651 ml. per la sistemazione dell’ex orfanotrofio denominato "Merula".

 

 

LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL BILANCIO 1998

 

Le politiche di bilancio descritte nella presente relazione si fondano sulla normativa in vigore alla data di presentazione dei documenti contabili. Tenendo conto quindi delle nuove disposizioni contenute nella Legge 27.12.1997 n. 449 "Misure per la stabilizzazione della Finanza Pubblica" collegata alla Legge Finanziaria 1998 e nel Decreto Legislativo 15.12.1997 n. 446 "Istituzione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni IRPEF e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino della disciplina dei tributi locali".

Le scelte di fondo della manovra di Bilancio

La manovra per la formazione del Bilancio 1998 è stata sviluppata partendo dal quadro delle risorse finanziarie disponibili, assumendo, per la parte corrente dell’entrata, i seguenti elementi di valutazione:

entità dei trasferimenti erariali per il 1998, risultanti dalla comunicazione trasmessa dalla Prefettura di Pavia in data 27.01.1998 prot. n. 593.

gettito complessivo dei principali tributi comunali con aumento della tariffa tassa smaltimento rifiuti solidi urbani e con l’aumento dell’imposta di pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni .

gettito del sistema tariffario incrementato in base agli adeguamenti già deliberati ed in parte in corso di determinazione, introducendo principi di equità contributiva.

Sul versante delle entrate tributarie le politiche antievasive ed antielusive messe in atto dall’Amministrazione, con particolare riferimento all’ICI, hanno consentito di mantenere invariata l’aliquota, la tariffa, le agevolazioni e riduzioni già praticate nel 1997 per I.C.I., T.O.S.A.P..

L’Azienda dei servizi municipalizzati ha ribadito ancora una volta il suo ruolo di sostegno per le finanze comunali. L’apporto finanziario dell’Azienda, in termini di utile di esercizio, è stato preventivato, per il 1998 in circa 720 ml..

Sono inoltre previsti interessi attivi dall’ASM al Comune per 450 ml. (fondo dotazione servizio tecnologico, mutui per fognatura).

La spesa corrente e per rimborso di prestiti

La spesa corrente del 1998 risulta pari a 85.438 ml., rispetto ai 85.385 ml. della spesa assestata del 1997.

Si rileva un incremento di 53 ml., pari allo 0,062%.

La spesa per rimborso prestiti ha subito un incremento di 374 ml., passando da 3.589 ml. a 3.963 ml..

L’equilibrio economico del bilancio 1998, stante il delta fra il totale della spesa corrente e per rimborso prestiti (89.401 ml.) ed il totale dell’entrata corrente (86.685 ml.), è stato raggiunto finanziando, come consentito dalla vigente normativa, una parte della spesa per la manutenzione ordinaria del patrimonio immobiliare del Comune con il 67,63% delle entrate previste per i proventi delle concessioni edilizie (1.630. ml.) e finanziando le spese di funzionamento non ripetitive (art. 31, comma 2, lettera c) del Decreto Legislativo n. 77/1995) con l’avanzo di amministrazione presunto (1.086 ml.). per l'analisi degli avanzi di amministrazione

La manovra sugli investimenti

La previsione della spesa per investimenti del 1998 ammonta a 29.094 ml..

Tale importo rappresenta un obiettivo realistico del nostro Comune.

Tutta la struttura organizzativa risulterà peraltro fortemente sollecitata nel raggiungimento di un risultato che si auspica possa contribuire in modo significativo a valorizzare e difendere il lavoro e l’imprenditoria.

Quanto alla tipologia degli interventi previsti per il 1998, rivestono, al solito, grande importanza le cosiddette manutenzioni straordinarie, intese come opere di sistemazione, conservazione e recupero del demanio e del patrimonio immobiliare.

Sono previsti rilevanti interventi di manutenzione straordinaria in materia di edilizia scolastica, stradale e culturale ecc.

Tra le nuove realizzazioni, assumono particolare rilievo le seguenti previsioni di spesa:

urbanizzazione area P.I.P. "Barcina" ( ex cascina Vittoria) (3.230 ml.);

acquisizione area Barcina ( ex cascina Vittoria) (2.965 ml.);

restauro edificio "Riberia" (895 ml.);

trasformazione di strade private in comunali (2.000 ml.);

sistemazione incroci cittadini e viabilità (1.400 ml.);

ristrutturazione Istituto Merula (1.651 ml.);

sistemazione scuderie del Castello per museo calzatura (1.000 ml.);

progetto opere Castello (1.500 ml..);

progetto sistemazione strade (1.500 ml.);

costruzione centro cottura scuole e magazzini (4.500 ml.)

Per quanto attiene alle risorse finanziarie da destinare agli investimenti, sono le seguenti:

mutui 16.493

devoluzione mutui 568

contributi regionali a rimborso FRISL 1.651

alienazioni patrimoniali 3.315 (valore aree PIP da cedere alle imprese)

trasferimenti di capitali dalla Regione 268

trasferimento di capitale da imprese e da privati 115

contributo ordinario per investimenti 19

proventi concessioni edilizie 780

proventi concessioni edilizie PIP e PEEP 3.230

proventi monetizzazione aree standard 200

avanzo di amministrazione 2.131

contributi da Banche per interventi di interesse pubblico 323

LE SPESE CORRENTI (TITOLO I)

Il totale delle spese correnti 1998 è previsto in 85.438 ml. contro i 85.385 ml. delle previsioni assestate 1997, con un incremento di 53 ml..

LA SPESA PER IL PERSONALE DIPENDENTE

Dimostrazione della spesa iscritta nel bilancio di previsione 1998 per il trattamento economico del personale dipendente.

Spesa personale a tempo indeterminato calcolata sulla base dell’organico presente al 31.12.1997 (n. 524 dipendenti), a parità di trattamento accessorio rispetto a quello del 1997, includendo L. 409 ml. per assunzioni di ruolo e prevedendo un aumento di spesa dell’1,5% per rinnovo del contratto di lavoro

lire

18.059 ml.

Contributi previdenziali ed assistenziali a carico dell’ente

lire

5.540 ml.

Spesa per trattamenti pensionistici

lire

445 ml.

Spesa per assunzioni a tempo determinato

lire

698 ml.

Indennità di licenziamento personale provvisorio

lire

100 ml.

Fondo efficienza servizi personale di ruolo

lire

2.861 ml.

Fondo incentivi progettazione

lire

100 ml.

Spese per formazione del personale

lire

100 ml.

Vestiario per il personale

lire

103 ml.

Servizio mensa per il personale

lire

415 ml.

Interventi per il miglioramento della sicurezza

lire

80 ml.

Diritti di rogito al Segretario generale

lire

47 ml.

     
TOTALE SPESA

lire

28.548 ml.

La previsione di spesa per l’anno 1998 non tiene conto della soppressa imposta relativa al Servizio Sanitario nazionale (L. 2.098 ml. anno 1997), mentre la nuova imposta (IRAP) viene prevista nel bilancio 1998 in L. 2.111. ml. (di cui 2.017 ml. IRAP dipendenti, 44 ml. IRAP amministratori e 50 ml. IRAP professionisti etc.) nel relativo intervento "Imposte e tasse" trattandosi di tributi a carico dell’ente.

LA SPESA PER GLI INTERESSI PASSIVI

Il Bilancio 1998 prevede una spesa complessiva di 4.984 ml. suddivisa nei diversi servizi. L’importo è stato calcolato in base ai piani d’ammortamento dei mutui in essere con la precisazione che per i finanziamenti a tasso variabile le quote sono state calcolate con riferimento alle percentuali degli interessi pagati nel secondo semestre del 1997 diminuite di un punto. La previsione è realistica se si considera la diminuzione dei tassi già intervenuta dal 1 gennaio 1998 (decreto del Direttore generale del Tesoro, pubblicato sulla G.U. n.303 del 31/12/1997) nonché l’andamento generale del mercato che potrebbe portare altre riduzioni nei prossimi mesi. La cifra è comprensiva di L. 100 ml. per presumibili interessi su anticipazioni di tesoreria.

FONDO DI RISERVA

Il fondo di riserva è stato calcolato in L. 260 ml., nel rispetto dell’art. 8 del D.L. 77/95.

LE SPESE PER GLI INVESTIMENTI (TITOLO II)

Le spese stanziate nel Bilancio 1998 per gli investimenti diretti ed indiretti ammontano a 29.094 ml. rispetto ai 29.374 ml. delle previsioni assestate 1997, con una riduzione di 279 ml., pari all’0,95%.

LE SPESE PER RIMBORSO PRESTITI (TITOLO III)

Le spese derivanti dal pagamento della quota capitale dei mutui in ammortamento ammontano, al netto delle anticipazioni di tesoreria, a 3.963 ml. contro i 3.589 ml. delle previsioni assestate 1997, con un incremento di 374 ml..

L’incremento è dovuto alla contrazione di nuovi mutui ed in parte a mutui di prossima scadenza.

LE SPESE PER SERVIZI PER CONTO TERZI (TITOLO IV)

 

Le spese effettuate per conto terzi sono previste in 21.091 ml., con una variazione rispetto alle previsioni assestate 1997 pari a L. 1.942 ml. .

I prospetti riassuntivi relativi alla suddivisione per funzioni e servizi delle spese in parte corrente, in conto capitale e di quelle per rimborso prestiti, sono allegati al Bilancio di Previsione 1998.

L'INDEBITAMENTO: L'ULTERIORE POSSIBILITÀ DI ASSUNZIONE DI MUTUI

Le esigenze di finanziamento delle nuove opere inserite nel Bilancio dell'esercizio 1998 impongono la necessità di valutare l'indebitamento del Comune e la sua ulteriore possibilità di espansione.

Al riguardo si deve rilevare che gli interessi per l'ammortamento mutui previsti nel Bilancio 1998 sono pari a 4.984 ml. e presentano una diminuzione di 335 ml. rispetto all'assestato dell’esercizio 1997.

La differenza di stanziamento tiene conto evidentemente dei mutui cessati, della riduzione dei tassi di interesse applicati ai mutui a tasso variabile.

Per la dimostrazione della capacità di indebitamento nel triennio 1998 - 2000, si veda l’apposito paragrafo di questa Relazione.

GESTIONI PRODUTTIVE

 

LE FARMACIE COMUNALI

I provvedimenti legislativi emanati dal Ministero della Sanità nel 1996 (D.L. N. 323 del 20.6.1996) hanno portato all’esclusione dal Prontuario di numerosi farmaci concedibili dal S.S.N. .

In particolare sono stati effettuati trasferimenti di specialità medicinali dalla "Fascia A" (a carico del S.S.N.) alla "Fascia C" (a carico dell’assistito) con conseguente diminuzione della vendita degli stessi; inoltre è stato ridotto il prezzo di numerose specialità medicinali, in base al principio "farmaci uguali, prezzi uguali".

La Legge Finanziaria 1997 ha introdotto una ritenuta percentuale a carico delle farmacie da applicare in modo proporzionale al prezzo dei farmaci erogati, aumentando notevolmente la tassa a carico delle farmacie.

In considerazione di quanto sopra, gli obiettivi principali dell’Esercizio 1998 sono:

migliorare quali/quantitativamente l’offerta dei servizi all’utenza con nuove iniziative in campo di educazione sanitaria, prevenzione, ecc.

consolidare l’utile di esercizio dell’anno precedente, rendendo più competitiva sul mercato la presenza delle Farmacie Comunali, sia con l’acquisto diretto di specialità medicinali e prodotti para-farmaceutici, offerti dalle ditte produttrici in occasione di campagne promozionali, sia soprattutto con l’impegno e la professionalità del personale.

 

RICAVI

La previsione dell’entrata complessiva ammonta a L. 6.448 ml. con un decremento di 217 ml. rispetto alla previsione assestata 1997.

La contrazione presunta dei ricavi mutualistici è imputabile ai provvedimenti legislativi su esposti.

COSTI

La spesa prevista per il personale è di L. 847 ml. contro i 1.000 ml. della previsione assestata 1997.

I costi per l’acquisto di specialità medicinali e prodotti para-farmaceutici, comprese le giacenze iniziali di l. 666 ml., calcolati su previsione di mercato, si attestano su L. 4.698 ml. all’incirca, con un decremento di L. 270 ml. rispettto alla previsione assestata del 1997 di L. 4.968.

L’utile presunto di esercizio è previsto in 332 ml..

al quadro di sintesi del preventivo 1998/2000

all'illustrazione analitica dei programmi amministrativi per il 1998


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