Documento di indirizzi del nuovo PRG

approvato dal Consiglio Comunale il 28 novembre 1997

la lettura può essere effettuata partendo da ciascuna delle seguenti modalità, che si integrano fra loro

sommario argomenti principali cartografia

 


sommario

L’ATTUALE ASSETTO URBANISTICO DI VIGEVANO:

UNA CITTA’ CONSOLIDATA

GLI OBBIETTIVI GENERALI DELLA REVISIONE DEL PRG VIGENTE

LE POLITICHE ABITATIVE

LO SVILUPPO INDUSTRIALE

LA CRESCITA COMMERCIALE

IL NODO DELLA VIABILITA’

IL SISTEMA DEL VERDE

LA SCOMMESSA DEL CASTELLO

IL RECUPERO E IL RIUTILIZZO DEI GRANDI EDIFICI PUBBLICI

RIQUALIFICAZIONE DEI SERVIZI

LA NORMATIVA: I CINQUE CRITERI

 


argomenti principali

La Città consolidata L'asse portante
Castello e Piazza Ducale Centro storico
Piazza S. Ambrogio Stazione ferroviaria
Interventi ordinatori Superficie lorda d'uso
Interventi di minima Interventi di recupero
Espansione residenziale Unità produttive
Zone industriali Indici costruttivi
Nuovi insediamenti industriali Tessuto commerciale
Centri commerciali Sistema viario cittadino
Interscambio strada/ferrovia Scalo merci ferroviario
Strada statale 494 Quarto lotto di circonvallazione
Viabilità ciclo-pedonale Piano della viabilità
Collegamenti con Milano-Pavia-Novara e Malpensa Nuovo ponte sul Ticino
Viali e percorsi pedonali o ciclabili Spine verdi
Poli di verde sportivo Campagna e boschi del Ticino
Attività produttive in aree centrali Palazzo Municipale
Palazzo Esposizioni Macello
Ex Ursus Palazzo Merula
Edifici scolastici Poli scolastici
Trasferibilità della superficie lorda d'uso Strutture sportive
Indice di densità territoriale Strutture per anziani
Disciplina dell'intervento sul costruito Proporzionamenti urbanistici
Isolamento di Vigevano Il nuovo cimitero

 


cartografia

Il centro di Vigevano La zona nord della Città
La zona sud-ovest La zona sud-est

Da ciascun particolare citato nella cartografia è possibile l'immediato collegamento con la relativa descrizione nel testo degli indirizzi.

Le immagini, provenienti dalle tavole illustrative proiettate su grande schermo durante la seduta del Consiglio Comunale del 21/11/97, hanno carattere esclusivamente grafico generale e sintetico.

 


L’ATTUALE ASSETTO URBANISTICO DI VIGEVANO:

UNA CITTA’ CONSOLIDATA

Vigevano, come molte altre città del nord-Italia, ha vissuto tra gli anni 50 e 60 lo sviluppo più impetuoso della sua storia. La ripresa economica del dopoguerra, con il pieno dispiegarsi dell’industria calzaturiera, ha chiamato a Vigevano migliaia e migliaia di nuovi abitanti. Basti pensare che la città contava nel 1930 una popolazione di 33.437 abitanti; che questi sono saliti a 42.768 nel 1950, 54.422 nel 1960 e siamo arrivata alla punta massima di 68.306 nel 1974.

La città consolidata

Questo fenomeno, non ancora sufficientemente indagato sul piano storico e sociale, ha avuto, come è visibile agli occhi di tutti, una serie di effetti, alcuni positivi altri negativi, che hanno mutato profondamente la città dandole la connotazione che oggi conosciamo. Sul piano urbanistico questo sviluppo economico accelerato, unito agli evidenti limiti culturali e politici dell’epoca, ha portato (ma questo era probabilmente inevitabile) ad una espansione disordinata. Essa è stata imposta, a volte, da molteplici scelte individuali le quali, saldandosi nel tempo, hanno determinato una irrazionale occupazione del territorio, dei suoli agricoli, con situazioni viabilistiche oggi gravemente carenti e con pertinenze e standard insufficienti rispetto alle esigenze odierne. Siamo oggi in presenza di una città ormai pienamente strutturata e consolidata: ogni intervento non può prescindere da questo dato di fatto.

L'asse portante

Peraltro da una lettura della conformazione di Vigevano, emerge un asse portante, storico, che si sviluppa dalla stazione ferroviaria alla Fiera, con al suo centro il Castello e la Piazza Ducale.

Pensare ad una riorganizzazione della Città e dei suoi servizi su quest'asse, e non su uno schema monocentrico (finora utilizzato nella definizione urbanistica della città), potrebbe alleggerire e dare maggior respiro al centro storico.

Il Castello e la Piazza Ducale si riapproprierebbero del loro vero ruolo restituendosi ai cittadini, i servizi diventerebbero più qualitativi, più fruibili e meno onerosi, il traffico non soffocherebbe più la vita della città, la crescita e lo sviluppo troverebbero i loro spazi: una migliore qualità di vita sarebbe assicurata.

Lo schema di sviluppo sopra delineato, dovrà essere disegnato, distribuito ed organizzato, nella variante generale del P.R.G., per ottenere una concreta integrazione ed interazione del centro storico con la periferia e l'esterno della città.

I grandi contenitori pubblici dismessi esistenti su quest'asse (di ciascuno dei quali si farà cenno più avanti) rappresentano un’occasione irripetibile per innestare un processo di trasformazione e riorganizzazione della città che migliori la vivibilità e la fruibilità del centro storico.

Le altre aree nevralgiche collocate su quest'asse ideale - stazione ferroviaria e piazza S.Ambrogio dovranno completare ed ottimizzare questo processo.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

GLI OBBIETTIVI GENERALI DELLA REVISIONE DEL PRG VIGENTE

Come si è detto, Vigevano è oggi una città ormai consolidata. L’impetuoso sviluppo economico dei decenni scorsi è, nel bene e nel male, ormai un ricordo e attardarsi, come spesso avviene, nel rimpianto e nella speranza di un suo ritorno, per il quale oggi non esistono più le condizioni, può essere fuorviante.

Passata la fase della crescita tumultuosa della città ci sono ora le condizioni per lavorare a quello che, con una definizione quasi paradossale, potremmo definire "consolidamento dello sviluppo". Questo deve essere il primo obiettivo del futuro PRG.

Perseguire questa finalità comporta una riorganizzazione possibile e perseguibile senza traumatici ed onerosi interventi di trasformazione, ma solo con semplici interventi ordinatori e/o correttivi dell'esistente, conseguenti, però, all'innovativa concezione assiale della città esposta in premessa, lasciando anche aperta la possibilità di una eventuale espansione. Vigevano può sognare una nuova età dell’oro, ma così facendo perde di vista il raggiungibilissimo traguardo di una crescita, anche economica, qualitativa e sostanziale. In questo quadro si colloca la necessità di rapportare la città al territorio circostante e renderla il motore di una rete di servizi, allo scopo di migliorarli e razionalizzarne i costi. Uno sviluppo ragionato, quindi, ma flessibile nel raccogliere e sfruttare le opportunità favorevoli offerte dal mercato.

Un PRG che risponda a queste necessità deve, perciò, dimensionarsi con una città che nei prossimi 5-10 anni (quelli di validità del Piano) potrà oscillare tra i 55/65.000 abitanti: seguendo questa filosofia, la variante generale di piano dovrà indicare scelte precise e nette.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

LE POLITICHE ABITATIVE

Un oculato utilizzo della risorsa territorio è la chiave per garantire espansioni non selvagge e allo stesso tempo dare fiato all’industria di settore.

La prima considerazione va fatta sul centro storico, dove il problema di fondo è il completo recupero dell’esistente. Il centro di Vigevano deve mantenere salda la propria vocazione abitativa. Bisogna incentivare la conservazione delle caratteristiche complessive del cuore cittadino ma, una volta tutelati gli interventi su immobili di pregio (definiti ed individuati) consentire il recupero offrendo la possibilità di adottare le soluzioni tecniche necessarie. Il recupero del centro storico è avviato ormai da una decina di anni: il nuovo PRG deve fiancheggiare e favorire il completamento di quest’opera, indicando ciò che non si può fare, senza attardarsi in una minuziosa vincolistica, che dovrebbe limitarsi a definire tipologia e morfologia di facciate importanti, allineamento delle gronde, materiali e decori, recuperi interni dei volumi e non solo delle superfici.

Per ciascun immobile del centro storico si dovranno prevedere direttive per un intervento di minima o norme ed agevolazioni per più massicci interventi di recupero.

Nel resto della città è preferibile ipotizzare interventi di piccole dimensioni, innestati su un tessuto urbanistico già esistente e che possano coprire gli spazi disponibili all’interno dei confini ideali tracciati da tangenziale e statale 494 ed in quelli eventualmente recuperati da dismissioni di attività produttive incentivate al ricollocamento all'esterno. Inoltre, si dovranno individuare aree per nuovi insediamenti abitativi in zone già urbanizzate, inserendoli armonicamente nell’esistente.

E’ comunque evidente che l’unica zona di espansione residenziale attualmente individuabile è quella ad ovest della città (in direzione Mortara), badando bene a non inglobare la frazione Piccolini in un’unica conurbazione. La tipologia degli interventi di edilizia residenziale deve favorire quella economico-popolare di edilizia convenzionata, soprattutto per famiglie giovani e per anziani. Questo tipo di intervento negli ultimi anni ha dato i migliori risultati, grazie al prezzo competitivo e al buon livello medio del prodotto.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

LO SVILUPPO INDUSTRIALE

Tornando al tema dello sviluppo economico di Vigevano, è necessario partire da un dato di fatto primario: nel tessuto urbano della città si trovano ancora una serie di unità produttive. Uno degli obiettivi della variante generale al Prg è la loro ricollocazione all’esterno. In città, infatti, non si trovano soltanto laboratori di tipo artigianale le cui attività possono essere compatibili con la realtà urbana, ma anche vere e proprie industrie. Una convivenza difficile che procura inquinamento, traffico, congestione e soffocamento delle zone interessate, danni economici alle stesse aziende. Alcune di esse si trovano ancora addirittura a ridosso del centro storico ed è perciò necessario favorire la rilocalizzazione verso la cintura esterna della città, nelle zone industriali esistenti e nelle aree di insediamento che nasceranno. Il nuovo Prg può contribuire a questo scopo prevedendo una serie di facilitazioni, ad esempio intervenendo con modifiche sugli indici costruttivi delle aree attualmente occupate da insediamenti produttivi. Il trasferimento deve essere perseguito con decisione, agevolando in modo consistente gli oneri per il trasferimento nelle zone che la variante generale del piano definirà di completamento o sviluppo industriale.

Gli spazi lasciati liberi dalle industrie devono essere riconvertiti ad usi residenziali, direzionali, di piccolo commercio e servizi, previo piano attuativo ed escludendo, comunque, insediamenti di medie e grandi strutture commerciali.

Nuove zone di insediamento

Attualmente la situazione vede del tutto completata l’area Pip di Cascina Barcina (corso Pavia-via Perugino) mentre, per la nuova area di Cascina Vittoria, si possono considerare potenzialmente già esaurite le disponibilità. In questo quadro va quindi vista la possibilità di individuare nuove aree industriali all’interno del tracciato della Statale 494 in direzione Mortara oltre il Casello 10 e un secondo polo di sviluppo industriale tra la zona di Fogliano e la frazione Morsella. Un nuovo intervento di completamento può essere previsto nella zona già esistente di viale Industria.

In questa zona, a fronte delle evidenti carenze prodotte da uno sviluppo caotico, la variante generale dovrà affrontare il completamento e la riqualificazione, cui dovranno seguire adeguati interventi infrastrutturali.

Tutto ciò è realizzabile a patto di programmare parallelamente l’adeguamento viabilistico delle zone interessate. La valutazione dell’impatto ambientale provocato da nuovi insediamenti industriali è una condizione preliminare per consentire di avviare le attività.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

LA CRESCITA COMMERCIALE

Il tema dello sviluppo commerciale si articola in due punti cardine:

Se è vero che simili strutture devono attirare almeno il 50 per cento dell’utenza al di fuori del Comune nelle quali sono collocate, non si può che individuare nelle aree periferiche attigue a strade di grande traffico, la collocazione di centri commerciali. Vigevano possiede queste caratteristiche e quindi è possibile consentire l’insediamento di centri commerciali che possano avere tipologie diverse tra loro. Vanno valutate, perciò, con interesse le attenzioni manifestate da alcuni operatori per zone che si affacciano sulla Statale 494 e sulla strada provinciale per Novara. Non va esclusa la possibilità di supermercati di quartiere che possano completare una rete di servizi alla città.

I criteri attraverso i quali selezionare l'opportunità di riservare, nella variante generale, aree destinate alla grande distribuzione possono essere sintetizzati nelle seguenti valutazioni, da ciascuna delle quali deve scaturire un giudizio positivo:

  1. Impatto sulla struttura commerciale locale.
  2. Impatto sull'occupazione complessiva locale.
  3. Impatto viabilistico (nessun appesantimento, ma, anzi, adeguato potenziamento nelle zone di insediamento dei nuovi centri commerciali, a carico dei proponenti) .
  4. Impatto ambientale in senso lato.
  5. Beneficio sociale oltre agli oneri di urbanizzazione, da non considerare, comunque, a copertura dei costi di adeguamento infrastrutturale direttamente conseguenti all'insediamento di ciascun centro commerciale.

Solo progetti che superassero positivamente la griglia di cui sopra potrebbero essere considerati utili al bene comune della città.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

IL NODO DELLA VIABILITA’

L’attuale forma della città, che ha lasciato pressoché inalterata la configurazione del centro storico, ha mantenuto strutture viarie poco consone al movimento e al traffico attuali. Il sistema viario cittadino, definito da strette vie di costruzione rinascimentale, nel nucleo antico, e impostate su vecchi tracciati campestri in periferia, non riesce più a soddisfare gli ingenti flussi automobilistici che sono in continuo aumento.

Il superamento di tale situazione è possibile assecondando il processo assiale delineato in premessa.

E’ necessario anche proseguire nell’applicazione del Piano regolatore del traffico (approvato tre anni fa dal consiglio comunale) iniziata in questi mesi con l’introduzione della sosta a pagamento nel centro storico.

Oltre a ciò bisogna raggiungere i seguenti obbiettivi:

Collegamenti con Milano-Pavia-Novara

L’isolamento di Vigevano e Lomellina continua ad essere il più grande ostacolo allo sviluppo della città e della zona. E’ vitale la necessità di migliorare i collegamenti con Milano, Pavia e Novara.

A tale proposito va affermato che il nuovo Ponte sul Ticino non va visto solo come necessità legata al raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, ma come occasione per migliorare e ripensare i collegamenti viari con Milano -Pavia e la grande viabilità che porterà a Malpensa 2000. L’amministrazione comunale è quindi interessata a soluzioni che vadano in questa direzione.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

IL SISTEMA DEL VERDE

L’ipotesi di un nuovo modo di interpretare la città impone anche una rivisitazione del rapporto con gli spazi verdi. Fino ad oggi ogni progetto di creazione di ampie zone verdi all’interno della città è stato accantonato, adducendo a pretesto che la vicinanza della campagna e dei boschi del Ticino sono elementi sostitutivi dei parchi urbani. Ora, con la doverosa limitazione dell’uso dell’automobile, l’aumento della popolazione anziana ed una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente, è importante pensare alla creazione di ampi spazi verdi posti all’interno della città.

Parlare di qualità del vivere significa anche recuperare il rapporto della città con gli elementi naturali, con il verde, con gli alberi, con la campagna e con il Ticino.

Non è più sufficiente pensare alla creazione di spazi verdi all'interno della città se questi restano isole nel cemento.

Oggi il verde urbano va visto in un'ottica di sistema, cioè come un insieme di elementi collegati da una trama continua, come organi di un unico corpo.

Detta trama è costituita da elementi lineari, come viali e percorsi pedonali o ciclabili, da una parte, e da spazi non edificati che si insinuano nel tessuto urbano interrompendone la continuità (spine verdi), dall'altra.

Dette spine verdi sono cunei di terreno agricolo già esistenti, che vanno salvaguardati e collegati con il verde extraurbano (boschi del Ticino e campagna).

Ne possiamo identificare tre: una si spinge dal retro della stazione ferroviaria alla Sforzesca lungo l'asse del Naviglio, una seconda dal Parco Parri alla campagna in direzione di Cilavegna, una terza dall'Ospedale al Ticino parallelamente al Cimitero.

Va anche incrementata la dotazione di verde urbano arredato e custodito, realizzando nuove aree verdi, ma soprattutto riqualificando l'esistente.

Vanno pure potenziati i poli di verde sportivo (cioè affiancato ad impianti di piccole dimensioni), soprattutto a servizio delle frazioni e dei quartieri periferici.

Infine, è necessario e fondamentale realizzare l'apparato circolatorio del sistema: cioè una trama di piste ciclo-pedonali capace di collegare questi elementi e soprattutto di condurre - lungo le spine verdi - verso quel patrimonio naturale rappresentato dalla campagna e dai boschi del Ticino.

Finalità principali della valorizzazione del patrimonio naturale devono essere: renderlo percorribile e godibile con il minimo impatto e legarlo al tessuto urbano.Ciò permetterebbe di superare la contrapposizione tra città e campagna creatasi a causa di uno sviluppo scarsamente pianificato e recuperando inoltre perfino la dimensione storica della città abbracciata al suo Castello (particolarmente qualificanti in questo senso sono il recupero del giardino di Palazzo Riberia e del Cortile della Duchessa, che è collegato anche con la strada sotterranea).

In questa direzione si colloca anche un allargamento del Parco Parri con un riassetto della zona Fiera.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

LA SCOMMESSA DEL CASTELLO

Da fortezza inaccessibile a luogo autentico della città: la storia del Castello è profondamente mutata negli ultimi due anni. Da una parte la realizzazione del percorso urbano attraverso il cortile principale e la strada coperta, dall’altra i preliminari per il raggiungimento dell’accordo di programma, lo strumento attraverso il quale saranno programmate e gestite le destinazioni d’uso del Castello. Visto l’utilizzo ipotizzato per l’intero monumento, esso potrà trovare piena collocazione nella variante al Prg.

Un capitolo, quello del Castello, che va integrato con un ragionamento complessivo sul centro storico (assente nel Piano proposto) che dovrà essere il cuore pulsante della città, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche delle altre, nel frattempo, sono già intervenute modificazioni urbanistiche.

E’ qui doveroso richiamare il processo di superamento della realtà monocentrica di Vigevano esposto in premessa.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

IL RECUPERO E IL RIUTILIZZO DEI GRANDI EDIFICI PUBBLICI

Nella politica di interventi mirati all’uso o riuso di altri edifici, vanno inseriti i seguenti complessi: Palazzo esposizioni, Macello, Ex Ursus, Merula, lo stesso palazzo municipale..

Il loro riutilizzo dovrà nascere nel segno di progetti mirati e precisi, ma non potrà essere fuori dalla filosofia complessiva del progetto urbanistico cittadino, così come delineato in premessa. Il recupero ed il riuso dei grandi spazi, quindi, dovrà essere funzionale anche alle esigenze del potenziamento del richiamo turistico e dell’accrescimento culturale della città.

La nuova versione della variante generale dovrà prevedere le seguenti finalizzazioni.

Palazzo Esposizioni: coinvolgimento dei privati nell’uso per averne un utilizzo pubblico e/o privato la cui natura tenda a servizi al terziario, attività polivalenti di grandi interesse, ecc.

Macello: creazione di un polo culturale, con lo spostamento delle biblioteche, creazione di spazi espositivi e polifunzionali, con la possibilità di interventi di privati, ad esempio per servizi commerciali.

Ex Ursus: ad uso misto pubblico e privato, come previsto dalla variante urbanistica che ha completato il suo iter. In essa si indica un utilizzo a scopo residenziale, servizi e verde.

Palazzo Merula: sarà la sede dell’archivio storico civico e di altre istituzioni culturali.

Palazzo municipale: parzialmente liberato da funzioni comportanti ampio afflusso di utenti di servizi, decentrando parte di queste funzioni su altre aree della città.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

RIQUALIFICAZIONE DEI SERVIZI

Nella nostra città il fabbisogno di strutture per quanto riguarda asili, scuole materne ed elementari, è sostanzialmente soddisfatto.

Altro problema, invece, è quello dell’esistenza di strutture fatiscenti e inadeguate negli altri ordini di scuola. Non vi è alcuna previsione di aumento della popolazione scolastica, quindi, ma la necessità di un riadeguamento e di una riqualificazione degli edifici.

E’ da mettere in previsione, perciò, la costruzione di una nuova scuola media inferiore che andrà dislocata in un’area da individuare nella zona nord della città.

Altro nodo da sciogliere è quello dell’adeguamento alle norme di sicurezza dei due licei e del professionale Castoldi, tutti attualmente situati a Palazzo Cairoli, e dell’istituto Roncalli. Nel caso di impossibilità di interventi sarà necessario individuare ampi poli scolastici dove realizzare, con interventi graduati nel tempo, un plesso comprendente Roncalli e Castoldi ed uno comprendente il liceo classico e quello scientifico.

Per quanto riguarda gli anziani vanno considerate possibilità di affiancare al completamento della ristrutturazione dell'istituto De Rodolfi interventi, anche privati, per la creazione di ulteriori strutture di servizi a favore della terza età.

Discorso analogo può essere svolto rispetto allo sport, settore nel quale possono essere previsti i completamenti delle strutture grazie all’intervento privato, compresa l’eventualità della costruzione di un nuovo palazzetto dello sport.

Infine occorrerà avviare una riflessione sul fabbisogno complessivo di servizi per la città nei prossimi anni, in particolare sarà necessario individuare un'area dove collocare il nuovo cimitero.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

LA NORMATIVA: I CINQUE CRITERI

A riguardo dei cinque criteri seguiti nella redazione del progetto di Norme tecniche di attuazione della variante generale, si anticipano le seguenti modifiche e/o integrazioni. Si tratta inoltre di fare chiarezza al fine di evitare discrezionalità eccessive o contenziosi sull’interpretazione delle norme.

  1. Non tutte le aree destinate all’urbanizzazione devono godere di un indice di densità territoriale uniforme.
  2. In caso di parziale cessione all’amministrazione comunale di aree, i proprietari potranno concentrare la superficie lorda d’uso complessiva sulla parte residuante nella loro disponibilità nei limiti che saranno stabiliti per le varie zone del Piano stesso.
  3. La disciplina dell’intervento sul costruito deve essere meno severa in caso di ampliamenti o ristrutturazioni dettati da interventi dei proprietari di case unifamiliari da loro abitate.
  4. Vanno garantiti i proporzionamenti fra carico insediativo, reti di circolazione e tecnologiche e standard urbanistici
  5. La trasferibilità della superficie lorda d’uso va utilizzata in modo sperimentale e limitata. E, comunque, l’ipotesi va valutata attentamente con la Regione, evitando che tale questione possa provocare intoppi o ritardi nell’iter della variante generale.

per tornare al sommario

per visionare la cartografia

 

AREA CIVICA HOME PAGE

VIGEVANO NETWORK HOME PAGE