Opere liriche al Castello Sforzesco di Vigevano
luglio 2001 foto, presentazione
e commenti sulla manifestazione
W VERDI un solo grande amore!! La vita e i
libretti di tutte le sue opere.
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Teatro Cagnoni di
Vigevano
Stagione principale 2001/2002
STAGIONE DA CAMERA
Ridotto del teatro
"d'amor sull'ali rosee"
martedì 30
e
mercoledì 31 Ottobre 2001 |
MADAMA BUTTERFLY - Opera in tre atti
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Musica di Giacomo Puccini
Editore Edwin F. Kalmus & Co
Personaggi ed interpreti
Madama Butterfly / Cio Cio-san (soprano) Lorena Virginia Wagner
F. B. Pinkerton, tenente della marina degli Stati Uniti (tenore) Massimiliano Pisapia
Suzuki, servente di Cio Cio-san (mezzosoprano) Lorena Scarlata
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki (baritono) Oliviero Giorgiutti
Goro, nakodo (tenore) Federico Lepre
Lo zio Bonzo (basso) Gianvito Ribba
Il Principe Yamadori (tenore) adc
Kate Pinkerton (mezzosoprano) Marcella Orsatti Talamanca
Il Commissario Imperiale - Giulio Mastrototaro
Coro - As.Li.Co
Orchestra I POMERIGGI MUSICALI
Direttore Luciano Acocella
Regia - Hiroki Ihara
Scene - Antonio Mastromattei
Movimenti scenici - Sakon Asuka
Light designer - Harumi Haranaka
Maestro del Coro - Alfonso Caiani
In collaborazione con As.Li.Co.
La Butterfly si avvale anche della collaborazione della «Kansai Opera» di Osaka.
MADAMA BUTTERFLY
Personaggi e interpreti della recita di mercoledì 31 ottobre 2001
Cio-Cio-San - Barbara Costa
B.F.Pinkerton - Carlo Barricelli
Suzuki - Gianna Racamato
Sharpless - Giorgio Caoduro
Inaugurazione di grande rilievo martedì sera con replica mercoledì per la stagione 2001/2002 del Teatro r Cagnoni. In una sala gremita di pubblico in trepidante attesa sono risuonate le note della Madama Butterfly, capolavoro pucciniano scelto come spettacolo d'apertura, che è stata già rappresentata a Como e Cremona dopo Ù debutto del 9 e 10 ottobre al Fraschini di Pavia e andrà successivamente a Brescia e a Mantova. Questo spettacolo è il frutto di una iniziativa del Circuito Lirico Lombardo
che vanta dieci anni di vita, e che quest'anno propone a Pavia un nutrito numero di titoli con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali, i cori dell'As.Li.Co. e con validi esponenti delle nuove leve del melodramma. Forse questa è la musica più appassionante e commovente che Giacomo Puccini abbia mai scritto e dipinge il carattere di una giovane fanciulla giapponese di nome Ciò Ciò San.
Affrontare questo ruolo spaventa anche la cantante più smaliziata - i riferimenti con le grandi interpreti del passato non mancano - per cui occorre subito fare i dovuti complimenti al soprano italo-argentino Lorena Virginia Wagner che ha sostenuto egregiamente il ruolo di Butterfly nella prima serata. Lo svolgimento della vicenda richiede una visibile maturazione del personaggio; il suo carattere risoluto, sebbene di soli anni "Quindici netti, netti", deve essere messo in luce dalla volontà di lasciare parenti e religione per seguire un sogno d'amore "Io seguo il mio destino" contro tutti e contro tutto, maledetta dallo zio bonzo, si scioglierà nell'abbraccio di uno spavaldo ufficiale americano, B.F. Pinkerton, nell'unico duetto d'amore "Viene la sera" prima di scendere nella più profonda angoscia dell'abbandono.
Rendere tale clima non è certo facile né per la protagonista né per la regia. Hiroki Ihara non ha certo aiutato molto Lorena Virginia Wagner e gli altri interpreti che sono stati molto efficaci sul piano musicale, ma anche poco credibili su quello drammatico.
Molto belle le scenografie di Antonio Mastromattei e Natsuko Nojiri e le luci di Harumi Haranaka.
La morte della protagonista, bianco flore spezzato illuminato da una bianca luce impietosa sotto una pioggia di petali rosso sangue è molto bella, ma i giovani interpreti avevano bisogno di una guida più efficace sul piano drammaturgico.
Il tenore Massimiliano Pisapia, al suo debutto lirico, ha sostenuto il ruolo di Pinkerton, a dire il vero così povero che lo stesso Puccini dopo la prima ci aggiunse il breve inciso "Addio fiorito asil"; appassionato nel duetto d'amore del primo atto ha offerto una bella romanza finale accanto al console Sharples, il baritono Oliviero Giorgiutti, una voce veramente molto bella. Ma anche le altre parti erano affidate a validi elementi come Lorena Scarlata per la cameriera Suzuki ed il bravissimo Federico Lepre nel ruolo di Goro, l'unico veramente a suo agio sul palcoscenico, quasi uscito da uno spettacolo di Becket, istrionico e garbato. Al direttore Luciano Acocella, anch'egli al suo debutto italiano nell'opera lirica dopo diverse esperienze direttoriali in campo sinfonico soprattutto all'estero, il gravoso compito di contenere un'orchestra troppo grande per il nostro teatro e di dover affrontare con uno spettacolo itinerante praticamente sempre una nuova prima ad ogni rappresentazione. [Mario Mainino da lL'Informatore vigevanese del 1 novembre 2001]
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giovedì 22-23-24-25 Novembre
2001 |
3.13.33
TAXI A DUE PIAZZE di Ray Cooney
Gianluca GUIDI, Maria Laura BACCARINI regia di Gigi PROIETTI |
venerdì 30
novembre 2001 |
DIRETTORE: Aldo
Ceccato
PIANOFORTE: Enrica Ciccarelli
Nino Rota: Concerto soirèe
Igor Stravinskij: Suite n. 1 e n.2
W.A.Mozart: Sinfonia n° 40 K 550 |
6 dicembre 2001 |
Mondo Musica
presenta
COMPAGNIA DEL TEATRO DI STATO DELL'OPERA MAGIARA DI CLUNY
in
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
di Emmerich Kàlmàn
con
Melinda Marton, Peter Szabo, IldiKo Veress
regia Giuseppe Visciglia
Orchestra diretta dal M° Gerorge Balint |
martedì
11-12-13-14 Dicembre 2001 |
TEATRO ELISEO - TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO
SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE di Luigi Pirandello
con :
Carlo GIUFFRE', il padre
Pino MICOL, il capocomico
Leda Negroni, la madre
Valentina Bardi, la figlia
Lorenzo Amato, il figlio
regia di Maurizio SCAPARRO
Giudizio contrastante. Alla fine
della rappresentazione, non saprei dire se ero io in serata negativa o se in effetti era
lo spettacolo a non convincermi pienamente. L'unica veramente convincente al 100% è stata
Valentina Bardi nel ruolo della figlia e, anche se con poche battute, molto buono Lorenzo
Amato nel ruolo del figlio.
I due grandi mattatori Carlo Giuffrè nel ruolo del padre e Pino Micol in quello
del capocomico, mi sono sembrati l'uno opaco, l'altro sprecato e troppo istrionico. Leda
Negroni, la ricordo ancora come affascinante Solveig nel Peer Gynt di anni or sono con
Corrado Pani qui a Vigevano, oggi in questa tragica parte della madre non ha molte
possibilità di emergere.
Il lavoro comunque visto con occhi disincantati e screvri dai pregiudizi legati ad
interpretazioni storiche, risulta alla fine troppo pieno di pretesti e drammaticamente
diseguale, le premesse del primo atto non sono adempiute dallo svolgimento della storia
nel secondo atto. Troppo precipitosamente si svolge quanto annunciato e si interrompe dopo
le due morti con l'uscita dei "sei" che se ne vanno lasciando al capocomico la
battuta finale.
Semplici elementi scenici, un fondale che si spezza per fare uscire i
"sei" e musiche di Giancarlo Chiaramello, appena accennate.
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domenica 16 dicembre 2001 |
DIRETTORE: Balàzs
Kocsar
Musiche degli STRAUSS
Soprano Linda Campanella
(vedi pagina)
(curriculum)
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18-19-20 Dicembre 2001 |
NEI PANNI DI UNA
BIONDA di George Axlerod
con Alba PARIETTI, Franco OPPINI, Francesca NUNZI
regia di Gino ZAMPIERI
Sembrerebbe un paradosso ma questa rappresentazione mi
ha soddisfatto più che non i "Sei personaggi", un maggior senso di compiutezza,
un livello di interpretazione più omogeneo ha reso il lavoro bene, anche se come senso e
contenuti non è molto profondo, e si conclude in modo brusco senza una soluzione
meditata e significante.
Molto brava Francesca Nunzi nei panni di Rusty, una svampita che ricorda certe
interpretazioni di Marilyn.
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sabato 11-12-13 gennaio 2002 |
TEATRO FRANCO PARENTI -
TEATRO DEGLI INCAMMINATI
SIOR TODERO BRONTOLON
di Carlo
Goldoni
con Eros PAGNI, Ivana MONTI, Antonio BALLERIO, Milvia
MARIGLIANO
regia di Andrèe Ruth SHAMMAH
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mercoledì 16 gennaio 2002 |
DIRETTORE: Aldo Ceccato
VIOLINO: Marco Rizzi
VIOLONCELLO: Enrico Dindo
PIANOFORTE: Andrea Dindo
Ludwig van Beethoven
- Triplo concerto per violino, violoncello e
pianoforte
- Sinfonia n. 1
Orchestra I Pomeriggi Musicali Milano |
giovedì 17 gennaio 2002 |
Zelig - Milano
RECITAL di e con ALE e FRANZ
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venerdì 25-26-27 gennaio 2002 |
TEATRO STABILE DI BOLZANO
IL GIARDINO DEI CILIEGI
di Anton
Cechov
Patrizia MILANI, Carlo SIMONI,
Alvise BATTAIN
regia di Marco BERNARDI
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7-8-9-10 febbraio 2002 |
LA CONTRADA - TEATRO
STABILE DI TRIESTE
PICCOLE DONNE: il musical
di Tonino Pulci e Stefano Marcucci
regia di Tonino PULCI
Commenti negativi
sarebbe stato meglio leggersi un libro davanti al caminetto!!!
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12 Febbraio
2002 |
Teatridithalia
I DUE
GEMELLI VENEZIANI
di
Carlo Goldoni
con
Ferdinando Bruni, Luca Toracca, Francesca Inaudi, Alessandra Antinori,
Massimo Giovara, Corinna Agustoni, Marina Remi, Andrea Gattinoni
regia
Elio De Capitani
Separati da piccoli e cresciuti lontani, inconsapevoli l’uno dell’altro, due
gemelli assolutamente identici, tranne che per il carattere, si ritrovano
casualmente nella stessa città.
Siamo
di fronte a uno di quegli strani scherzi che il destino gioca da sempre ai
personaggi teatrali, da cui derivano inevitabili scambi di persona, gelosie,
intrighi, matrimoni rinviati, duelli, furti e vendette. Ci sono tutti gli
ingredienti della più classica commedia degli equivoci, manca solo il lieto
fine: è l’imprevedibile anomalia dei Gemelli veneziani, commedia che per tre
atti sprigiona una comicità strepitosa, ma si chiude con un omicidio
crudelissimo e un non meno tragico suicidio. Si può scorgere una vena di
cattiveria che serpeggia per tutto l’intreccio goldoniano e rimanda
direttamente al fascino torvo della Bottega del caffè secondo Fassbinder,
portata in scena dall’Elfo. Il regista Elio De Capitani guarda Goldoni con
un occhio a quella precedente esperienza, nella quale la comicità della
commedia dell’arte riviveva in chiave contemporanea, attraverso il filtro
acido dell’autore tedesco.
Commedia romanzesca, tragicommedia, poliziesco ante litteram, il testo,
scritto a pochi anni di distanza dall’Arlecchino servitore di due padroni, è
aperto a molte letture, ma soprattutto è una macchina scenica stimolante, un
congegno a orologeria che si offre come terreno ideale per rimettere in
gioco il percorso, lo stile, e i modelli acquisiti di una compagnia.
I
personaggi in abiti contemporanei, si muovono in uno spazio astratto, una
scenografia "pop", costruita con quinte e siparietti in teli di plastica dai
colori decisi e abbacinanti.
E’
affidato a Ferdinando Bruni il doppio ruolo dei gemelli, che, simili come
gocce d’acqua, rivelano comportamenti opposti, addirittura schizofrenici, se
attribuiti, come qui accade, a un solo soggetto: Zanetto è goffo e
ignorante, Tonino, consapevole di sé, brillante, vitale e spavaldo quanto
basta per sedurre. Ma, fino allo scioglimento finale che rivelerà
l’equivoco, gli altri personaggi saranno consapevoli dell’esistenza di uno
solo dei due: le due innamorate, Rosaura e Beatrice, si crederanno derise e
tradite dai rispettivi sposi promessi, mentre tutti gli altri sfrutteranno
senza scrupoli i comportamenti apparentemente contradditori ora dell’uno,
ora dell’altro a vantaggio dei propri interessi.
Accanto
a Ferdinando Bruni troviamo Luca Toracca e Corinna Agustoni, nomi storici
della compagnia dell’Elfo, e un nutrito gruppo di attori già apparsi sui
palcoscenici di Teatridithalia. |
14 febbraio 2002 |
Nuevo Ballet Espanol
FLAMENCO DIRECTO
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15 febbraio 2002 |
ORCHESTRA DA CAMERA
ITALIANA
Direttore: SALVATORE ACCARDO
MOZART: Divertimento in re maggiore K 136
HAYDN: Concerto in do maggiore
PIAZZOLLA: Adios Nonino
PIAZZOLLA: Verano Porteno
PIAZZOLLA: Varadito
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16 febbraio 2002 |
All the jazz
(vedi foto)
con Andrè De La Roche la Compagnia Balletto di Roma e il Gruppo Giovani
90
Spettacolo originale in cui vengono eseguiti brani tratti dai migliori
musical e film musicali moderni, alcuni talmente famosi da essere ormai
entrati tra i grandi "classici" della musica, altri meno famosi ma
estremamente interessanti, di difficile esecuzione e interpretazione che
raramente si ha l’occasione di sentire dal vivo, fuori dal contesto
dell’opera di appartenenza.
Un omaggio particolare al grande maestro Bob Fosse a cui viene dedicata la
seconda parte dello spettacolo con la presentazione di una selezione dei
suoi più importanti lavori.
Andrè De La Roche: di origine corso-vietnamita e
adozione americana, a soli 8 anni entra a far parte della Los Angeles
Civic Light Opera nel cast di The King and I. Successivamente
vince una borsa di studio triennale di danza classica all’American School of
Dance di Los Angeles. A 18 anni è ballerino del musical How to succed in
business e in molti altri spettacoli musicali della TV americana:
Lola Falana Show — Diana Ross Show — Can Can — West Side Story — Ringo Star
Special. Nel 1978 il grande maestro del Musical Bob Fosse lo
scrittura come solista in Dancing. Da quel momento inizia una
brillante carriera che lo porterà nei maggiori teatri di tutto il mondo
ricevendo numerosi premi e riconoscimenti fino ad approdare alla televisione
italiana dove sarà ospite, coreografo e ballerino di molti spettacoli di
successo quali Fantastico 8, Saluti e Baci, Beato fra le donne, Bucce di
Banana, Champagne, Rose Rosse, Domenica In, ecc.
Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dall’incontro e
dalla collaborazione di due protagonisti della Danza italiana, Franca
Bartolomei , prima ballerina e coreografa dei principali enti lirici
italiani e di molti altri paesi del mondo,
e l’étoile
Walter Zapppolini.Subito il debutto con il grande pubblico e il successo
a Roma nelle manifestazioni per le Olimpiadi.In breve la compagnia si
afferma come una delle realtà principali della danza nazionale grazie anche
alle numerose tournée svolte nel nostro paese e all'estero.Il repertorio
spazia da opere di valore storico a coreografie di valenti giovani autori ed
è vastissimo: oltre 150 i balletti portati in scena. Numerose e di prestigio
le collaborazioni di coreografi, compositori, scenografi e costumisti che
hanno creato opere originali per le sue produzioni. Tra questi Luciano
Cannito, cpnsulente artistico della compagnia e oggi direttore del Ballo
del Teatro San Carlo di Napoli. E ancora Valentino Bucchi, Manuel De Sica,
Franco Mannino, Marcello Panni, Lorenzo Ghiglia, Piero Sadun e Angelo Urbani
Del Fabbretto insieme a molti altri.Più di 300 gli interpreti, tanti gli
ospiti d'eccezione fino a Raffaele
Paganini e
André De La
Roche, protagonisti dell'ultima tourné.
http://www.arteduemila.it/proposte/2001/all_the_jazz.html
Commenti negativi
sono stati invece espressi da alcuni esponenti del
mondo della danza vigevanese, sebbene lo spettacolo abbia entusiasmato il
pubblico "profano" ; ai tecnici della danza è apparsa invece evidente la
diversa qualità degli interpreti.
La compagnia è stata selezionata con delle
audizioni per questo spettacolo, non si tratta di una compagine stabile ben
affiatata, gli elementi sono di livello tecnico molto diverso.
Suonato
discretamente non è sembrato ne coreografato all'altezza del maestro Bob
Fosse, ne degli spettacoli che vanno in scena a Brodway. Alcuni passi sono
stati definititi addirittura "tecnica drammatica, livello scandaloso, da
rivista da oratorio... scoordinati" Il programma
Primo Tempo
Ragtime - musical
= Ragtime
Ain't Misbeahvin (Fats Waller) - musical
- Ain't Misbeahvin
- Honey Suckle Rose
Top Hat (di Irvin Berlin) - film musicale
- Cheek to Cheek
Kiss me Kate (Cole Porter) - musical
- Too Dam Hot
Lady be Good (G. Gershwin) - film musicale
- The Man I love
Crazy for You (George Gershwin) - musical
- I got rhythm
- They can’t take that away from me
Porgy and Bess (G. Gershwin) - opera
- Summertime
Manhattan Transfer - trasposizione jazz
- Boy from New York City
- Java Jive
Sophisticated Ladies (Duke Ellington) - musical
- Satin Doll
- Caravan
Dancin’ (Bob Fosse) - musical
I wonna be a dancin' man
Secondo tempo
Omaggio al danzatore, coreografo e regista Bob Fosse
Cabaret
- Willkommen
- Two Ladies
- Cabaret
- Money Money
All that jazz
- On Broadway
- Take off with us
- Bye Bye Love
Sweet charity
- Big spender
- Rich man’s frug
I'm a brass band
Chicago
- Razzle Dazzle
- All that jazz
- Hot honey rag
Dancin’
Crunchy Granola Suite
- Mr. Bojangles
Steam Heat
- Sing! Sing! Sing!
Gruppo Giovani 90: nato nel 1989 e
composta da circa 60 giovani (orchestra, corpo di ballo, cantanti solisti e
coro), rappresenta un’esperienza originale nel panorama italiano. Nel corso
degli anni ha messo in scena vari musicals, Jesus Christ Superstar, Hair,
Fame, Cats, ha presentato varie rassegne e concerti proponendo brani
tratti dai più famosi musicals, ha effettuato una lunga serie di spettacoli
musicali, The Golden Musicals, molti dei quali ispirati alla
tradizione dei neri d’America Gospels & Spiritual e realizzato
numerose tournée all’estero — tra cui negli Stati Uniti dove da cinque anni
è regolarmente invitata dal Consolato Italiano di Chicago, esibendosi in
spettacoli negli stati di Illinois e Wisconsin. Si avvale di importanti
collaborazioni con grandi nomi della musica e della danza, di un cast di
notevoli proporzioni, con musicisti, ballerini e cantanti professionisti
provenienti da ogni parte d’Italia e degli Stati Uniti. Si presenta
rigorosamente dal vivo con un apparato scenico, costumi e luci di grande
effetto. |
20 febbraio 2002 |
Zelig - Milano
IL BALASCIO'
di Natalino Balasso
con Natalino Balasso
regia Paolo MIGONE
Ovviamente
TUTTOOOOO ! ESAURITOOO!!!
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Venerdì 22 febbraio 2002 |
DIRETTORE e CONTRABBASSO: Franco
Petracchi
(curriculum)
VIOLINO: Mario Rogliano
(curriculum)
-
Virgilio Mortari (Passirana di Lainate,
Milano, 1902 – Roma 1993) Elegia e Capriccio per violino e contrabbasso
con accompagnamento di orchestra d’archi
-
Giovanni Bottesini (Crema 1821- Parma
1889) Gran Duo Concertante - Allegro, Maestoso
-
Luigi Cherubini (Firenze 1760 - Parigi
1842) Sinfonia in Re maggiore nei tempi Largo, Allegro - Larghetto
cantabile -Minuetto, Allegro non tanto -Allegro assai
-
Elegia e Capriccio di Virgilio
Mortari edito da Ricordi nel 1976, è tratto dai Duettini concertati per
violino e contrabbasso scritti dieci anni prima in un momento creativo che
vede Mortari intento a esplorare le potenzialità degli archi.
-
Gran Duo Concertante per violino e
contrabbasso deriva da un Duetto presentato a Londra nel 1851 in
coppia con l’amico Arpesani. È una pagina di estremo virtuosismo, che
richiede al contrabbassista acrobazie paganiniane tanto più ardue su uno
strumento delle dimensioni del contrabbasso. La composizione è divisa in
due sezioni, entrambe Allegro Maestoso.
-
Sinfonia in re maggiore di Luigi
Cherubini, unicum interessante, raro esempio di sinfonismo italiano
dell’epoca, lavoro del 1815 legato a un invito della Royal Philharmonic
Society di Londra, città di tradizione concertistica particolarmente
vivace, eseguita il primo maggio e accolta con vivo favore.
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23-24 febbraio 2002 |
InScena produzione
spettacoli Compagnia Corrado Abbati
CIN-CI-LA'
Interpreti :
Antonella Degasperi, Cin Ci Là
Corrado Abbati, Petit-gris
Michela Vneturini, Myosotis
Luca Tamani, Ciclamino
Fabrizio Manciantelli, Fon-ki
Giuseppe Cortis, Blum
Matteo Mazzoli, Dens
Marco Fortini, Ris
Federica Borsellini, Tiel
direzione Marco Fortini Orchestra: 6 vl, 1 cello, 1 cbasso, 1 pf el, 1
ottavino/flauto, 1 clarino, 1 tromba, 1 coulisse, 1 batteria |
28 febbraio
2002 |
Solot -
Compagnia Stabile di Benevento
IL VERO
AMICO
di
Carlo GOLDONI
con
Maurizio DONADONI
e con
Francesco Acquaroli, Sara Bertelà
regia
Cristina Pezzoli
"Il
vero amico", scritto da Goldoni nel 1750, appartiene al momento in cui
l’autore dà avvio ad un frenetico ritmo produttivo di testi; in Francia fu
al centro di un vivace scandalo letterario: Diderot, che venne accusato di
averne attinto spunti per "il figlio naturale", a sua volta accusò Goldoni
di plagio nei confronti dell’avaro di Molière. Di fatto questo testo sembra
apparentarsi a molto teatro europeo e in particolare all’ambiguità di
Marivaux e sottende alla tipica comicità goldoniana, costruita sulla
ripetizione di equivoci e sorprese, una sorta di sguardo cinico e
disincantato sui personaggi che vengono esposti alla crudezza entomologica
di una lettura non sentimentale di una storia di sentimenti. "Il vero amico"
Florindo si innamora corrisposto di Rosaura promessa sposa di Lelio, suo
amico fraterno e vi rinuncia, o sembra farlo, per amicizia. Ma a guardare
meglio ognuno dei personaggi ha un difetto: Lelio sembra amare di più la
dote che Rosaura mentre Florindo forse fugge da una Rosaura un po’ troppo
spregiudicata. E così Goldoni fa per Beatrice, Ottavio e per tutti gli altri
personaggi, li rovescia, mostrandone il lato d’ombra. D’altronde, dote delle
figure goldoniane è proprio di essere aperte a scandagli di interpretazioni
non incipriate. Su questo assunto poggia la costruzione dello spettacolo che
intende leggere nel testo, aldilà di un apparente moralismo, la cattiveria
che spinge la commedia fino all’allegra ferocia della confusione dei
sentimenti.
Cristina
Pezzoli |
12-13-14 marzo 2002 |
PLEXUS T
BELLA FIGLIA DELL'AMORE di Ronald
Harwood
con Anna PROCLEMER, Lauretta MASIERO,
Mino BELLEI, Mario
MARANZANA
Regia di Patrick ROSSI GASTALDI
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Venerdì 15 marzo 2002 |
DIRETTORE: Aldo Ceccato
SOPRANO: Francesca Scaini
Ludwig van Beethoven
- Sinfonia n° 4 in Si bemolle maggiore Op. 60 (1807)
- Aria - Ah perfido! Op. 65 (1796)
(il testo)
- Sinfonia n° 5 in Do minore Op. 67 (1808)
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Francesca Scaini
vedi curriculum
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16 marzo 2002 |
Il
Teatro Stabile di Torino
presenta
UN
GIORNO DOPO L’ALTRO
di
Carlo Lucarelli
riduzione e regia di Lorenzo Fontana, Giancarlo Judica Cordiglia,
Olivia Manescalchi
con
Lorenzo
Fontana, Gianluca Gambino, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi
prodotto
in collaborazione con Associazione 114
La
Compagnia 114 affronta per la seconda volta la messa in scena di un romanzo
di Carlo Lucarelli (dopo Almost blue, andato in scena al Piccolo
Regio nella stagione 2000/2001).
«Abbiamo scelto – scrivono Fontana, Judica Cordiglia e Manescalchi – Un
giorno dopo l’altro non solo perché la storia è avvincente, non solo
perché è in qualche modo il proseguimento di Almost blue, ma perché
ci sembra che la scrittura di Lucarelli si adatti particolarmente bene al
palcoscenico, mantenendo forte la sua peculiarità letteraria, dandoci così
l’opportunità di costruire uno spettacolo teatralmente e drammaturgicamente
originale».
Il
romanzo di Lucarelli (pubblicato da Einaudi) è la storia di tre solitudini
che si intrecciano in una caccia all'uomo: una poliziotta determinata; un
ragazzo che per caso intercetta il messaggio sbagliato e un assassino di
professione.
La
maestria narrativa di Lucarelli raggiunge il suo punto più alto, sull'onda
di una struggente malinconia che ha le note di una famosa canzone di Luigi
Tenco.
Il
romanzo precedente di Lucarelli, Almost Blue, ha portato fortuna alla
sua protagonista, Grazia Negro, che in Un giorno dopo l’altro è
ispettore della Squadra catturandi di Palermo, sulle tracce di un killer che
entra ed esce dalle autostrade, come dalla Rete, cambiando continuamente
identità.
Il
secondo protagonista è Vittorio, un killer professionista, quasi
infallibile. Nasconde le sue imprese criminali facendosi credere un
rappresentante di commercio, sempre in giro per autostrade. Capace di
mascherarsi e di assumere identità diverse, offre i suoi servizi
professionali via internet con il nome di Pit Bull.
Il
terzo personaggio è Roberto, un ragazzo che per poche lire controlla gli
account della posta di un server di provincia. Soffre d'insonnia, è
cronicamente depresso e ha un pit bull, che non sa a chi rifilare.
Grazia
è sulle tracce di Jimmy Barracu, nascosto in un appartamento di Bologna. Poi
tutto accelera: Barracu viene ucciso da un uomo con due volti diversi e c'è
un ex brigadiere dei carabinieri cui un uomo, ucciso da una bomba, ha detto
qualcosa che gli è costata la carriera. Soprattutto, Roberto pensa di aver
trovato un padrone per il suo pit bull e risponde alla e-mail sbagliata.
La
struttura e lo stile del nuovo romanzo di Lucarelli ricordano Almost Blue:
capitoli paralleli con infiniti punti di vista e una narrazione tesa e
veloce, sensibile ai modi della percezione di solito poco usati in
letteratura (i suoni e le luci, appunto, il buio e il silenzio) e molto
legata alla musica. L'azione è ambientata fra Bologna e altre città
d'Italia, ma soprattutto fra due non luoghi affascinanti e
paradossali: la rete e le autostrade. |
19 marzo 2002 |
Ente Autonomo Antonio
De Curtis
UNA MOGLIE CON I BAFFI
da "Ma femme s'appelle Maurice" di Raffy
Shart
con RIC e GIAN
di Umberto SIMONETTA e Maurizio MICHELI
regia di Marco MATTOLINI
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21 marzo 2002 |
Associazione Pier Lombardo
JULES E JIM
Liberamente ispirato al romanzo di Henrì-Pierre Rochè
con Luciana SAVIGNANO, Marco PIERIN, Salvatore TARASCIO
regia Susanna BELTRAMI
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Martedì 26 marzo 2002 |
DIRETTORE: Misha Damev
(curriculum)
PIANOFORTE: Paolo Restani
(curriculum)
Gil Shohat: Sinfonia del fuoco
Franz
Lizst: Malediction
Pëtr Il’ic Ciaikovski: Suite n. 4 in sol maggiore op. 61 “'Mozartiana”
Giga (allegro) dall’omonimo brano per
pianoforte K 574
Minuetto (moderato) dall’omonimo brano per pianoforte K 355
Preghiera (andante con moto) dall’”Ave verum” K 618 nella
trascrizione per pianoforte di Liszt
Tema e variazioni dalle 10 variazioni per pianoforte sull’arietta
“Unser dummer Pöbel meint” da “rencontre imprevue”
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Lunedì 8
aprile 2002 |
DIRETTORE e PIANOFORTE:
Konstantin Scherbakov
(curriculum)
Wolfgang Amedeus Mozart
- Serenata notturna K 239
- Concerto per pianoforte e orchestra K 453
- Concerto per pianoforte e orchestra K 466
Il concerto è stato
anticipato di un giorno e il direttore è stato sostituito in quanto Philippe
Entremont ha dei problemi di salute.
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Martedì 9 aprile 2002 |
DIRETTORE e PIANOFORTE: Philippe
Entremont
Mozart: Serenata notturna K 239
Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra K 271
Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra K 466
Prevendita da Mercoledì 19 marzo |
12 Aprile 2002 |
Giacomo Puccini,
la vie de BOHÈME
musica di Giacomo Puccini coreografie di
Serge Manguette
con Oriella Dorella
Balletto di Milano
Lo spettacolo
della Compagnia Teatro Nuovo COPPELIA La fanciulla dagli occhi di smalto tra virtuosismo e
virtuale
da un'idea di Gian MESTURINO è stato sostituito dal nuovo allestimento del
Balletto di Milano.
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13 Aprile 2002 |
Sarey s.r.l. in collaborazione con Associazione
Culturale Mannini Dall'Orto Teatro
presentano
IL
PICCOLO PRINCIPE
di
Antoine de Saint- Exupéry
adattamento teatrale di Italo Dall'Orto
con
Italo Dall'Orto, Erika Giansanti, Luisa Guicciardini
e
(alternativamente, nel ruolo del Piccolo Principe) i piccoli:
Marco
Matteo Donat-Cattin, Giulio Grappelli, Matteo Mancini, Tobia De Scisciolo
regia
Italo Dall'Orto
Il Piccolo Principe é un prodotto di alto
artigianato teatrale che ha incantato il pubblico ovunque é stato ospitato,
attirando anche intere famiglie e categorie di persone che non frequentano
abitualmente i teatri.
"Domando perdono ai bambini di aver dedicato
questo libro ad una persona grande. Tutti i grandi sono stati bambini una
volta (ma pochi se ne ricordano)".
Comincia così la dedica di Antoine de Saint-
Exupéry a Il Piccolo Principe, ed é proprio ad un pubblico di adulti che
furono bambini che si rivolge lo spettacolo di Italo Dall'Orto, reduce da
una serie di esauriti nelle ultime tre stagioni, ottenuti in tutte le città
dove é stato presentato (tra le principali: Roma- Teatro Brancaccio, Milano-
Teatro Carcano,Torino- Teatro Carignano, Firenze- Teatro della Pergola,
Venezia- Teatro Carlo Goldoni, Genova- Teatro Duse), oltre ai lusinghieri ed
unanimi giudizi della critica ed al plauso incondizionato degli eredi
dell'autore, che infatti hanno concesso alla Compagnia i diritti di
rappresentazione in esclusiva per l'Italia. Riduzione teatrale del
famosissimo racconto di Saint-Exupéry, il secondo libro più venduto al mondo
dopo la Bibbia, lo spettacolo- così come il testo- si offre a diversi
livelli di lettura: in primo luogo la spettacolarità, la piacevolezza delle
immagini, cui hanno contribuito in modo eccellente gli splendidi costumi di
Elena Mannini, uno dei più prestigiosi nomi del nostro teatro, anche a
livello internazionale, le scene di Armando Mannini, fedelissime ai disegni
dell'autore, e le luci di Ugo Benedetti, che trasformano il palcoscenico in
un caleidoscopio multiforme e coloratissimo, di forte impatto emotivo,
catturando così anche l'attenzione dei bambini (proprio come i disegni nel
libro). Vi é poi il testo, denso di poesia e di riflessioni importanti sul
valore delle cose, sull'amicizia, sulla morte, sull'amore, rese con grazia e
leggerezza. Vi é infine un terzo livello, cioè l'autore che, in questo caso
é il regista: ebbene, Dall'Orto ha il pregio di aver restituito allo
spettacolo teatrale tutta la sua originaria pienezza e completezza,
ricordandoci che il teatro si esprime attraverso infiniti linguaggi: la
parola, la forma, il gesto, la danza, la musica. |
18-19-20-21 Aprile 2002 |
TEATRO MODERNO
PROVACI ANCORA SAM
con Enzo IACCHETTI
Regia di Enzo IACCHETTI
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Venerdì 3 maggio 2002 |
DIRETTORE: Pascual Osa
FLAUTO: Mario Ancillotti
(curriculum)
G.Faurè: Pavane
Ibert: Concerto per flauto e orchestra
Busoni: Concertino per flauto e orchestra
Respighi: Antiche arie e danze per liuto (III suite)
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PRESENTAZIONE
Assessore alla Cultura Dott. Antonio Prati
"L’arte teatrale deve
rendere possibile l’atteggiamento critico dello spettatore. Questo atteggiamento
non è nulla di avverso, ostile all’arte, ma è fonte di emozioni, è già di per se
stesso un’esperienza; ed è soprattutto, un atteggiamento creativo".
Questa citazione dagli
scritti teatrali di Brecht mi viene sempre alla mente quando entro in un Teatro,
in particolare nel nostro bellissimo Cagnoni, e le luci si sono appena spente,
il pubblico trattiene il fiato in attesa del levarsi del sipario ed il tempo
pare sospeso come se volesse evitare di disturbare, con il suo monotono
trascorrere, un momento sublime di creazione artistica.
Perché ci ritroviamo sempre
più numerosi in quel luogo? Perché ostinatamente rubiamo parte delle nostre vite
al moloch del "produrre"? Perché insieme partecipiamo con emozione alle emozioni
dei personaggi rese vive dagli attori?
Forse perché non è
possibile ridurre gli esseri umani solo alla sfera economica (componente pure
importante del nostro esistere); è fortissimo il desiderio di comunicare,
apprendere, capire; è necessaria l’esperienza di costruire valori condivisi. E
tutto ciò si può fare nel nostro mondo solo in pochi luoghi ancora sacri uno dei
quali è sicuramente il Teatro.
Il benessere spirituale
della comunità deve essere una delle principali preoccupazioni di una
amministrazione pubblica pena il ridursi a consiglio d’amministrazione di una
città-società per azioni forse ricca, ma certo senza anima.
Spero che queste
considerazioni non siano considerate astrusi filosofemi fuori luogo, ma mi
sembrava importante non ridurre la presentazione della Stagione 2001-2002 del
nostro Teatro Civico a semplice elenco di ringraziamenti e spettacoli.
Spettacoli il cui numero e
la qualità rendono comunque evidente lo sforzo compiuto in queste due ultime
stagioni di ampliare l’offerta portando sul nostro palcoscenico autori ed attori
che possano disegnare il panorama più completo possibile dell’Arte teatrale.
Grazie al tenace lavoro di
tutto lo staff del Cagnoni ed alla conoscenza impareggiabile del mondo teatrale
del consulente artistico Fiorenzo Grassi abbiamo potuto portare a Vigevano uno
dei testi che hanno segnato non solo la storia dello spettacolo, ma anche quella
del costume e della letteratura come "Sei personaggi in cerca d’autore"; potremo
vedere un classico bellissimo come "Sior Todero Brontolon" accanto a spettacoli
moderni che hanno ottenuto lusinghieri successi di critica e di pubblico. Vorrei
sottolineare che continua anche quel percorso di riflessione sul mondo degli
anziani con "Bella figlia dell’amor" che la passata stagione ha visto la
stupenda prova di Gianrico Tedeschi con "Le ultime lune".
Non dobbiamo dimenticare le
rassegne specializzate: danza, musica, il teatro di ricerca, quello per ragazzi,
l’operetta che tanto plauso ha riscosso fra i nostri concittadini; non amo
ripetermi, ma non si può sottacere come questa ampia e variegata possibilità di
scelta sia anche in campo artistico una solida garanzia di pluralismo e come
questo sia in fin dei conti uno dei compiti specifici dell’Assessorato alla
Cultura.
In questa occasione sono
particolarmente contento di poter ringraziare il professor Tullio Bologna che mi
ha preceduto nella carica di Assessore ad una partita così delicata e
impegnativa, grazie al suo lavoro di coordinamento e di stimolo (che continua al
mio fianco in piena comunanza d’intenti) questa stagione potrà essere così ricca
ed interessante.
PRESENTAZIONE
consulente artistico Fiorenzo Grassi
Il cartellone “interdisciplinare”, cioè aperto a tutti i generi dello
spettacolo dal vivo, sta diventando una costante per il nostro teatro. E’ stato
soprattutto il consenso del pubblico a determinare inizialmente questa scelta,
da cui via via si tende ad un significativo ampliamento delle attività,
cercando il dovuto equilibrio fra diverse componenti. Incoraggiati e stimolati
dai nostri spettatori a proseguire su una linea di “continuità”,
nell’elaborazione del programma 2001-2002 abbiamo voluto perseguire un’idea di
teatro (teatro nel senso più lato del termine, cioè teatro come prosa,
balletto, operetta. Lirica, ecc.) che non promuova un rigido disegno di
tendenza o monocultura teatrale, ma presenti un profilo aperto – nei limiti,
beninteso, delle nostre possibilità – dell’attuale gamma produttiva, creativa
ed artistica, italiana ed internazionale. Un’idea di teatro che significa anche
analisi e definizione delle sue sempre mutevoli leggi formali e confronto –
interpretativo e critico – con i suoi contenuti. Per cui, in primo piano
abbiamo privilegiato quegli interpreti – attori, danzatori, cantanti – capaci
di collocare la loro presenza magnetica tra noi e l’affabulazione, fra noi e
l’ipotesi fantastica, per tradurcela, rendercela visibile, su alti livelli
qualitativi. In secondo luogo abbiamo pensato a coordinate variegate che
sfuggono tanto alle regole più o meno consolidate della pratica mercantile
quanto agli schematismi di chi le vorrebbe ingabbiate in categorie poco
aderenti alla nostra realtà, per determinare un panorama armoniosamente
equilibrato in cui si riflettano i valori permanenti e non caduchi della scena,
sia che si tratti di quelli poetici, di quelli drammatici o di quelli di gioco
e di svago spensierato. Ne consegue un itinerario in grado di suscitare
occasioni d’incontro capaci di partecipare cultura e divertimento, tra riprese
dei “classici” ed opere contemporanee, riferimenti ai valori consegnatici dalla
tradizione e desiderio di dare voce ad esperienze rinnovatrici, in modo da
definire un vasto quadro di confronto che, proprio dal suo insieme, riceve la
sua forza di attrazione e di comunicazione.
Ritorna la lirica, con due rappresentazioni di “Madama Butterfly” di Giacomo
Puccini in un’edizione molto attenta alla cultura giapponese. Avremo così, per
la prosa, serate decisamente godibili sul piano dell’intrattenimento
intelligente come quelle assicurate dalla “pochade” contemporanea di Ray Cooney
“Taxi a due piazze”, dalla commedia spumeggiante, ma con risvolti inquietanti,
“Nei panni di una bionda” di Axelrod, dalla spiritosa, vivace ed anche
commovente “Bella figlia dell’amore” di Harwood e dall’ironico “Provaci ancora
Sam” di Woody Allen, che si confrontano con quelle dell’esilarante eppure
“nero” Goldoni di “Sior Todero Brontolon”, del problematico, filosofico apologo
“sei personaggi in cerca d’autore” e del drammatico intreccio di psicologie e
sentimenti del “Giardino dei ciliegi” di Cechov. Il risvolto “leggero” sarà
rappresentato anche dalla dissacrante rilettura delle “Piccole donne” in chiave
di musical e da due operette “evergreen”, la viennese “La principessa della
czarda” di Kalman e l’italiana “Cin-ci-là” di Lombardo e Ranzato.
Particolarmente accattivante sarà sicuramente la stagione di danza, che porta
sul palcoscenico del nostro teatro un complesso di fama internazionale come il
Nuevo Ballet Espanol protagonista di un trascinante “Flamenco Directo”, due
stelle come Luciana Savignano e Marco Pierin protagonisti del contemporaneo
“Jules et Jim” di Susanna Beltrami ed una originale, curiosa, versione di
“Coppèlia” metà classica e metà moderna. A completare il panorama ci sarà, poi,
la consueta rassegna degli “Altri Percorsi” al cui interno abbiamo inserito due
titoli – “Il vero Amico” ed i “Due gemelli veneziani” – che con “Todero”
costituisce una piccola “monografia” goldoniana composta da opere scarsamente
rappresentate. La panoramica sul teatro d’oggi sarà completata da “Un giorno
dopo l’altro” di Luccarelli e dal “Piccolo principe” di Saint-Exupery. Nelle
serate riservate ai comici avremo i nuovi cabarettisti dello Zelig Natalino
Balasso e Ale e Franz, e un duo di provata esperienza Ric e Gian, che tornano a
far coppia per interpretare "“Una moglie con i baffi”.
Nel predisporre la nostra offerta di spettacolo, che ci auguriamo stimolante,
abbiamo però fatto anche un’altra considerazione. Se è vera l’affermazione di
Brecht che il teatro deve sviluppare due arti, quella dell’attore e quella
dello spettatore, crediamo onestamente e senza presunzione che oggi tocchi al
secondo recuperare qualche passo perduto. In questa prospettiva, lo sforzo da
fare è minimo, anzi non è neanche uno sforzo: è un semplice cambio d’occhiali
per guardare attraverso il teatro che si fa. Ci piacerebbe superare il concetto
di promozione, intesa come quel meccanismo di reclutamento e conformismo del
pubblico ormai dominante nell’attuale mercato dello spettacolo, a favore di un
nuovo patto tra palcoscenico e platea, dove quest’ultima è fatta sempre meno di
consumatori e sempre più di soggetti capaci di misurarsi con le idee, con
l’etica, con la libertà del teatro. Di soggetti che vogliono “dialogare” con le
creature che si affacciano alla ribalta per raccontare l’avventura della vita o
del sogno in una dimensione che le regie e le interpretazioni rendono viva ed
attuale. Come sempre vivo ed attuale è quell’eterno ed universale fenomeno
della civiltà che ha nome teatro.
Il consulente artistico Fiorenzo Grassi
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