MARTEDI’ 11 OTTOBRE 2005
ore 9.30 – 11.00 – 14.30 presso la Scuola Ramella
BRIVIDI PICCOLI PICCOLI | Letture teatrali per la scuola Elementare della
Compagnia Pandemonium
Il Pandemonium Teatro - compagnia teatrale con sede a Bergamo ed operante
su tutto il territorio nazionale - nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni
artisti e operatori attivi in Italia da oltre un decennio nel settore
Teatro Ragazzi e Giovani. Il suo lavoro in questi anni è stato
caratterizzato dalla ricerca di una nuova drammaturgia e da una crescente
attenzione per la narrazione teatrale come spazio e luogo dove favorire
una nuova funzione di attore-creatore.
L’oralità, la nuova drammaturgia e la riflessione sullo spazio teatrale
sono quindi gli elementi alla base delle sue produzioni, che spaziano dal
comico al drammatico. Potremmo definire il suo lavoro un “teatro di
confine”, dove il confine è la linea di contatto tra diversi territori,
uno spazio dove si parlano più lingue.
Nel suo lavoro non c’è solo la produzione, ma anche l’organizzazione di
laboratori rivolti alle scuole e al territorio, di iniziative dove si
affrontano temi legati alla drammaturgia e al rapporto fra teatro e
educazione, di rassegne dedicate alle scuole e al pubblico delle famiglie.
Il Pandemonium Teatro è riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e dalla Regione Lombardia.
ore 14.30 Cavallerizza del Castello – Spazio Scuola
INCONTRO CON L’AUTORE| Il Mistero di Castlemoor. Partecipano le scuole
elementari con Anna Vivarelli
Anna VIVARELLI è nata a Torino, dove vive e lavora. Laureata in Filosofia,
ha esordito giovanissima nella scrittura con testi teatrali, racconti e
radiodrammi per la Rai.
Alla fine degli anni Settanta, ha fondato insieme a Guido Quarzo e altri
una compagnia di teatro per ragazzi, che ancora oggi lavora attivamente
sia con spettacoli che con laboratori.
Ha scritto libri per bambini di tutte le misure (sia i libri che i
bambini), nella speranza che i suoi lettori si divertano come lei. Spesso
li incontra nelle scuole così può controllare personalmente.
Ormai da molti anni si dedica a tempo pieno alla letteratura per ragazzi.
Nel 1996 ha vinto il primo premio del Battello a Vapore con La coda degli
autosauri, scritto insieme a Guido Quarzo. Nello stesso anno ha vinto il
premio Città di Cento con Amico di un altro pianeta, sempre scritto a
quattro mani con Guido Quarzo. Dal suo libro Uomo nero, verde, blu il
Teatro dell’Angolo ha tratto un fortunato testo teatrale rappresentato in
tutta Italia.
La scrittrice a Vigevano ha incontrato i bambini di 6 classi quarte (140
bambini) delle scuole primarie cittadine e ha loro proposto la lettura
estiva del suo libro Il Mistero di Castlemoor (edito da Piemme nella
collana Il Battello a vapore), in cui si racconta delle vacanze di Davide
in uno sperduto villaggio della campagna inglese, pieno di avvincenti
misteri.
ore 16.30 Sede Università del tempo libero e della Terza Età, Via Diaz 5
BRIVIDO GIALLO | Letture teatrali per adulti della Compagnia Pandemonium
All’interno della serata verranno proposti racconti brevi, dal ritmo
incalzante, con finale a sorpresa; racconti totalmente imprevedibili,
perché costruiti in modo che il lettore cada in un tranello narrativo
fatto di ambiguità e false aspettative, finchè l’ultima pagina o l’ultima
riga svela il mistero.
“Il libro è il luogo privilegiato ove reperire gli strumenti per formare
ed affinare
ed ampliare coscienza e conoscenza.
Un attore è una persona dotata di particolare talento e professionalità
nell’ambito
della comunicazione.
Fra libri e lettori, un attore può farsi tramite, intelligente e
sensibile, dei
pensieri e dei sentimenti degli scrittori, rendendo la parola scritta
materia
viva e vibrante, comunicazione immediata e coinvolgente.”
ore 21.00 Sala dell’Affresco del Castello
DIABOLIK VISTO DA LONTANO … E DA VICINO| Incontro con gli autori Alfredo
Castelli e Sergio Toppi. Sessione autografi.Brindisi.
MOSTRA DI TAVOLE ORIGINALI
Alfredo CASTELLI nasce a Milano il 26 giugno 1947.
Giovanissimo inizia a collaborare con gli editori di "Kolosso", e a
disegnare le avventure di "Scheletrino" che apparivano su "Diabolik";
collabora poi a "Cucciolo" e "Tiramolla" delle Edizioni Alpe e a
"Topolino" della Mondadori. Tra il 1966 ed il 1969, si occupa della serie
televisiva "Cappuccetto a Pois" (insieme a Maria Perego) e scrive i testi
di numerosi caroselli televisivi. Firma anche la sceneggiatura del film
"Il Tunnel Sotto il Mondo". Nel 1969, con Mario Gomboli, Marco Baratelli e
Carlo Peroni, crea il periodico umoristico "Tilt"; nel 1970, insieme a
Pier Carpi, dà il via a "Horror", per il quale scrive la striscia di "Zio
Boris". Per il "Corriere dei Ragazzi", di cui diviene redattore tuttofare
subito dopo, crea "L'Ombra" (disegnata da Cubbino), "Gli Aristocratici"
(resi graficamente da Tacconi), "L'Omino Bufo" (disegnato da lui stesso) e
"Otto Kruntz" (disegni di Fagarazzi).
Collabora anche con riviste straniere. Nel 1978, per il settimanale "Supergulp"
della Mondadori, scrive le avventure di "Allan Quatermain", un esploratore
specializzato in archeologia misteriosa che funge da base per Martin
Mystère, personaggio che, nel 1980, con i disegni di Giancarlo
Alessandrini, viene proposto a Sergio Bonelli, che lo pubblica a partire
dal 1982.
Tra le più recenti fatiche di Castelli figurano Zona X, collana di storie
insolite e la stesura di soggetto e sceneggiatura di una avventura di "Pedrito
El Drito".
Nato l'11 ottobre 1932 a Milano, Sergio TOPPI esordisce nel mondo dei
fumetti nel 1966, sulle pagine del "Corriere dei Piccoli", dopo aver
lavorato a lungo come illustratore e, successivamente, come animatore
presso gli studi Pagot. In seguito collabora anche al "Corriere dei
Ragazzi" e al "Messaggero dei Ragazzi" (con numerosi fumetti storici su
testi di Mino Milani) affinando ulteriormente il suo personalissimo stile.
Slegato da personaggi fissi (se si esclude l'eccentrico Collezionista,
creato nel 1984 per la collana I Protagonisti), Toppi ha realizzato alcuni
titoli della collana “Un uomo un'avventura” della Cepim, e alcuni episodi
dell'Histoire de France en bandes dessinées e de La Découverte du Monde,
entrambe della Laraousse, e collabora tuttora alle maggiori riviste
italiane (da "Linus" a "Sgt Kirk", da "Corto Maltese" a "Il Giornalino")
con storie dal taglio inconfondibile raccolte successivamente in diversi
volumi.
MERCOLEDI’ 12 OTTOBRE 2005
ore 9.30 – 11.00 – 14.30 presso la Scuola Deomini
BRIVIDI PICCOLI PICCOLI | Letture teatrali per la scuola Materna della
Compagnia Pandemonium
ore 10.00 Cavallerizza del Castello
DOTTORE CHE PAURA! | Spettacolo delle Scuole elementari
ore 21.00 Ridotto del Teatro Cagnoni
OMBRE DELLE CITTÀ: MILANO, TORINO, PAVIA | Raccontate da Luca Doninelli,
Giuseppe Culicchia e Mino Milani
Conduce Piersandro Pallavicini.
Alla fisarmonica Nadio Marenco
Luca DONINELLI (Leno, 1956) nel 1982 si laurea in filosofia con una tesi
su Michel Foucault. In qualità di critico letterario ed editorialista
collabora con diverse testate, attualmente «Il Giornale» e «Avvenire». E'
consigliere d'amministrazione dell'Ente Teatrale Italiano.
Tra le sue opere narrative, I due fratelli, che comprende due romanzi
brevi (Rizzoli, 1990, Premio Vailate e Premio Giuseppe Berto), La revoca
(Garzanti, 1992, Premio Città di Catanzaro, Premio Selezione Campiello e
Premio Napoli), la raccolta di racconti Le decorose memorie (Garzanti,
1994, Premio Supergrinzane Cavour e Premio Nicola Stefanelli), La verità
futile (Garzanti, 1995), Talk Show (Garzanti, 1996), racconto di una
puntata del più famoso programma televisivo di talk-show, La nuova era
(Garzanti, 1999, Premio Grinzane Cavour), La mano (Garzanti, 2001),
centrato sulla figura di un musicista rock.
Con Cristina Moroni ha curato la traduzione de L'ispettore generale di
Nikolaj Gogol’, poi portata in scena con l’interpretazione di Franco
Branciaroli.
Il suo libro più recente è il romanzo Tornavamo dal mare, edito da
Garzanti nel 2004.
Mino MILANI nasce a Pavia il 3 febbraio 1928. Si laurea il lettere moderne
nel 1950 e comincia a scrivere i primi racconti sul Corriere dei piccoli
del 1953. Hanno particolarmente successo le avventure del cow-boy Tommy
River. Nel 1973, presentando il romanzo "Efrem soldato di ventura"
(pubblicato a puntate sul Corriere dei piccoli), Gianni Rodari scrive:
"Mino Milani [...] non è un romanziere d’una volta, ma uno scrittore
d’oggi, contemporaneo del cinematografo e della TV, due invenzioni con le
quali ha fatto da un pezzo i suoi conti, traducendo in una tecnica moderna
la loro grande lezione: narrare per immagini ritmando velocemente
l’azione". Importanti le collaborazioni con i più noti disegnatori
italiani (Pratt, Toppi, Micheluzzi) e i più recenti long-seller come La
storia di Ulissee Argo. Il suo romanzo più celebre resta Fantasma d’amore,
dal quale Dino Risi trasse l’omonimo film con Marcello Mastroianni e Romy
Schneider.
Giuseppe CULICCHIA è nato a Torino nel 1965. Ormai considerato una delle
voci più autentiche della narrativa italiana degli ultimi anni è stato
scoperto da Pier Vittorio Tondelli che aveva pubblicato alcuni suoi
racconti nell'antologia Papergang-Under 25. Ispirato da autori come
Hemingway, Carver, Bukowski e Brett Easton Ellis, ha esordito nel 1994 con
Tutti giù per terra, romanzo che si è rivelato uno dei casi letterari più
sorprendenti degli ultimi anni ed è stato vincitore dei Premi Montblanc e
Grinzane Cavour. In esso lo scrittore racconta le vicende di un giovane
poco più che ventenne, Walter, che affronta le paure, le incertezze e la
fragilità del mondo giovanile nella Torino di fine anni Ottanta con
perplessità, disillusione e soprattutto un'irresistibile ironia. Davide
Ferrario ne ha tratto l'omonimo film interpretato da Valerio Mastandrea.
Le avventure di Walter proseguono in Paso doble (1995). I suoi libri sono
stato tradotti in Francia, Germania, Olanda, Grecia, Spagna, Catalogna e
Russia.
Piersandro PALLAVICINI è nato a Vigevano nel 1962. Lavora come ricercatore
nel campo della Chimica supramolecolare presso l’Università di Pavia. Dopo
una lunga militanza nel campo delle riviste di musica underground e
fumetto, intorno alla metà degli anni novanta ha cominciato a pubblicare
narrativa nell’area delle nuove riviste letterarie. Nel 1998 è uscito il
saggio-cronaca Quei bravi ragazzi del rock progressivo (Theoria). Nel 1999
ha esordito nella narrativa con il romanzo Il mostro di Vigevano (Pequod).
Dal 1997 si è dedicato anche all’analisi della nuova scena letteraria
italiana, collaborando con riviste come "Pulp", "Addictions", "Versodove",
"Palazzo Sanvitale", "Fernandel". Dal 2000 fa parte della redazione della
rinnovata "Fernandel". Nel 2002 ha pubblicato la raccolta di racconti
Anime al Neon (Fernandel) e nel 2005 Anatomico dandy per Feltrinelli.
Nadio MARENCO, nato a Savona nel 1975, si avvicina sin dalla tenera età di
sei anni alla musica, iniziando a conoscere la fisarmonica con il
professore Roger Spinetta.
Nel 1994 inizia una carriera che per qualche anno sarà dedicata ai più
svariati generi musicali. Dal 2001 collabora stabilmente con il cantautore
torinese Gipo Farassino. Contemporaneamente si contano anche le
partecipazioni con varie Radio e reti TV e le collaborazioni con i teatri.
Forma un duo stabile con il chitarrista Alessio Nebiolo su un repertorio
orientato alla musica del 900, con particolare riferimento ad Astor
Piazzolla. Ora sta collaborando con l’Orchestra dell’Associazione Lirica e
Concertistica Italiana nel Progetto Tournèe Opera Domani nella produzione:
L’Amore delle tre Melarance.
In qualità di fisarmonicista solista si ricordano le recenti perfomance al
Festival Internazionale della fisarmonica di Erbezzo Verona e al Festival
Internazionale Armonjkaer di Aarhus in Danimarca.
E’ docente alla Scuola Civica Luigi Costa di Vigevano e collabora con le
Scuole Medie Robecchi di Vigevano in un Corso Sperimentale di Fisarmonica.
GIOVEDI’ 13 OTTOBRE 2005
ore 9.30 - 11.00 Cavallerizza del Castello
INVISIBILE SARAI TU | Lo scrittore Giovanni Del Ponte incontra i suoi
lettori
Lo scrittore Giovanni Del Ponte è autore della serie de Gli invisibili,
romanzi d’avventura con elementi fantastici e inquietanti, nella
tradizione dei libri per ragazzi. I protagonisti sono Douglas, Crystal e
Peter, tre dodicenni molto diversi fra loro, che dovranno collaborare per
far fronte a vicende paranormali che li porteranno a rischiare la vita, a
rivelare il meglio di loro stessi e a riflettere su temi quali le
difficoltà di diventare grandi, il rapporto genitori e figli, il bullismo…
Le avventure sono autenticamente paurose, ma non mancano momenti
umoristici.
Ad oggi sono stati pubblicati 4 volumi, editi dalla Sperling & Kupfer :
Gli Invisibili e il segreto di Misty Bay (giugno 2000), Gli Invisibili e
la strega di Dark Falls (ottobre 2001), Gli Invisibili e il castello di
Doom Rock (marzo 2003); Gli Invisibili e l’enigma di Gaia (marzo 2005).
Del Ponte è nato a Torino il 7 agosto 1965. Fin da piccolissimo
appassionato di fumetti e di cinema, dai 14 ai 30 anni si è cimentato
nella regia cinematografica per il cinema indipendente realizzando vari
corto e mediometraggi, tra i quali Futuro remoto, commedia
fantascientifica in omaggio al disney italiano Romano Scarpa e alle sue
storie di Topolino. Scrive soprattutto per suscitare nel lettore le
intense emozioni che lui stesso provò quand'era ragazzo per certi film,
fumetti o libri. Vive a Torino in una soffitta sul Po con la compagna
Giovanna, sua fan più incallita e critica più severa, e con la gatta
Lilli-Tove.
ore 21.00 Cavallerizza del Castello
LEGGERE È SPAVENTOSO | Reading del laboratorio di scrittura creativa delle
scuole superiori. Partecipano Margherita OGGERO e Raul MONTANARI
Intermezzi musicali e concerto del gruppo Saibaba
Margherita OGGERO è nata e vive a Torino. Ex insegnante
di liceo, ha collaborato con la Rai come autrice e allestitrice di
programmi radiofonici. Ha esordito come scrittrice nel 2002 con il romanzo
La collega tatuata, che ha vinto il Premio Feudo di Maida ed è stato
segnalato al Festival del Primo Romanzo della Città di Cuneo. Dal suo
libro Luciana Littizzetto e Anna Pavignano hanno tratto la sceneggiatura
di un film (Se devo essere sincera), per la regia di Davide Ferrario,
interpretato dalla stessa Littizzetto e da Neri Marcorè.
Il romanzo Una piccola bestia ferita (Mondadori 2003) è stato finalista
della scorsa edizione del Premio letterario nazionale Città di Vigevano.
Nel 2005 ha pubblicato da Mondatori L’amica americana.
Raul MONTANARI è nato a Bergamo nel 1959, ma vive e lavora a Milano.
Considerato tra i migliori traduttori italiani, ha firmato versioni
dall'inglese (Gurganus, Styron, Greene, P. Roth, Brink, Cormac McCarthy
fra gli altri) e dalle lingue classiche (Sofocle, Seneca).
Ha pubblicato vari romanzi gialli - con La perfezione (1994) ha vinto il
premio Linea d'Ombra - e ha curato la raccolta di racconti Il '68 di chi
non c'era (ancora) . Da anni lavora anche per il teatro e per il cinema.
Bibliografia sintetica
Il buio divora la strada, Leonardo, 1991 (Baldini Castoldi Dalai 2002)
La perfezione, Feltrinelli, 1994
Sei tu l'assassino, Marcos y Marcos, 1997
Dio ti sta sognando, Marcos y Marcos, 1998
Il '68 di chi non c'era ancora, Rizzoli, 1998
Un bacio al mondo, Rizzoli, 1999
Il tempo, probabilmente (con Riccardo Ferrazzi), Literalia, 2000
Che cosa hai fatto, Baldini e Castoldi, 2001
Nelle galassie oggi come oggi. Covers (con Aldo Nove e Tiziano Scarpa),
Einaudi, 2001
Chiudi gli occhi,Baldini Castoldi Dalai, 2004 (2005)
La verità bugiarda Baldini Castoldi Dalai, 2005
Gruppo musicale Saibaba La band nasce nel novembre 2003 dall’idea del
chitarrista Diego Antonucci di voler proporre brani in cui risaltino sia
l’aspetto musicale che quello testuale. Dall’incontro con il bassista
Simone Tiraboshi,il batterista Andrea Ganimede ed il chitarrista Paolo
Corsico è nata sin dalle prime battute una sinergia intensa fatta di note
e colori alquanto originali. Con l’ingresso del cantante Fabio Riberto si
è stabilito un equilibrio che permette di lavorare in maniera creativa e
serena.
Il repertorio già proposto in diversi locali (mao mao,coopoerativa
potalupi…) contiene diversi brani del gruppo “afterhours” e cosa più
importante una dozzina di brani di propria composizione. Infatti nel
frattempo l’ispirazione ha colto un po’ tutti i componenti del gruppo in
special modo il bassista Simone Tiraboschi e le assidue prove si sono
trasformate in un vero e proprio laboratorio musicale in cui si
confrontano le idee di ognuno. Le influenze musicali sono di matrice rock
ed i saibaba stanno lavorando con l’intento di divulgare il più possibile
le loro idee nell’ambito del così detto rock indipendente e a tal
proposito entreranno in studio di registrazione a novembre e nella
programmazione di molti altri locali.
Le diverse esperienze precedenti e parallele dei singoli musicisti e le
attitudini all’improvvisazione musicale fanno si che la band possa
diventare un valore aggiunto atto a supportare anche eventi culturali che
non siano propriamente dei classici concerti rock;tutto ciò sarà svolto
con il massimo impegno certi che tutto andrà per il meglio.
I componenti della rock band accompagneranno l’evento alternando alle
letture brani strumentali di propria composizione e brani cantati del
gruppo “afterhours” rivisitati in chiave acustica. In questo ambito amano
aprire finestre di improvvisazione musicale con l’intento di ottenere un
maggior coinvolgimento emotivo dei presenti.
In fine chiuderanno l’appuntamento eseguendo alcuni brani propri completi
di testo in cui emergono la forza dell’insieme e le attitudini musicali
dei singoli elementi.
VENERDI’ 14 OTTOBRE 2005
ore 18.30 Palazzo Roncalli – Sala Cotta
CHI HA PAURA DELLA POESIA? | Incontro con i poeti Franco Loi e Valerio
Magrelli
Conduce Laura Lepri
Franco LOI nasce a Genova nel 1930, da mamma emiliana e padre sardo, nel
1937 si trasferisce con la famiglia a Milano, dove attualmente vive e
lavora. Si integra a piacimento con la città da adottarne integralmente il
dialetto. Dopo aver fatto il ceramista, l’operaio ed essersi diplomato in
ragioneria, diviene impiegato all’Ufficio stampa della Mondadori.
Incomincia a scrivere a 35 anni e la prima pubblicazione di alcune poesie
avviene nel 1972 sull’Almanacco dello Specchio. Per l'originalità
dell'invenzione e per la ricerca linguistica, oggi, è considerato uno dei
maggiori poeti italiani del nostro tempo.
Ha pubblicato "cart", Edizioni 32, Milano (1973); "Poesie d’amore",
Edizioni Il Ponte, Firenze (1974); "Strolegh", Einaudi (1975); "Teater",
Einaudi (1978); "l’ARIA", Einaudi (1981); "Lünn", Ed. Il Ponte (1982); "Bach",
Scheiwiller (1986); "Liber", Garzanti (1988); "Umber", Manni, Lecce
(1992); "Poesie. Antologia personale", Fondazione Piazzolla, Roma (1992);
"L’angel", Mondadori (1994); "Arbur", Moretti & Vitali, Bergamo (1994).
Collabora a "Il Sole-24 Ore" con una rubrica fissa dedicata alla poesia.
La poesia non è in alcuna situazione. E’ l’espressione dell’uomo nella sua
interezza che non muta nei secoli perché eterna. Si afferma che la poesia
ha già detto tutto ma è una sciocchezza: questo è vero dal punto di vista
del contenuto, ma ogni volta cambiano le generazioni e ogni volta bisogna
dare forma nuova poiché occorre che gli uomini prendano più coscienza di
sé e la poesia è un mezzo profondo di consapevolezza.
Franco Loi
Bibliografia sintetica
L’angel, San Marco di Giustiniani, 1981
Liber, Garzanti Libri, 1988.
Umber, Manni, 1992.
Aria, Mondadori, 1994
Arbur (con Guido di Fidio), Moretti e Vitali, 1994
Piero Leddi. Dipinti e disegni. Catalogo della mostra (1994), con Leddi
Piero, Charta, 1994
Verna, Empiria e Florida, 1997.
Teater, Einaudi, 1997
Franchi dialoghi (con Franco Fortini), Manni, 1998
Amur del temp, Crocetti, 1999
Gianfranco Ferroni (1927-2001), con Sgarbi Vittorio e Bon Valsassina
Caterina, Lubrina, 2001
Isman, Einaudi, 2002
La voce di Franco Loi. Essere uomo ed essere poeta, Crocetti, 2003
Milano. Lo sguardo di Delio Tessa, Unicopli, 2003
Aquabella, Interlinea, 2004
Laura LEPRI nasce a Firenze e studia a Venezia dove consegue il dottorato
di ricerca in italianistica.
Collabora con riviste accademiche e con le pagine culturali di diversi
quotidiani.
Dal 1987 al 1993 è stata editor delle collana di narrativa italiana
“Romanzi e racconti” della Marsilio.
Dal 1994 si è trasferita a Milano dove è editor free-lance e consulente
editoriale.
Nel 1996 è insegnante in corsi di scrittura creativa al Teatro Verdi e poi
al Litta di Milano.
Ha inoltre ideato e condotto programmi culturali per la Radio.
Attualmente collabora all’inserto culturale de “Il Sole 24 ore” ,
all’annuale “Tirature” e alla rubrica “Achab” di RAI SAT.
Ha scritto vari saggi sul Novecento italiano e curato numerose edizioni
per diverse case editrici.
ore 21.00 Teatro Cagnoni
PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI VIGEVANO IN MEMORIA DI LUCIO MASTRONARDI |
Cerimonia conclusiva
Partecipano gli scrittori: Vincenzo Pardini, Valerio Magrelli, Piero Degli
Antoni
ASSEGNAZIONE PREMI ALLA CARRIERA a Laura Grimaldi e Jean Christophe Grangè
Presenta Andrea BOSCO
Letture di Lucilla MORLACCHI
Al piano: Tazio Forte; al violino: Elton Tola
Regia di Sara RISCAZZI
Valerio MAGRELLI, nato a Roma nel 1957, ha pubblicato quattro raccolte di
versi. Le prime tre (Ora serrata retinae, Feltrinelli 1980, Nature e
venature, Mondadori 1987, Esercizi di tiptologia, Mondadori 1992), sono
state riunite nel volume Poesie e altre poesie (Einaudi 1996), cui ha
fatto seguito il poemetto Didascalie per la lettura di un giornale (Einaudi
1999). Nel 2003 è stata pubblicata da Einaudi la sua prima raccolta di
prose Nel condominio di carne.
Laureato in filosofia, docente di letteratura francese all'Università di
Pisa e poi di Cassino, traduttore di Valéry, Debussy, Verlaine, è autore
dello studio Profilo del Dada (Lucarini, 1990), dell’antologia Poeti
francesi del Novecento (Lucarini, 1991), e della monografia La casa del
pensiero. Introduzione all'opera di Joseph Joubert (Pacini, 1995), oltre
che del saggio su Paul Valéry, Vedersi Vederi. Modelli e circuiti visivi
nell’opera di Paul Valéry (Einaudi, 2002).
Collaboratore di diversi quotidiani e riviste, ha diretto tra il 1987 e il
1993 la collana di poesia italiana e straniera “La Fenice” dell'editore
Guanda, assumendo nel 1993 la direzione della serie trilingue della
collana “Scrittori tradotti da scrittori” per Einaudi (per tale
iniziativa, il Presidente della Repubblica e il Ministro dei Beni
Culturali gli hanno conferito nel 1996 il Premio Nazionale per la
Traduzione).
Ha composto due testi per il teatro. Il primo, Perso per perso, è stato
messo in scena da Giorgio Barberio Corsetti nel 1986, nell'ambito del
Festival di Villa Medici a Roma, e rielaborato dieci anni dopo da Guido
Baggiani, in un madrigale a sei voci rappresentato da Giorgio Pressburger
per il Piccolo del Comunale di Firenze. Il secondo, Butroto, è andato in
scena nel 2004 con la regia di Piero Maccarinelli, nel quadro delle "Notti
bianche" organizzate dal Comune di Roma.
Nel 2002, l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio
Feltrinelli per la poesia italiana.
NEL CONDOMINIO DI CARNE
Einaudi, 2003
Recensione di di Antonio Stanca
Questa è la prima prova narrativa di Magrelli nella quale, tuttavia, non
riesce un vero narratore dal momento che non si allontana dal suo fare
poetico. Come nei versi anche qui si assiste ad un procedere per
componimenti, ora in prosa, indipendenti tra loro, ad un linguaggio
sintetico, allusivo, alla ricerca di effetti particolari, alla produzione
d’immagini veloci, rapide, quasi sfuggenti, anche qui Magrelli mostra la
sua cultura filosofica, mitologica, letteraria, s’impegna in problemi
esistenziali, presenta molti, tanti oggetti, scherza con la forma e i
contenuti, smonta quanto esistito ed esistente, scompone, demolisce, anche
qui sfocia nell’intellettualismo, nell’astrattismo.
Suggestiva, originale risulta, tuttavia, l’idea di compiere un viaggio,
anche se a tappe come si può dire dei numerosi brani che compongono il
libro, attraverso le parti del corpo umano e di scoprire che sono tante,
infinite, che ad ognuna si è debitori di una funzione, di un servizio, che
tutte sono esposte a rischi, pericoli di diverso genere come l’autore dice
di aver sperimentato riguardo a quelle del proprio corpo.
Siamo prima corpo e poi mente, anima, e non si può non valutare che la
condizione del primo è determinante per la formazione delle seconde. Non
può essere solo un caso che dietro molte figure di artisti si celino
esperienze di grave sofferenza fisica. Ma la sofferenza della quale dice
Magrelli nell’opera non è questa, non giunge al dramma vissuto da chi si è
riscattato da essa fino a pervenire ad una dimensione superiore e ritenere
i problemi del corpo un limite, un ostacolo, per le proprie aspirazioni.
Non così a fondo va il Magrelli, non ha intenzione, e rimane in superficie
a scrivere dei suoi occhi miopi, della tonsillite, dei reumatismi e di
ogni altro malanno venutogli dal suo corpo. Leggendo si assiste
all’incalzante, scoppiettante rappresentazione dei numerosi fastidi ai
quali l’autore è stato esposto in quanto corpo composto da numerose parti
di “carne” nonché alla sempre affiorante constatazione della necessità
che, nonostante tutto, esse continuino a stare insieme, a costituire un
complesso, un “condominio”, a formare il corpo. Tra i tanti elementi di
tale “condominio” corre la prosa del Magrelli penetrando nei loro più
remoti recessi, passando dalle orecchie al naso, alla bocca, al cuore,
agli occhi, alle ginocchia, alle arterie, alle vene, dalle loro malattie
alle cure richieste, dalle diagnosi alle terapie, senza mai perdere di
vista l’obiettivo che presiede a sì lunga esplorazione: dimostrare
l’inevitabilità di esistere come corpo e procedere alla scoperta, alla
rivelazione di tutti gli aspetti legati a tale esistenza. E’ anche un modo
per dire che essere significa soprattutto avere un corpo, che si dipende
da esso specie quando si è malati: Magrelli lo fa passando in
continuazione dal serio al faceto, al comico, al burlesco, usando parole
ed espressioni tra le più diverse e trascurando che tutto questo a volte
rende difficoltosa l’interpretazione e riduce il significato dell’ opera.
Vincenzo PARDINI è nato nel 1950 in un paese della Media Val di Serchio
(Lucca). Giornalista ed affermato scrittore collabora al quotidiano «La
Nazione», al supplemento «Tuttolibri» de «La Stampa» e alla rivista «Nuovi
Argomenti». E’ anche autore di radiodrammi per la RAI.
Ha pubblicato numerosi racconti e romanzi La volpe bianca (La Pilota,
1981), Il falco d’oro (Mondadori, 1983), Il racconto della luna (Mondadori,
1987), Jodo Cartamigli (Mondadori, 1989), La mappa delle asce (Theoria,
1990), La congiura delle ombre (Theoria, 1991), Gnenco il pirata (Emme
Edizioni, 1990) un testo per ragazzi, Giovale (Bompiani, 1993), Rasaio di
guerra (Giunti, 1995), Pumillo il gatto dei boschi (Laterza, 1999)", La
terza scimmia (Quiritta 2001).
Da Jodo Cartamigli, il regista Giovanni Veronesi ha tratto il film "Il mio
West". Sempre per il cinema ha scritto il soggetto "Metronotte"
interpretato da Diego Abatantuono.
Di recente si è aggiudicato il premio "Pasolini di poesia 2001".
LETTERA A DIO
PeQuod, 2004
Recensione di Chiara Cretella, Stilos
"Dicono che non sono normale. Equivoco che a suo tempo bastò a
coinvolgermi nel caso Regnante, per il quale dovetti subire offese e
umiliazioni d'ogni sorta": questo l'incipit della storia di Lettera a Dio,
il cui protagonista si trova irretito dall'oscura figura di Regnante,
presunto emissario delle Brigate rosse, il cui ritorno in un piccolo paese
getta scompiglio tra gli abitanti. Cominciano una serie di inspiegabili
omicidi, in cui il giovane protagonista si trova in posizione di
sospettato. Segue una fuga inesorabile verso una latitanza dell'anima,
prima che del corpo. Una latitanza che è assenza del sé, assenza di
progettualità di vita, assenza di speranza di giustizia, nell'incartamento
intricato della macchina del processo, che inesorabilmente avanza. A nulla
vale questo memoriale, scritto dal protagonista sotto consiglio del suo
avvocato, una sorta di modulo sveviano, che diventa quindi soprattutto
analisi delle profondità dell'essere, analisi dei dati di realtà ed anche
analisi dell'irreale, di quel continente inconscio nascosto nel ventre del
bosco, percepito animalescamente dalla preda braccata, morsa dalla fame
dei lupi. In questo affresco a tinte fosche, anche l'amore ha le ombre
scure della notte. Marfisa, dal nome d'amazzone, si presenta per la prima
volta a cavallo e ha qualcosa della strega, incanta e insieme terrorizza,
come ogni personaggio sublime. Il suo non è vero affetto e non è semplice
attrazione. È un giocare ambiguamente il doppio ruolo della madre e
dell'amante, inscenando la macabra danza del gatto col topo, prima di
divorarlo. Il protagonista si muove in un limbo di allucinazioni e
presentimenti, in un paese che è tutto il contrario dell'idilliaca
tranquillità della provincia. In esso vivono strani personaggi, carichi di
mistero, quasi uscissero da un film di Linch, che lasciano tracce, ma non
arrivano mai alla declamazione chiara della propria essenza: "Non
conoscevo l'animo umano. Né, credo, d'averlo ancora conosciuto. L'animo
umano è un covo di trappole, un'officina d'inganni: nessuno è mai quello
che sembra, adombra i lati peggiori con le apparenze. Così sono anch'io".
Qui la presunta anormalità è solo il riflesso di una comunità malata, che
rimescola in se stessa i propri drammi, facendo riemergere le pagine di
una Resistenza non ancora dimenticata. Il romanzo di Pardini si nutre di
una lingua antica, declinata con sapienza popolare. L'uso del passato
remoto rende ancestrale questo tempo, lontano, ma vivo nella memoria
storica. Il ritmo immutabile della natura è lo specchio di una fatalità
del destino umano incontrollabile ed inalterabile. Ci si addentra tra
queste montagne come in mezzo ad un sentimento sconosciuto, che pagina
dopo pagina prende il nome della paura. Una paura soffusa, senza
giustificazione ragionevole, di cui s'intravede il tragico epilogo. In
questo sottobosco emotivo si stagliano figure intagliate nel legno, dure,
compatte, eppure sfumate nell'inesplicabilità del non-detto, che più volte
sfocia nel soprannaturale. Il romanzo ricorda certe pagine del secondo
Ottocento, senza però emularne la stanchezza della narrazione. L'uso di
certi arcaismi invece che frenare rende fresca la lingua, lieve, nei
passaggi del pensiero che diventano, oggettivandosi, paesaggi. Qui tutto
incalza, come in ogni giallo che si rispetti, ed insieme si ferma,
sospendendo la pagina in squarci di descrizione che rendono la narrazione
lirica fino alla pura poesia. Sullo sfondo un'Italia inquieta, carica di
misteri, le lunghe mani dei servizi segreti che si dipanano, fino ad
invadere, con la loro ombra, il paesaggio incontaminato della Garfagnana.
Piero DEGLI ANTONI, nato a Bergamo, vive e lavora a Milano. È autore dei
romanzi Gli uomini preferiscono le altre e Sarò sincero, e del fortunato
giallo La verità è un'altra, pubblicato da Fazi Editore, che con L'udienza
è tolta costituisce un unico, ideale viaggio narrativo e morale
L’UDINEZA E’ TOLTA
Fazi, 2004
L'omicidio di una prostituta infiamma le cronache della tranquilla La
Spezia. Il compito di gestire le indagini spetta all'irreprensibile e
brillante giudice Altero, che ha a sua disposizione un'unica
testimonianza: quella di Svevo, un bambino che ha casualmente assistito al
brutale assassinio. Sarà Svevo a fornire al giudice i primi, preziosi
indizi, raccontando - anzi disegnando, poiché dalla sera del delitto ha
smesso di parlare - che l'omicida guidava una Porsche verde. Ed è il
proprietario di una Porsche verde, Niccolò Guerra, figlio di uno degli
uomini più ricchi della città, ad essere presto incriminato dell'omicidio.
Ma improvvisamente una misteriosa e-mail firmata «Mimosa» segna l'inizio
del crollo delle sue certezze: Guerra, secondo il messaggio, è innocente,
e il giudice sta commettendo un terribile errore. Poco dopo, la notizia
che Guerra si è suicidato nel carcere in cui era rinchiuso in attesa del
processo spinge Altero a riaprire le indagini. Nel corso di un nuovo
incontro con Svevo, un disegno del bambino confermerà un tremendo sospetto
che già aveva iniziato a farsi strada nella sua mente: il piccolo
testimone è daltonico! Per il giudice Altero ha inizio un lento
precipitare nell'inferno della colpa e del rimorso, dal quale cercherà di
trarsi fuori avviando un percorso d'indagini parallelo che lo porterà a
contatto con una realtà sotterranea fatta di ambienti e uomini sordidi e
dannati. Ma solo una drastica decisione potrà, forse, restituirgli la
pace: inscenare la propria colpevolezza
Jean-Christophe GRANGÉ è autore di romanzi di grandissimo successo che
hanno ampliato i confini del thriller tradizionale. I fiumi di porpora
(Garzanti 1999), un best seller internazionale tradotto in venti lingue,
nel 2000 è diventato un film, diretto da Mathieu Kassowitz con Jean Reno e
Vincent Cassel, che si è imposto subito all’attenzione del grande
pubblico. Per Garzanti ha pubblicato anche Il volo delle cicogne, Il
concilio di pietra, L’impero dei lupi e La linea nera.
Laura GRIMALDI nasce a Firenze e dopo le scuole superiori (nel 1957) si
trasferisce a Milano, dove si stabilisce, per frequentare la Facoltà di
Lingue dell’Università Bocconi. In questo periodo inizia a tradurre
romanzi e saggi dall’inglese e dall’americano. Diviene consulente della
casa editrice Arnoldo Mondadori per la letteratura anglosassone.
Nel 1962 le viene affidata da Mondadori la direzione di varie collezioni
di narrativa, fra le quali Segretissimo, I Neri, I Rapidi, Cerchiorosso e
alla fine il Giallo Mondadori e Uriania, che introducono e rendono famosi
in Italia i maggiori autori europei e americani di genere.
Negli Anni ’70 e ’80 è critico letterario di vari giornali e riviste (Millelibri,
Linea d’Ombra, Il Messaggero). Nel frattempo pubblica romanzi, scrive
saggi sulla letteratura popolare, cura numerose antologie, traduce più di
200 libri fra romanzi e saggi (fra gli autori tradotti, Ernest Hemingway,
E.L. Doctorow, Scott Turow, Donald Westlake, Jerome Charyn) e scrive testi
per la televisione e sceneggiature per il cinema.
Nel 1989 lascia Mondadori e fonda con Marco Tropea la casa editrice
Interno Giallo, che dopo quattro anni viene acquistata dalla Mondadori
stessa.
Dal 1997 è consulente del gruppo editoriale Il Saggiatore e continua a
scrivere e a tradurre.
I suoi romanzi sono pubblicati in Spagna, Portogallo, Francia, Germania,
Cecoslovacchia, Grecia, Russia, Polonia. I suoi racconti sono apparsi in
varie antologie nazionali e internazionali.
Accanto a questa intensa attività editoriale, che fra l’altro annovera
numerose, regolari partecipazioni alle trasmissioni culturali della radio
nazionale, presenzia di frequente ai convegni internazionali, ai quali
viene invitata a rappresentare l’Italia, insieme ai più prestigiosi
scrittori di tutto il mondo.
Bibliografia sintetica
La paura, Mondadori
Il cappio al collo, Sonda, 1991
Il giallo e il nero, Pratiche, 1996
Profumo di casa, Pratiche, 1997
Perfide storie di famiglia, Marco Tropea Editore, 1996
Sospetto, Mondadori, 1999
Lucilla MORLACCHI è nata a Milano nel 1936, attrice. Dopo un’esperienza
nel teatro leggero, ha recitatoin alcuni sceneggiati televisivi, tra cui
Ottocento (1959) e La figlia del capitano (1965), distinguendosi per
l’interpretazione. Dopo le esperienze nei teatri stabili di Genova e Roma,
è stata legata per molti anni alla compagnia milanese del ‘ierlombardo, e
in particolare a Franco Parenti e Giovanni Testori; proprio a un testo di
qust’ultimo, I promessi sposi alla prova, proposto sul piccolo schermo nel
1987, si deve l’ultima apparizione della grande attrice nei ruoli di
Gertrude e della madre di Cecilia.
Tazio Forte (pianoforte) e Elton Tola (violino) fanno parte del Quintetto
Petrouchka.
Formatosi nel 2003, Esemble si è prefisso come fine primo di divulgare il
repertorio per Quintetto del celebre musicista argentino Astor Piazzola.
Il “Quintetto del tango nuevo”, cosi denominava Piazzola stesso il proprio
scintillante Esemble cameristico, vede la compartecipazione di quattro
strumenti acustici (Violino, Bandoneon, Pianoforte e Contrabbasso) ed uno
elettrico (chitarra elettrica); grazie alla smisurata gamma timbrica e
coloristica di ognuno di questi strumenti e alle combinazioni ritmiche e
armoniche proprie della musica ispanica e sud americana, prende vita un
raffinatissimo repertorio di vera e propria Musica da Camera. Dopo alcuni
mesi di attività musicale, ilQuintetto ha allargato il proprio repertorio
eseguendo, oltre a Piazzolla, pagine di altri compositori: accomunati da
una grande curiosità nei confronti della musica colta di origine popolare.
ANDREA BOSCO E' nato a Venezia nel 1945. Laureato in lettere moderne, ha
cominciato giovanissimo l'attività di giornalista. Responsabile del
Settore cultura e spettacoli della Rai regionale di Milano, è da sempre
appassionato sportivo, ha collaborato alla Gazzetta dello Sport e scrive
su Tuttosport.
SABATO 15 OTTOBRE 2005
ore 10.00-12.30 e 14.30–17.30 Ridotto del Teatro Cagnoni
LA SCRITTURA È IL VERO MISTERO DELLA VITA | Workshop a cura di Alessandra
De Vizzi.
Aperta a tutti, con iscrizione presso la Libreria Il Convivio
Alessandra DE VIZZI, accampata in un inquinatissimo angolo della Pianura
Padana con madre, figlio e un numero variabile di animali, è traduttrice
in perenne affanno, giornalista free lance con tre argomenti fissi (bambini-libri-ambiente)
e insegnante saltuaria di scrittura creativa Ormai più vicina ai 50 che ai
40, si illude di non dimostrarli tutti, godendo appieno dell'unico lato
positivo dell'essere sovrappeso: la ritardata comparsa delle rughe. Da
sempre catalizza le confidenze di amiche e amici di ogni età e da molti
anni risponde alla posta del cuore dei teenager. Il suo primo libro Mamma
single con orgoglio, nasce proprio dal desiderio di contribuire ad
alleviare la sofferenza sprecata in inutili rimpianti. Domandandosi se ci
è riuscita, si consola pensando a quello che, nei suoi panni, direbbe la
mitica Miss Holly Golightly in Colazione da Tiffany, "Male che vada, avrò
semplicemente fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima".
ore 10.30 Sala d’onore della Cassa di Risparmio – Piazza Ducale
AUTORI INCONTRANO LETTORI | I finalisti del Premio: Pardini, Magrelli,
Degli Antoni con i lettori della Giuria popolare.
Aperto a tutti.
ore 15.00 Caffè letterario– Sala dell’affresco del Castello
I MISTERI DELLA GIUSTIZIA… | Dibattito tra Michele Giuttari e Piero Degli
Antoni
Conduce Luigi Mascheroni
Michele GIUTTARI è nato nel 1950 in provincia di Messina. Ha ricoperto
indagini alla Squadra Mobile di Reggio Calabria e successivamente ha
diretto la Squadra Mobile di Cosenza e prestato servizio alla DIA a Napoli
e a Firenze. Dal 1995 al 2003 è stato il capo della Squadra Mobile di
Firenze, dove ha dimostrato che i delitti attribuiti al Mostro sono stati
opera di un gruppo di assassini. Su quest'ultimo caso ha scritto, in
collaborazione con Carlo Lucarelli, il libro Compagni di sangue.
Attualmente è a capo di un pool investigativo creato per concludere le
indagini sui possibili mandanti del Mostro di Firenze.
Il suo primo thriller, Scarabeo (Rizzoli 2004), è stato un bestseller in
Italia ed è in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Grecia e
Spagna
Per Rizzoli quest’anno ha pubblicato La loggia degli innocenti.
Luigi MASCHERONI nasce a Varese il 31-05-67. Si laurea in Lettera Moderne
presso l’Università degli Studi di Milano (1993) ed in Comunicazioni
Sociali all’Università Cattolica (1998).
Giornalista professionista dall'ottobre 1998, viene assunto al quotidiano
"Il Giornale" dal marzo 2001 con l’incarico di redazione Cultura.
In passato è stato collaboratore dell'inserto cultura de "Il Sole-24-Ore";
"Famiglia Cristiana" (cultura); "Il Foglio" (cultura)
ore 16.00 Strada sotterranea Nuova del Castello
QUANDO L’AMORE CHIEDE TROPPO. | Parla la psicologa Anna Salvo
Anna SALVO, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, insegna
psicologia dinamica all'Università degli studi della Calabria. Per "il
manifesto" si è occupata di temi di psicologia clinica, di cui attualmente
scrive sulla "Sicilia". Tra i suoi libri ricordiamo: Depressione e
sentimenti (Mondadori, 1994), Perversioni al femminile (Mondadori, 1997),
Arcipelago anoressia (La Tartaruga, 2000), Madri e figlie (Mondadori,
2003) e, con Gabriella Buzzatti, Corpo a corpo (Laterza, 1995), Il
corpo-parola delle donne (Raffaello Cortina Editore, 1998) e Quando
l'amore chiede troppo (2005).
Dopo Madri e figlie, l’autrica esplora con lucidità e fantasia un altro
aspetto dell'universo femminile: quello degli amori infelici, vicoli
ciechi che le donne talvolta costruiscono da sé e a cui affidano il
proprio destino senza riuscire a venirne fuori, come nel caso della
poetessa americana Sylvia Plath, la cui tormentata e crudele vicenda con
Ted Hughes viene qui riletta in una prospettiva inedita.
Ricorrendo a una tecnica narrativa insolita e coinvolgente, Anna Salvo
racconta le esperienze di quattro pazienti, storie d'amore nelle quali le
protagoniste si trovano incomprensibilmente prigioniere.
ore 17.30 Cavallerizza del Castello
VINCERE LA PAURA | Conversazione con Magdi ALLAM
Magdi ALLAM è nato a Il Cairo nel 1952. Noto giornalista e saggista, è
vicedirettore ad personam del Corriere della Sera. In qualità di
editorialista e inviato speciale si occupa degli eventi politici,
economici, sociali e culturali dell’area mediorientale, comprese le
tematiche trasversali quali il terrorismo, l’Islam, l’immigrazione, il
confronto tra le civiltà e i rapporti Nord-Sud. Laureato in sociologia
all’Università “La Sapienza” di Roma, vi tiene corsi e seminari sulla
cultura e la società nell’Islam. Tra i suoi libri sono da segnalare Bin
Laden in Italia (2002), Diario dall’Islam (2002) e Saddam (2003), tutti
editi da Mondatori.
Con il suo ultimo saggio, Vincere la Paura, ha vinto il premio Grinzane,
sezione saggistica 2005.
ore 21.30 Centro storico
Trame da brivido : RAGNATELA DI LETTURA | Maratona letteraria per le vie
della città, regia di Sara Riscazzi.
Partecipano: cittadini, studenti, attori
Con Mara Baronti
La maratona “notturna” si svolgerà in luoghi “misteriosi e magici” del
centro storico con la partecipazione di scrittori, lettori, attori e della
Scuola di trucco teatrale di Milano.
La regia è di Sara RISCAZZI: nata a Genova nel 1973, si è formata con il
maestro Giorgio Albertazzi, ha insegnato all’Università di Genova
Scrittura drammaturgica e si occupa di studi teatrali.
Sotto il suo coordinamento un gruppo di lavoro costituito dai ragazzi
delle Scuole superiori si è occupato della progettazione e della
realizzazione dell’evento.
Mara Baronti Da molti anni ha cambiato mestiere. E' stata la prima
narratrice professionista italiana. Ha lasciato il palcoscenico sul quale
aveva lavorato sotto la direzione di Squarzina, Cecchi, Sciaccaluga,
Conte, Nanni, de Bosio e molti altri, ed ha chiamato i suoi ascoltatori in
salotto, attorno al camino acceso. Così, da anni ormai, i bambini e molti
adulti in tutta Italia, dalla Biennale di Venezia, al Festival di
Benevento, da Genova alle Puglie, da Perugia all'Emilia, dal Festival dei
Due Mondi di Spoleto a Milano, dalla Versiliana alla Sardegna, dal Teatro
Stabile di Bolzano a Roma, hanno fatto conoscenza con le eccezionali
capacità 'incantatrici' della narratrice, che in unico spettacolo, si
conta e si racconta, raccoglie numerose fiabe antiche e moderne. Le fiabe
sono uniche, non solo come forma di letteratura, ma anche come opera
d'arte, poiché sono totalmente comprensibili per il bambino come non lo è
nessuna altra forma d'arte. Come avviene per tutta la grande arte, il
significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona, e
diverso per la stessa persona in momenti differenti della sua vita. Le
fiabe non sono nate per i bambini, ma per tutti; sono un veicolo di
saggezza per l'umanità; attraverso di loro si tramandano conoscenze
profonde della natura e dei comportamenti umani, esemplificati in forma
semplice e diretta. Se è per questo o per altri motivi non sappiamo, ma
bambini, ragazzi e adulti si divertono molto a sentirsi raccontare tante
storie. Così è successo e succede in tutte le città visitate. Certo sarà
dipeso e dipende anche dall'abilità della narratrice
DOMENICA 16 OTTOBRE 2005
ore 10.00 Cavallerizza del Castello
DOTTORE CHE PAURA! | Spettacolo delle Scuole elementari
ore 15.00 Caffè letterario – Sala dell’Affresco del Castello
TRA AMORE E DOLORE OLTRE L’OMBRA DEL SACRO | Intervengono i teologi Vito
MANCUSO e Mons. Luigi CACCIABUE
Conduce Alessandro Zaccuri
Vito MANCUSO è dottore in Teologia Sistematica. Dei tre gradi accademici
ha conseguito il baccellierato a Milano, la licenza a Napoli, il dottorato
a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense. La sua tesi dottorale
è consistita in una totale rivisitazione della filosofia di Hegel,
interpretata in radice come teologia. Dal 1997 è l’editor della saggistica
religiosa presso Mondadori dove cura la collana “Uomini e religioni”, e a
partire dall’anno accademico 2003/2004 sarà l’assistente di Bruno Forte
per il corso di Teologia Moderna e Contemporanea presso la nuova facoltà
di Filosofia dell’Università San Raffaele. Oltre a traduzioni dall’inglese
e dal tedesco e a vari articoli su riviste quali “Religione e scuola”,
“Letture”, “Asprenas”, “Communio”, ha pubblicato: Hegel teologo e
l’imperdonabile assenza del “Principe di questo mondo”, Piemme 1996; Dio e
l’Angela dell’abisso ovvero la visione cristiana del mondo, Città Nuova
1997; Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Mondadori 2002.
CACCIABUE Mons. dott. Enzo Luigi è nato il 6/6/1932 a Rosasco ed è stato
ordinato sacerdote nel 1956. Dal 1957 è insegnante e vice rettore del
Seminario Vescovile; nel 1959 consegue la laurea in Teologia presso
l’Università Gregoriana Roma.
Dal 1993 è Vicario Generale e Prevosto del Capitolo della Cattedrale.
Il 1/9/1995 ottiene l’incarico di Moderator Curiae e più di recente quelli
di
Protonotario apostolico soprannumerario (2000), Delegato Episcopale per la
Vita Consacrata (2002) e Direttore (ad interim) I.S.S.R.all'Apollinare
(2003)
Alessandro ZACCURI (1963)
Giornalista e critico letterario è ora caposervizio delle pagine culturali
del quotidiano “Avvenire”.
Ha curato testi di Ray Bradbury, Arthur Conan Doyle, Elio Fiore, André
Malraux e Camillo Sbarbaro.
È autore di diverse pubblicazioni e collabora alle riviste “Letture” e “Lo
straniero”.
ore 16.00 Cavallerizza del Castello
MAMMA, I FILOSOFI! | Incontro con Armando TORNO e Emanuele SEVERINO
Armando TORNO è nato nel 1953 a Milano, dove vive e lavora. Editorialista
del "Corriere della Sera", ha pubblicato: Pro e contro Dio, Senza Dio?,
Piccolo manuale per perdere la fede e Piccolo manuale per ritrovare la
fede, L'infelicità, Piccola storia dell'amore, La truffa del tempo, Le
virtù dell'ozio.
La moralità della violenza : considerazioni sul male della storia
Mondatori, 2003
Non siamo di fronte a un testo di filosofia, né a un saggio di teoria
politica: a scrivere è un giornalista e lo stile, il tono, il fraseggiare,
appaiono accessibili a tutti coloro che si pongono delle domande sul mondo
violento che li circonda. La storia è davvero costruita sul dolore e sulla
sofferenza di popoli e di individui, spesso la "banalità del male" ha
travolto intere generazioni, sono state distrutte civiltà, demolite opere
d'arte patrimonio dell'intera umanità, si sono fatte guerre in nome di
Dio, in nome della purezza della razza, per conquistare territori o
ricchezze, per prevenire eventuali potenziali altrui reazioni (la "guerra
preventiva" è una delle più incongrue e ipocrite invenzioni della
contemporaneità), insomma fin dalle origini della storia la violenza ha
connotato l'umanità.
Per questo Torno nel suo volume propone al lettore più domande che
risposte, cita fonti antiche e contemporanee che hanno analizzato questo
tema così complesso e che hanno tentato spiegazioni (talvolta
giustificazioni) diverse, ma che non hanno mai saputo o potuto offrire
parole definitive a chi guarda oggi sbigottito il dilagare in tanti
settori, pubblici e privati, della violenza.
Impossibile liberarci da questa iattura? Impossibile togliere all'uomo
l'istinto di Caino? Impossibile trovare una strada per interrompere il
cruento cammino della storia? In ogni caso la riflessione serve, anzi è
necessaria, se non per poterla utopisticamente vincere quanto per
contrastarne gli effetti più devastanti o per prevenire le sue
manifestazioni più clamorose.
Emanuele SEVERINO nasce nel 1929 a Brescia, si laurea a Pavia nel 1950 con
una tesi straordinaria su " Heidegger e la metafisica ". Ottiene la libera
docenza in filosofia teoretica nel 1951. Dopo un periodo di insegnamento
come incaricato all'Università Cattolica di Milano, nel 1962 diventa
ordinario di Filosofia morale presso la stessa Università. Nel 1964
sconvolge il dibattito teoretico con il saggio " Ritornare a Parmenide ".
Dal 1970 è ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università di Venezia
dove è stato direttore del Dipartimento di filosofia e teoria delle
scienze fino al 1989. E' accademico dei Lincei. Tra le sue numerose opere
ricordiamo: " Note sul problematicismo italiano ", Brescia, 1950; " La
struttura originaria " (1957), Milano, 1981; " Studi di filosofia della
prassi " (1962), Milano, 1984; " Essenza del nichilismo ", Milano, 1972; "
Gli abitatori del tempo ", Roma , 1978; " Legge e caso ", Milano, 1979; "
Le radici della violenza ", Milano, 1979; " Destino della necessità ",
Milano, 1980; " A Cesare e a Dio ", Milano, 1983; " La strada ", Milano,
1983; " La filosofia antica ", Milano, 1985; " La filosofia moderna ",
Milano, 1985; " Il parricidio mancato ", Milano, 1985; " La filosofia
contemporanea ", Milano, 1988; " Il giogo ", Milano, 1989; " La filosofia
futura ", Milano, 1989; " Alle origini della ragione ", Milano, 1989; "
Antologia filosofica ", Milano, 1989; " Il nulla e la poesia. Alla fine
dell'età della tecnica ", Milano, 1990; " La guerra ", Milano, 1992; "
Oltre il linguaggio ", Milano, 1992; " Tautotes ", Milano, l995; " La
gloria ", Milano, 2001. Ha pubblicato, inoltre, una storia divulgativa
della filosofia (Filosofia antica, moderna, contemporanea, futura), ed un
manuale scolastico (Filosofia, 3 volumi). Ci troviamo di fronte ad un
lavoro sterminato e, per lo più, scritto con un linguaggio da addetti ai
lavori. Massimo Cacciari lo definisce un gigante, l'unico filosofo che nel
Novecento si possa contrapporre a Heidegger.
La filosofia di Emanuele Severino si innesta nel dibatto ontologico
avviato da Heidegger e, tuttavia (a differenza di Heidegger), si propone
un ritorno all'antico pensiero di Parmenide di Elea. Per Severino la
questione principale da affrontare risale alla metafisica classica e
riguarda la contraddizione o meno tra l'essere e il non essere o divenire
. Il filosofo affronta il problema tenendo presenti autori contemporanei
quali Nietzsche e Heidegger. La tesi generale è che il peccato e l'errore
dell'Occidente e del cristianesimo compreso consistono nell'essersi
allontanato dal precetto parmenideo secondo il quale tra solo l'essere è e
può essere pensato e definito . Scegliendo di non rispettare
l'insegnamento di Parmenide e introducendo il divenire nel pensiero e
nella storia, l'Occidente si è trovato in una situazione senza uscita che
ha portato all'attuale dominio della ragione e della tecnica. Quindi
bisogna ritornare a Parmenide . Il peccato originale dell'Occidente è
avvenuto dopo Parmenide, quando il pensiero greco, invece di considerare
soltanto l'essere, ha evocato il divenire inteso come la dimensione
visibile dove le cose provengono dal niente e ritornano nel niente, dopo
essersi trattenute provvisoriamente nell'essere. Il divenire diventa
l'oscillazione delle cose tra l'essere e il niente: ma Severino, sull'onda
dell'insegnamento parmenideo, nega l'esistenza stessa del divenire
ore 17.30 Cavallerizza del Castello
GIALLI, ENIGMI E SEGRETI | Conversazioni con Corrado Augias
Giornalista e scrittore, Corrado AUGIAS è nato a Roma nel 1935.
Ha trascorso molti anni all'estero. Parigi prima, poi New York, da dove è
stato corrispondente del settimanale "L'Espresso" e del quotidiano "La
Repubblica". Attualmente risiede a Roma. È stato inviato speciale per
"L'Espresso", "Panorama" e "La Repubblica", quotidiano al quale
attualmente collabora.
All'inizio degli anni '60 ha partecipato al movimento dell'avanguardia
teatrale romana con il "Teatro del 101" diretto da Antonio Calenda, per il
quale ha scritto Direzione Memorie e Riflessi di conoscenza, protagonista
Luigi Proietti. Al teatro è tornato in anni più recenti con L'Onesto Jago,
messo in scena dal teatro stabile di Genova (regia di Marco Sciaccaluga,
con Eros Pagni nel ruolo di Jago).
Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato una trilogia narrativa nella
quale, sotto specie di spy story affidate a un protagonista unico (un
fratello immaginario del dannunziano Andrea Sperelli), si racconta la
storia italiana in anni fondamentali anche per la nostra vita - quelli che
vanno dal 1911 (impresa di Libia) al 1921 (vigilia del fascismo). I tre
titoli sono: Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'Ultima
Primavera. Da questi romanzi sono stati liberamente tratti tre film
televisivi andati in onda nell'autunno '89 su Raidue (regia di Duccio
Tessari, con Marisa Berenson nel ruolo della protagonista femminile).
Tra i programmi televisivi ideati e condotti, la serie di Telefono giallo
e il programma di libri Babele. Per la Mondadori ha scritto Giornali e
spie, nel quale ricostruisce un'appassionante vicenda di spionaggio
realmente avvenuta nel 1917, orchestrata dai servizi segreti del Kaiser al
fine di far uscire prematuramente l'Italia dalla guerra. Insieme a Daniela
Pasti (inviata speciale di "Repubblica" e sua moglie) ha scritto il
romanzo Tre colonne in cronaca, nel quale - con un anno di anticipo sui
fatti - si racconta la scalata di un energico finanziere alla Mondadori.
La sua attività di giallista è proseguita con Telefono giallo. Sette
delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte e Quella mattina di
luglio. Suoi anche i saggi-racconto I segreti di Parigi e Il viaggiatore
alato (biografia di Amedeo Modigliani).
Per Mondadori ha appena pubblicato I segreti di Roma.
ore 21.00 Cavallerizza del Castello
MISTERI D’AKUADUULZA | Enrico Deregibus intervista Davide van de Sfroos
Enrico DEREGIBUS è nato nel 1967, vive in Piemonte, a Casale Monferrato.
Giornalista musicale specializzato in musica italiana, è l'autore della
biografia di Francesco De Gregori “Quello che non so, lo so cantare”
(Giunti editore) ed ha partecipato a vari altri volumi. Collabora, fra gli
altri, con Diario, Kataweb, Rockstar, Rockol ed è stato a lungo
vicedirettore della rivista L'Isola che non c'era. È direttore artistico o
consulente di vari festival di rilievo nazionale.
Nato a Monza (11.05.1965) Davide van de Sfroos è cresciuto sul lago, a
Mezzegra, e fina da piccolo è stato un acuto osservatore della realtà che
lo circondava.
Il primo gruppo in cui suona, a metà degli anni ’80, è quello dei Potage
con atmosfere vagamente punk e testi dissacranti.
Dopo un’esperienza solista, in cui elabora i primi testi in dialetto,
forma un nucleo di musicisti con cui dà vita ai De Sfroos. Dopo l’uscita
nel ’95 del cd Manicomi, il gruppo si scioglie. Davide pubblica un libro
di poesie “Perdonato dalle lucertole” e si ripresente sulla scena musicale
in veste di solista (voce e chitarra).
Nel 1998 realizza il cd Breva e Tiva, un’opera matura e qualitativamente
elevata. L’anno successivo ottiene a Sanremo il Premio Tenco come “miglior
autore emergente”.
Nel 2000 porta in scena Il capitano Slaff, una lunga favola ambientata sul
lago in un tempo mitico, da cui viene tratto un libro abbinato ad un cd e
nel 2002 il suo E semm partì, ottiene la targa Tenco.
ore 14.30 – 19.00 Castello
IL CASTELLO FATATO | Postazioni di Astrologia, tarocchi, ching,
numerologia, fiori di Bach, incontri sui Templari. Con fate e folletti da
Vignarello.
Mercatino della magia in strada sotterranea.
Degustazione.
Giuseppina Gasparini dopo un’esperienza di crocerossina volontaria e una
di infermiera professionale di oltre trenta anni si è interessata allo
studio dei Ching, antico testo cinese. Ha avuto come insegnante la signora
Flaminia Somigliano, esperta in questo campo. Ha successivamente
collaborato con Astra, a Bussero e ad Arco di Trento con l’Università
della Terza Età, ha partecipato a diverse manifestazioni di beneficenza.
Bugatto Camilla è nata a Nerviano (Mi). Ha lavorato per molti anni presso
una multinazionale americana cone dirigente, in seguito al pensionamento
si è dedicata alla Naturopatia. In particolare ha studiato e praticato
Floriterapia, frequentando i corsi originali del Centro Bach inglese a
Nizza, oltre a numerosi seminari italiani e stranieri. Ha inoltre imparato
e approfondito le tecniche per l’uso dell’ Energia naturale nella cura di
corpo e spirito, fino al conseguimento del master di Reiki-sistema Mikao
Usui.
Luisa Beni istruisce seminari, corsi di divinazione coi tarocchi a Milano
e in varie città d’Italia. Tiene da sette anni una rubrica di
corrispondenza epistolare e telefonica sul settimanale femminile Love
Story,giornalista di Intimità collabora con periodici e settimanali tra i
quali Visto, Oggi, Stop, Astra. Intrattenitrice nei villaggi vacanze con
esperta della rivista Astra. Libri pubblicati : La magia dei tarocchi (De
Vecchi Editore), I tarocchi e Guttuso (Ed, D’Arte Il Duomo), Il manuale
della perfetta cartomante Ed. Laura Rangone), I tarocchi e il pendolo Ed.Il
Meneghello-Milano), I tarocchi del Ta Matete (Ed. Art’è).
Pina Andronico Tosonotti nata a Genova, vive e lavora a Milano.
Narratrice, poetessa, saggista, numerologa. Studiosa di dottrine
esoteriche e tradizioni misteriche, Storica del Mito. Ricercatrice delle
materie connesse con la simbologia, la divinazione, la magia, la
numerologia, le religioni, il misticismo, le filosofie orientali. Ha
collaborato con diverse riviste esoteriche e radio private. Ha scritto
monografie sulla divinazione tramite i tarocchi, la Sfera di Cristallo, la
Piramide, gli animali, le piante magiche, i talismani, gli amuleti. La sua
ricerca si estende anche nel campo dell’ Arte, manifestandosi nella
pittura e nella scultura a carattere esoterico. Ha fatto, inoltre, diverse
presentazioni su cataloghi di pittori e prefazioni di libri.
In passato ha vinto numerosi premi letterari per la poesia e la narrativa.
Ha collaborato con la Casa Editrice Xenia di Mioano pubblicando i seguenti
libri:
I TAROCCHI (1994) – L’ESOTERISMO (1997) – LA MAGIA DEI CELTI (1998) – LA
NUMEROLOGIA (1998) – I ROSACROCE (2000).
Fin dall’infanzia ha dimostrato particolari doti medianiche. Si è sempre
interessata agli argomenti di Parapsicologia, approdando giovanissima alla
Società Teosofica di Genova e Gruppi di Ricerca Spirituale.
Inoltre ha presentato il suo libro LA Numerologia nella trasmissione
televisiva Maurizio Costanzo Show, nonché il suo libro La magia dei Celti
nella trasmissione televisiva Il sogno dell’angelo condotto da Catherine
Spaack.
Con lo scorrere del tempo ha maturato un profondo interesse per l’esoterismo
che l’ha portata ad intraprendere un importante cammino iniziatici in
Massoneria, curandone l’aspetto interiore, storico e culturale, mantenendo
però un forte spirito critico.
Maria Grazia Masotti dal 1986 inizia una appassionata ricerca degli studi
astrologici e poi dei migliori docenti: Giuliana Pandolci, Lidia Fassio,
Grazia Mirti. Continua la conoscenza dell’ Astrologia nei suoi diversi
aspetti, con particolare attenzione ai differenti livelli dell’evoluzione
individuale.
Nel 1996 fonda l “Associazione Culturale Astrea”, attraverso la quale
organizza corsi e conferenze di Astrologia, Tarocchi, Psicologia e
discipline solistiche.
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