Editoriale
L’Associazione culturale
Opera Da Camera Di Milano si trova ad aprire la sua quarta stagione
lirica. Ecco i numeri fino ad oggi: 3 stagioni
1) 2002-2003:
La
Traviata, Tosca, Il Trovatore, Rigoletto, Bohème, Il Barbiere di
Siviglia, Don Giovanni – 4 repliche al Teatro San Lorenzo alle Colonne
2) 2003-2004:
Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, La Traviata, Le Nozze
di Figaro, L’Elisir d’Amore, Bohème – 1 al Teatro S. Domingo e 2
repliche al Teatro San Lorenzo alle Colonne
3) 2004-2005:
Il Trovatore,
L’Elisir d’Amore, Gianni Schicchi-Pagliacci, Cenerentola, Così fan
tutte, Tosca – 3 repliche al Teatro S. Domingo e 2 al Teatro San Lorenzo
alle Colonne
Dopo 19 produzioni, 76
recite, esplorando e spaziando fra i titoli più rappresentativi e
significativi del repertorio lirico popolare, comincia oggi il suo
percorso di approfondimento. E riparte ancora una volta da “Traviata”,
ma in un modo diverso. Quattro titoli, ‘solo’ quattro.
Per una serie di ragioni. Innanzitutto, la più importante, sviluppare
quella che è e deve essere sempre di più la sua caratteristica
principale, vale a dire muoversi da un teatro all’altro a portare il suo
modo di diffondere l’opera in luoghi sempre più numerosi. Non a caso,
nell’arco di questi tre anni, i teatri che ospitano la stagione sono
diventati tre. (Come dire, ad ogni anno un nuovo teatro si unisce al
nostro progetto…)
Per fare ciò, continuando a mantenere ed accrescere il livello
qualitativo delle produzioni, occorre che il susseguirsi degli
spettacoli non sia troppo frenetico, che ci sia tempo fra un titolo e
l’altro, tempo appunto per muoversi, montare e smontare, viaggiare. In
secondo luogo, a quattro titoli corrispondono quatto autori diversi, e
quindi l’approfondimento di ognuno richiede un certo tempo materiale e
di maturazione, e occorre che all’interno della stagione, ognuno degli
appuntamenti mantenga una sua caratteristica di unicità.
Infine, come logica conseguenza, si nota che i titoli scelti,
rappresentano insieme una sorta di piccola storia dell’opera, e che
quindi aggiungere anche solo un titolo significava far perdere di
efficacia e ridurre l’effetto di questo, seppur ridotto, percorso
musicale.