La Moreschi non produrrà più a Vigevano

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Martedì, 20 Febbraio 2024 10:19
  • 20 Feb

La nota azienda vigevanese di calzature di lusso passata dalla famiglia Moreschi a Scalfi, titolare del fondo di investimenti svizzero Hurley SA nel 2020, ha comunicato la chiusura del reparto di produzione, lasciando senza lavoro altre 59 persone.

«È inaccettabile – commenta Giovanna Currò, segretaria generale Cgil calzaturieri – parliamo di uno stabilimento che conta ormai solo 80 persone e vorrei ricordare che, nel concludere la vecchia procedura di licenziamento collettivo, quella iniziata a maggio 2023, l'azionista di maggioranza Luca Scalfi, aveva detto che si sarebbe impegnato per rilanciare la produzione e lo stabilimento. Ecco i risultati».

Nel comunicato stampa di ieri si legge che «la Moreschi Spa, in un ottica di ottimizzazione e differenziazione della produzione verso una svolta green, ha deciso di avviare una partnership con una selezione di laboratori italiani altamente specializzati e caratterizzati da una forte impronta "verde", legati al brand da contratti di collaborazione in esclusiva. Con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente, nella selezione dei partner, la Moreschi si è rivolta a realtà che utilizzano le migliori pratiche per limitare l'uso di energia, acqua e sostanze chimiche e che realizzano i loro prodotti con qualità e rispetto nei confronti dell'ecosistema. Queste partnership consentiranno alla Moreschi di essere sempre più protagonista sia in Italia che all'estero con un prodotto di assoluta eccellenza e che soddisfi pienamente i requisiti di sostenibilità».

«All'interno dello stabilimento, che per la produzione ordinaria non e adeguato ai livelli richiesti – prosegue il comunicato - vengono mantenuti i dipartimenti gestionali, amministrativi, l ufficio stile e prodotto, la modelleria, la logistica e lo spaccio aziendale. Inoltre a Vigevano resterà la progettazione dei modelli per le collezioni esclusive oltre al controllo qualità».

«Tralasciando il fatto che per gli ormai ex 27 operai Moreschi – continua la sindacalista – abbiamo dovuto fare persino dei decreti ingiuntivi per ottenere i vari pagamenti stabiliti dalla Regione, ad oggi mancano ancora uno stipendio e la tredicesima di molti dipendenti e a tutti non sono stati versati i contributi del Fondo di previdenza complementare dal 2021 ad oggi». «Ci stiamo organizzando per promuovere manifestazioni – conclude Currò – . Nei prossimi giorni, non oggi o domani perché saremo in sciopero per quanto accaduto a Firenze, ma faremo sicuramente qualcosa, perché non si può giocare così con il futuro delle persone e delle famiglie. Non possiamo accettare che si continui a lavorare così, senza alcuna certezza».