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Concertodautunno
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FESTIVAL GUIDO CANTELLI
a cura dellAssociazione
"Amici della Musica V. Cocito" di Novara
inizio concerti: ore 21.15
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TEATRO DI PROSA
a cura del Teatro Stabile di
Torino
Spettacoli in abbonamento
Turno A: ore 21.00
Turno B: ore 21.00
Turno C: ore 16.00 |
OPERA LIRICA
e BALLETTO
Spettacoli in abbonamento
inizio: ore 21.00 |
OPERETTA MUSICAL
Spettacoli in abbonamento
Turno A: ore 21.00
Turno B: ore 16.00 |
Data |
Spettacolo |
sabato 19 ottobre 2002 ore 21.00
Turno A
domenica 20 ottobre 2002 ore
16.00 Turno B
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“AL CAVALLINO BIANCO” di Ralph Benatzky
Regia Corrado Abbati con Corrado Abbati
Compagnia di Operetta Corrado Abbati
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mercoledì 6 novembre 2002 ore
20.30 Fuori abbonamento
venerdì 8 novembre 2002 ore
20.30 Turno A
domenica 10 novembre 2002 ore
15.30 Turno B
notizie sull'opera
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“LA BOHÈME”
Dramma in quattro quadri di G.
Giacosa e L. Illica
musica di Giacomo Puccini
Orchestra Filarmonica di Verona
Coro Lirico Polifonico, Coro di
Voci Bianche e Banda di palcoscenico del Teatro Coccia
Maestro Concertatore e Direttore
Gaetano Soliman
Regia Marco Pucci Catena
Mimì: Capucine Chiaudani
Musetta: Maria Cristina Mecca
Rodolfo: Carlo Barricelli
Marcello: Giuseppe Garra
Schaunard: Marco Tirilli
Colline: Danilo Rigosa
Alcindoro: Mario Boccardo
Parpignol: Luigi M. Barione
Benoit: Mario Boccardo
Prima serata che ha ricordato un
pò la prima del Barbiere rossiniano quando successe di tutto.
Lo spettacolo è' stato "bellino", ma con spunti comici esilaranti.
Nel primo atto Shaunard ha perso il naso.
Nel terzo atto Rodolfo togliendosi la sciarpa si è quasi strappato via la
parrucca di riccioloni.
Nel finale Rodolfo sembra preso da un colpo apoplettico alla morte di Mimi
e si butta a terra con convulsioni aggrappandosi alla lettiera e (vista la
prestanza fisica) spostando addirittura il letto con Mimi sopra.
Primo finale di Boheme che vedo con risate anziché con lacrime.
L'orchestra era molto contenuta dal direttore (fin troppo) ma alcuni
dicevano che era comunque troppo forte rispetto alle voci. A me è sembrato
che le due voci femminili. per quanto corrette, avevano poco volume.
La scenografia ha adottato una simpatica e bella soluzione per il secondo
atto, ma mi spiace che non ci sia stata almeno una apertura centrale del
Cafè Momus che permettesse di vedere meglio la folla variopinta che si
muoveva dietro le vetrate. La banda entra in scena a sorpresa ma
speriamo più a tempo nella seconda serata che non alla prima.
Alla fine alcuni critici erano molto "critici", io mi sento di essere meno
duro.
Mi è sembrato uno spettacolo dignitoso, a parte gli incidenti, che
richiede
solo qualche messa a punto dal regista, il quale ha sicuramente effettuato
alcuni grossolani errori non rispettando il testo che viene cantato e la
situazione che richiede comunque dignità e attinenza. Non si può far dire
a Musetta "qui ci vuole un riparo perché la fiamma sventola" mentre è al
capezzale di Mimì morente che le rabbocca le coperte e la candela è alle
sue spalle a 5 metri di distanza. Come "perché qui fuori" quando Alcindoro
e Musetta si stanno sedendo in un tavolino interno (poteva fargli dire
Perché qui dentro?). Lasciamo perdere poi li finale atto I quando i due
(Rodolfo e Mimì) presi dal reciproco colpo di fulmine dimenticano il
rigore del freddo e si precipitano a fare l'acuto fuori scena dimenticando
scialle e cappotto.
Sul piano musicale il primo atto è andato piuttosto bene, Soliman teneva
bene l'orchestra con un bel suono e dei bei passaggi della melodia tra gli
strumenti, ma con il prosieguo della rappresentazione quello che era un
pregio si è tramutato in un difetto, in quanto i tempi sono continuati ad
essere troppi rallentati, mettendo a repentaglio certe farsi melodiche che
Puccini ha scritto e che richiedono un poco più di slancio.
Per quanto riguarda i cantanti la
compagnia è stata di un livello buono ed omogeneo, tutti buoni attori e
con voci accettabili, buono Rodolfo e, se pur corretta, meno comprensibile
nel volume e nella dizione Mimì.
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sabato 9 novembre 2002
ore 21.15
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ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE
DELLA RAI
Direttore Rafael Frühbeck de
Burgos
Musiche di Franz Joseph Haydn
Sinfonia in fa maggiore Hob I n.67 (ediz. 1779)
- presto
- adagio
- minuetto e trio allegretto
- finale (allegro di molto- adagio cantabile- tempo primo)
Sinfonia concertante in si bemolle maggiore
per violino, violoncello, oboe, fagotto ed orchestra Hob I n.105 (ediz.
1796)
- allegro
- andante quasi adagio
- allegro con spirito- adagio recitativo- tempo primo
Sinfonia in sol maggiore “Militare” Hob I n.100 (ediz. 1799)
- adagio allegro
- allegretto
- minuetto moderato trio
- finale presto
La lunga esistenza di Franz Joseph Haydn (1732 - 1809) abbraccia un
periodo storico di non comune importanza per quanto concerne le
trasformazioni del gusto e della sensibilità musicale. L'attività
compositiva haydniana, infatti, si dispiega proprio in quel cinquantennio
cruciale, dal 1750 al 1801, che avrebbe condotto alla codificazione di
stili e morfologie compositive di eccezionale portata per la musica
occidentale. Haydn sembra dunque incarnare, nell'approdo esemplare ad uno
stile classico, le tensioni espressive e intellettuali proprie dell'età
che da Bach conduce alle soglie dell'esperienza romantica. Prigioniera a
lungo di riduttivi e tranquillizzanti stereotipi "paterni" - il bonario,
ottimista "papa Haydn", il "padre della sinfonia" - la figura del
compositore austriaco si rivela complessa e ricca di sfumature che
individuano esperienze significative variamente vissute ed elaborate, in
armonia con lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, lungo un'intensa biografia
artistica. L'epica riflessione sul genere sinfonico avrebbe impegnato
Haydn per quattro decenni, dal 1757 ai 1795: ne risultano più di cento
lavori che riflettono emblematicamente il mondo creativo del compositore,
il divenire ed il mutare delle sue idee, la ricerca e la definizione
stilistica.
Dall'iniziale recupero di modelli formali già affermatisi intorno al 1740,
gli esordi sinfonici di Haydn guardano ai viennesi Monn e Wagenseil,
rivelando progressivamente una tendenza concertante ed un'attenta indagine
timbrica. Dal 1761, anno in cui Haydn entra al servizio della famiglia
Esterhàzy, si assiste ad un incessante mutare di atteggiamenti ed
invenzioni compositive: il particolare risalto concesso ad alcuni
strumenti, l'adozione, a tratti bizzarra, di motivi eterogenei provenienti
dal mondo popolare, dall'opera, dal repertorio sacro, cui si coniugano
dotte tracce di erudizione contrappuntisitca.
Dunque la sinfonia, luogo dell'inventio, elabora per Haydn forme insolite
e lo conduce, a partire già dal 1766, alla riflessione sulla forma-sonata,
nel cui ambito risulterà fondamentale l'esperienza Sturm und Drang,
racchiusa nella tensione drammatica e nel pathos acceso delle diciannove
sinfonie composte tra il 1766 ed il 1772. Una successiva fase, a partire
dai 1773. avrebbe smorzato gli umori eccentrici a favore di un nuovo
stile, più disciplinato, solido. Unitario, ma sempre ricco di estrose
variabili. Ai vertici del maturo linguaggio sinfonico haydniano sì trovano
due gruppi di opere, rispettivamente le sinfonie "parigine" (nn. 82 -92) e
"londinesi" (nn. 93-104), tra cui la celebre n. 100, denominata Militare
per il caratteristico organico strumentale dell'Allegretto. Testimoni del
consenso ottenuto da Haydn nella capitale francese e riflesso del
formidabile successo europeo, le sinfonie '"parigine" (1775 - 1789)
esprimono chiaramente "quell'arguzia haydniana ormai tanto potente e tanto
efficiente da porsi come una sorta di passione, una potenza onnivora e
immediatamente creativa". Quest'arguzia «civilizzata», come ancora la
definisce Charles Rosen, capace di contenere idee tra loro lontanìssime e
contrastanti, con ingenuità e sagacia, avrebbe influenzato profondamente
le opere succesive. Il classicismo haydniano, oltre a fornire formidabili
attrezzi lessicali adatti alla complessità emotiva insita nella nuova
musica, giunge con modalità al tempo stesso sofisticate ed innocenti, a
quella «semplicità ricolma d'arte» che subito viene riconosciuta come
esemplare dagli stessi contemporanei. Questo sereno, levigato equilibrio
nondimeno sì preoccupa di stabilire un immediato contatto con il pubblico,
giocando con i caratteri inconfondibili di effervescenti formule
ritmico-melodiche, con il colore espressivo, con l'originalità di
un'invenzione che preme su moduli tradizionali fino a scomporli, per
riplasmarli in altri contesti sonori. Le ultime prove sinfoniche, nate dai
soggiorni londinesi (1791 - 1795)1 si definiscono per un'ulteriore
tendenza alla semplificazione; l'indagine sulla forma-sonata, nell'ambito
di un'assoluta chiarezza di articolazione formale, fonde qui il senso per
la simmetria e la proporzione con l'effetto drammatico implicito nella
dialettica tematica, capace di infinite trasformazioni.
[di STEFANIA AMISANO dalle note di
sala]
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giovedì 14 novembre 2002 ore
21.15
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ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO
Direttore Marzio Conti
Pianista Laura De Fusco
Musiche di O. Respighi, S.
Rachmaninoff
FONDAZIONI; GUIDO CANTELLI FESTIVAL GUIDO CANTELLI
Giovedì 14 novembre 2002
ore 21, 15 Teatro Coccia - Novara
ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO
Marzio Conti, direttore
Laura De Vosco, pianoforte
O RESPIGHI
Di sera, Adagio per due oboi e archi
Gli uccelli: Preludio, la colomba, la gallimi,
l'usignoìo, il cucù
S. R.ACHMANINOFF
Concerto n.1 per pianoforte e orchestra
Vivace - Moderato, Andante,Allegro vivace
- Andante ma non troppo
Il mondo musicale di Ottorìno Respighi (1879 - 1936), compositore tra i
più interessanti della sua generazione, mostra una singolare sensibilità
nella traduzione musicale di impressioni visive, spesso mutuate
dall'osservazione naturalistica o da suggestioni paesaggistiche; ne nasce
un linguaggio sensuale, raffinato e vivido nelle scelte orchestrali, in
cui l'inclinazione arcaicizzante -espressione emblematica, peraltro, del
gusto proprio dell'epoca - si trasforma non di rado in un forte impulso
per la composizione che a tratti conduce ad «siti notevoli, di ingenua
freschezza. Sicuramente influenzato dall'entusiasmo coevo per la
riscoperta dell'antica musica strumentale italiana, e in generale per il
mondo sonoro arcaico, Respighi dedica molte sue energie creative alla
trascrizione di musiche del passato; la suite (Gli uccelli-1927) riplasma
antiche melodie di autori sei-settecenteschi in una personale,
raffinatissima prospettiva armonica e timbrica. La suite si apre e chiude
con la rielaborazione di due arie di Bernardo Pasquini, presente nel brano
anche attraverso la celebre boccata sul verso del cucco, mentre gli altri
"uccelli" sono rispettivamente creati da melodie di Jacques de Gallot, da
La Fonte di Jean Philippe Rameau e da un Anonimo inglese.
Sergej Rachmaninov (1873 - 1943) è stato non solo uno dei maggiori
pianisti del Novecento, ma pure un'importante e significativa presenza nel
panorama musicale del XX secolo. Concentrata soprattutto negli anni che
precedettero la Rivoluzione d'Ottobre, prima dell'espatrio negli Stati
Uniti, la musica di Rachmaninov esprime, pur in forme ed atteggiamenti
retrospettivi di chiara impronta tardo romantica, originalità ed
autenticità sincere.
Protagonista indiscusso dell'indagine compositiva, il pianoforte è
comunque a! centro di una ricerca attenta, volta ad individuare ed
approfondire le risorse espressive dello strumento: molte composizioni, e
spesso le meno conosciute, sono esempi impeccabili di scrittura pianistica
concepita nel perfetto equilibrio di virtuosismo, sensualità sonora,
sensibile lirismo, plasticità melodica, vigorosa ispirazione e solida
coscienza costruttiva. Il Primo Concerto per pianoforte e orchestra,
terminato nel 1891 e successivamente rivisto nel 1917, si colloca tra le
opere giovanili ancora intessute di reminiscenze stilistiche di autori
russi - tra cui Rimsky-Korsakov e Cajkovskfj - ma già orientate all'individuazone
di un linguaggio personale, di cui sono traccia le sontuose armonie, la
veste melodica intensa e appassionata, il gusto per il colore orchestrale
e la smagliante presenza pianistica. Come altri compositori della
generazione successiva a Cajkovskij, anche Rachmaninov cede talvolta a!
fascino di un'arte ineccepibile e ben costruita, in cui spesso il tono
elegiaco, il distaccato lirismo si traducono ìn eleganza superficiale ed
estetizzante: forse un'ombra di quell'atmosfera di «futilità» che Cechov
mirabilmente descrive e schernisce. [di STEFANIA AMISANO dalle note di
sala]
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venerdì 15 novembre 2002 ore
21.00 Turno A
sabato 16 novembre 2002 ore
21.00 Turno B
domenica 17 novembre 2002 ore
16.00 Turno C |
“UN MARITO IDEALE”
di Oscar Wilde
Regia di Mario Missiroli Teatro Stabile di Calabria
con Geppy Gleijeses, Debora
Caprioglio, Manuela Kustermann
Dopo il grande successo de L’importanza di
chiamarsi Ernesto, campione d’incassi per due stagioni, Geppy Glejeses e
Debora Caprioglio, questa volta affiancati da Manuela Kustermann, sono
nuovamente protagonisti di uno dei testi più conosciuti di Oscar Wilde.
Un marito ideale è la storia del devoto
donnaiolo e instancabile frequentatore di feste, Arthur Goring, famoso in
tutta Londra per l'eleganza, la conversazione brillante e l'assoluto
rifiuto di prendere le cose sul serio. Quando viene convocato dal suo
vecchio amico Sir Robert per risolvere una faccenda insolitamente
delicata, Arthur si dimostra all'altezza della situazione.
Sir Robert Chiltern è un uomo che ha tutto. Brillante politico e perfetto
gentiluomo, è il marito ideale per la seducente Lady Chiltern. Ammirati da
tutti, sembrano una coppia perfetta fino a quando una scaltra
avventuriera, la signora Cheveley minaccia di rivelare alcuni oscuri
segreti del suo passato. A questo punto, le fondamenta della carriera
politica e del matrimonio di Sir Robert sembrano sul punto di crollare.
Messo alle strette, si rivolge ad Arthur.
E così lo stesso Lord Goring si trova prigioniero di una rete di bugie,
tentazioni e convegni amorosi. Ma pur essendo un esperto nel manipolare
gli affari degli altri, quando si tratta di se stesso l'impresa è molto
più ardua. Il fascino della sorella di Sir Robert e l'insistenza del padre
minacciano seriamente il celibato perfetto di Arthur.
Per ironia della sorte, il coinvolgimento di Lord Goring in questa trama
di inganni e falsità lo spinge a scendere a patti con la verità sull'amore
e il perdono. Forse, un giorno, anche lui potrebbe diventare "un marito
ideale".
Ambientato nella Londra del 1890, Un marito ideale è una commedia
romantica sull'ambizione politica e gli intrighi sessuali, con un'evidente
valenza contemporanea. |
sabato 23 novembre 2002 ore 21.00
Turno A
domenica 24 novembre 2002 ore
16.00 Turno B
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“CARUSO, LA STORIA DI UN MITO”
Regia di Filippo Crivelli
arrangiamenti e direzione
d’Orchestra M° Pippo Caruso
coreografia Sylvie Mougeolle,
scene sono di Aldo De Lorenzo, i costumi di Santuzza Calì, arrangiamenti
di Fabio Massimo Colasanti
con Katia Ricciarelli e
Gian Luca Terranova, che è anche autore del libretto e delle musiche.
Altri interpreti Roberto Bani, Sabrina Picci e i "lirici", Giorgio Gatti e
Giorgio Carli, Un musical sul tenore più famoso di tutti i tempi; Caruso
non il protagonista della canzone di Dalla!!!! In America è considerato un
vero e proprio mito. La grande fortuna di Caruso derivò dall'incredibile
vendita dei suoi dischi. Infatti Caruso fu uno dei pochi a non aver paura
delle distorsioni della voce che le incisioni dell'epoca provocavano Lo
spettacolo narra la parabola del tenore fin dai tempi in cui Caruso faceva
il parcheggiatore nel capoluogo partenopeo, si avvale di un corpo di ballo
composto da 12 ballerini e di 8 attori-cantanti. Una storia raccontata a
flash-back, attraverso dei quadri che illustrano gli episodi salienti
della vita di Caruso, dai primi successi, alle delusioni amorose,
all'incontro con la devota moglie Dorothy Benjamin, intepretata da Katia
Ricciarelli, che lo amerà per tre anni, fino alla morte prematura. |
venerdì 29 novembre 2002 ore
21.00 Turno A
sabato 30 novembre 2002 ore
21.00 Turno B
domenica 1 dicembre 2002 ore
16.00 Turno C |
“IL TESTAMENTO DI MONSIEUR
MARCELIN”
Le nouveau testament di Sacha
Guitry – traduzione di Giulio Bosetti
Regia di Giulio Bosetti
con Giulio Bosetti, Marina
Bonfigli
Teatro Carcano
Giulio Bosetti presenterà venerdì
29, sabato 30 ore 21 e domenica 1 dicembre ore 16, un lavoro, in una sua
traduzione, di un maestro dell’evasione intelligente, Sacha Guitry, il
rappresentante più tipico del boulevard tra le due guerre. Le nouveau
testament (Il testamento di Monsieur Marcelin) è, fra le centotrenta
commedie che scrisse Guitry, una delle più riuscite per l’attento dosaggio
delle frustate satiriche ai costumi e ai vuoti morali della famiglia
borghese, in una vicenda condotta con straordinario gusto del divertimento
e con un vivace e arguto scambio di battute. Accanto a Giulio Bosetti e
Marina Bonfigli reciteranno Franco Passatore, Elena Croce, Michela Cadel,
Gianluigi Fogacci, Alfonso Liguori, Mimma Mercurio per la regia dello
stesso Giulio Bosetti, una produzione Teatro Carcano Milano. Con la
messinscena di questo testo, Bosetti si allontana temporaneamente dagli
intensi personaggi dei grandi classici del teatro per misurarsi con un
genere più leggero, dando modo di apprezzare anche le sue doti di attore
brillante |
lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15 |
Franz LISZT
Poema sinfonico n. 2 S. 636
Tasso. Lamento e Trionfo
Poema Sinfonico n. 3 S. 637 Les Préludes
Versioni per due pianoforti con letture delle prefazioni di Franz
Liszt
Sinfonia sulla “Divina
Commedia” di Dante
(Eine Symphonie zu Dante’s Divina Commedia S. 648)
Inferno – Purgatorio – Magnificat
Versione per due pianoforti e coro femminile con letture di brani
danteschi
Coro Filarmonico Femminile del
Teatro alla Scala
“Franz Liszt piano duo” : pianisti
Vittorio Bresciani – Francesco Nicolosi
voce recitante Arnoldo Foà
Molto interessante il programma
del terzo concerto del Festival Cantelli, a cura degli "Amici della musica
V. Cocito", in programma lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15. Due lavori di
Franz Liszt molto segnalati sui testi, ma non così di sovente eseguiti: il
Poema sinfonico n. 2 "Tasso. Lamento e Trionfo" e la "Sinfonia sulla
Divina Commedia di Dante" nella versione per due pianoforti e coro
femminile con letture di brani danteschi. I due lavori musicali
testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, il profondo legame che unisce
due arti: musica e letteratura. L'esecuzione sarà affidata al duo
pianistico "Franz Liszt piano duo" composto dai pianisti Vittorio
Bresciani e Francesco Nicolosi, con la partecipazione straordinaria di una
altro grande attore italiano come voce recitante, Arnoldo Foà. La
Dante-Symphonie di Liszt nella versione con coro femminile sarà eseguita
con la partecipazione del Coro Filarmonico Femminile della Scala di
Milano.
Fin dal suo esordio il Coro Filarmonico della Scala ha riscosso in Italia
e all’estero, lusinghieri successi di pubblico e di critica con i più
grandi direttori d’orchestra. Di particolare rilievo la collaborazione con
Riccardo Muti oltre a innumerevoli concerti e tournée, e significative
presenze in festival nazionali e tournée all'estero. |
venerdì 6 dicembre 2002 ore 20.30
Fuori abbonamento
sabato 7 dicembre 2002 ore 20.30
Turno A
domenica 8 dicembre 2002 ore
15.30 Turno B
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“TOSCA”
Melodramma in tre atti su libretto
di G. Giacosa e L. Illica
dal dramma omonimo di Victorien
Sardou
musica di Giacomo Puccini
Personaggi: e interpreti
Floria Tosca: Olga Romanko – Marina Fratarcangeli – Olga Romanko
Mario Cavaradossi: Gianni Mongiardino – Antonio De Palma – Gianni
Mongiardino
Il Barone Scarpia: Boris Trajanov – Claudio Otelli – Boris Trajanov
Cesare Angelotti: Enrico Rinaldo – Antonio Marani – Enrico Rinaldo
Il Sagrestano: Dario Benini – Alessandro Busi – Alessandro Busi
Spoletta: Saverio Bambi
Sciarrone: Nicola Simone Mugnaini
Un carceriere: Antonio Della Santa
Un Pastorello: Giulia Matteucci
Orchestra e Coro Città Lirica
Coro Voci Bianche Cappella Santa
Cecilia di Lucca diretto da Sara Matteucci
Maestro Concertatore e Direttore
Tiziano Severini
Regia Cristina Pezzoli
Coproduzione Città Lirica (CEL –
Teatro di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa), Teatro
Donizetti di Bergamo, Condominio Teatro Sociale di Mantova, Teatro Coccia
di Novara e Teatro Alighieri di Ravenna
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giovedì 12 dicembre 2002 ore
21.15
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“ORCHESTRA FILARMONICA
UNGHERESE”
Direttore Zsolt Hamar
Violinista Kristóf Baráti
musiche di G. Rossini La Gazza
Ladra, F.
Mendelssohn-Bartholdy Concerto per violino , R. Schumann Quarta Sinfonia |
venerdì 13 dicembre 2002 ore
21.00 Fuori abbonamento
sabato 14 dicembre 2002 ore
21.00 Turno A
domenica 15 dicembre 2002 ore
16.00 Turno B |
“ZUCCH E MELON A LA SUA STAGION
? ”
Regia Alvaro Testa
Compagnia dialettale I Legnanesi
Commedia musicale
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sabato 21 dicembre 2002 ore 21.00
Turno A
domenica 22 dicembre 2002 ore
16.00 Turno B
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“JOSEPH” (Joseph and the
Amazing Technicolor® Dreamcoat)
di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber
Testi in italiano. Orchestra dal vivo
Regia: CLAUDIO INSEGNO
Coreografie:SADIA SALVADORI
con Antonello Angiolillo (Joseph), Lighea
(Narratore),
Ivan Cattaneo (Faraone)
Compagnia Rock Opera Direzione
musicale:SIMONE GIUSTI, Costumi: CARLOTTA POLIDORI; Scenografie: FRANCESCO
SCANDALE ; Direzione vocale: PIERGUIDO BERTINI; Adattamento testi: SIMONE
GIUSTI, MARA MAZZEI, FRANCO TRAVAGLIO
(testi in italiano)
www.rockopera.it
www.josephilmusical.it
Joseph and the Amazing Tecnicolor Dreamcoat e’ il frutto della prima
Collaborazione tra Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,autori di musical di
grande successo come Jesus Christ Superstar ed Evita. Una storia Biblica
tra le più affascinanti,quella di Giuseppe, figlio di Giacobbe, tradito
dai fratelli e tratto in Egitto in schiavitù.
E’ la storia della rivincita di Giuseppe che grazie al dono della veggenza
Salva l’Egitto dalla carestia e si ricongiunge al suo popolo.
Rappresentato in tutto il mondo, Joseph and the Amazing Tecnicolor
Dreamcoat racconta una storia universale adatta ad un pubblico di tutte le
età. Per la prima volta in lingua italiana in un allestimento sorprendente
con un’orchestra dal vivo ed un cast di trenta artisti.
Una partitura entusiasmante, ricchi costumi ed una rappresentazione in cui
gli autori hanno saputo alternare sapientemente momenti di grande
divertimento e scene coinvolgenti ed emozionanti, sono gli elementi di
punta di questo spettacolo destinato a diventare anche in Italia uno dei
musical più amati. Ha debuttato il 10 Settembre al Teatro del Giglio di
Lucca. “Any dream will do”, uno dei brani principali, ha ricevuto
il riconoscimento “Broadway Song of the Year” nel 1981 |
martedì 31 dicembre 2002 ore 22.15
– Fuori Abbonamento
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GRAN GALÀ DI CAPODANNO
“VEDOVA ALLEGRA”
Operetta di Franz Lehàr
Regia Paolo Bosisio
coreografia Alexander Sokolov
Corpo di Ballo Nazionale Ucraino -
Compagnia Italiana d’Opera
Direttore d’Orchestra Roberto
Gianola |
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venerdì 10 gennaio 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 11 gennaio 2003 ore 21.00
Turno B
domenica 12 gennaio 2003 ore 16.00
Turno C |
“ENRICO IV”
di Luigi Pirandello
Regia di Roberto Guicciardini
con Sebastiano Lo Monaco e Marina
Biondi
EAR Teatro di Messina |
mercoledì 22 gennaio 2003 ore
20.30 Fuori Abbonamento
venerdì 24 gennaio 2003 ore 20.30
Turno A
domenica 26 gennaio 2003 ore 15.30
Turno B
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“LA TRAVIATA”
Dramma in tre atti di Francesco
Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi
Personaggi e Interpreti
Violetta Valery BRIGITTE JÄGER
Flora Bervoix LAURETTA BROVIDA
Annina GABRIELLA SELVAGGIO
Alfredo Germont MASSIMILIANO PISAPIA
Giorgio Germont, suo padre GIORGIO ZANCANARO
Gastone, Visconte de Letorières LUCA DI GIOIA
Barone Douphol LUCIANO MIOTTO
Marchese D’Obigny MARIO BOCCARDO
Dottor Grenvil DANILO GABRIELE SERRAIOCCO STEFANO MALUCCHI
Giuseppe, servo di Violetta DAVIDE MALANDRA
Domestico di Flora AMEDEO MOSSINI
Commissionario DESARET LIKA
Coro Lirico Polifonico e Orchestra
di palcoscenico del Teatro Coccia
Orchestra Sinfonica Carlo Coccia
Balletto del Teatro Coccia
Maestro Concertatore e Direttore
Marcello Rota
Maestro del Coro: GIANMARIO CAVALLARO
Scene: SORMANI da bozzetti originali di NICOLA BENOIS
Coreografia: SERGE MANGUETTE - Maître de Ballet: CRISTINA MOLTENI
Regia Massimo Scaglione
Direttore Musicale di Palcoscenico: PAOLO BERETTA |
sabato 25 gennaio 2003 ore 20.30
Fuori Abbonamento
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STAGIONE LIRICA
Sabato 25 gennaio 2003 - ore 20,30
CONCERTO LIRICO SINFONICO
con la partecipazione del soprano
CECILIA GASDIA
CORO LIRICO POLIFONICO DEL TEATRO COCCIA
ORCHESTRA SINFONICA CARLO COCCIA
Direttore MARCELLO ROTA
Maestro del coro GIANMARIO CAVALLARO
G.Verdi Nabucco - Sinfonia
G.Verdi Nabucco - Gli arredi festivi
F.Cilea Adriana Lecouvreur - Io son l'umile ancella
G.Puccini Madama Butterfly - Coro a bocca chiusa
G.Verdi Il lombardi alla prima crociata - O Signora, che dal tetto natio
G.Verdi La forza del destino - La Vergine degli Angeli
G.Verdi Nabucco - Va pensiero
G.Puccini Tosca - Vissi d'arte
G.Bizet Carmen - Ouverture
M.A.Maciste Angelitos negros
G.Verdi Il trovatore - Chi del gitano
A.L.Webber Cats - Memory (arr. S.Monterisi)
P.Mascagni Cavalleria rusticana - Intermezzo
G.Verdi La traviata - Coro di zingarelle e di matadori
E.De Curtis Tu ca nun chiagne
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mercoledì 28 gennaio 2003
ore 21.00 |
Felix Mendelssohn
Sinfonia n.5 in re minore op.107 "Riforma"
- andante, allegro con fuoco -
andante, meno allegro
-allegro vivace andante
- corale Ein feste burg ist unsere Gott ( andante con moto, allegro
vivace, allegro maestoso)
Wolfgan Amedeus Mozart
Exutlate Jubilate
sop. Ornella Vecchiarelli
Missa brevis K.275
Kirie, Gloria, Credo
Sacntus, Benedictus, Agnus dei
sop. Ornella Vecchiarelli
msp. Ilia Aramayo Sandivari
ten. Alessandro Carmignani
basso Antonio Marani
Orchestra e Coro Teatro Coccia
Direttori Alessandro Sangiorgi
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sabato 1 febbraio 2003 ore 21.00
Turno A
domenica 2 febbraio 2003 ore 16.00
Turno B |
“SÍ, VIAGGIARE”
In viaggio tra le canzoni di Lucio
Battisti
Compagnia Amandla Production
|
venerdì 7 febbraio 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 8 febbraio 2003 ore 21.00
Turno B
domenica 9 febbraio 2003 ore
16.00 Turno C |
“LE PILLOLE D’ERCOLE »
di Maurice Hennequin e Paul
Bilhaud
Regia di Maurizio Nichetti
con Maurizio Micheli, Benedicta
Boccoli, Elio Veller
Apas Produzioni
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sabato 15 febbraio 2003 ore 20.30
Turno A
domenica 16 febbraio 2003 ore
15.30 Turno B
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“IL TABARRO”
Opera in un atto di Giuseppe Adami
musica di Giacomo Puccini
Michele Allessandro Pagliaga
Luigi Antonello Ceron/ALberto Jelmoni
Tinca Saverio Bambi
Talpa Franco Federici
Giorgetta Irene Carboncini/Maria Billeri
Frugola Diana Bertini/Ida Maria Turri
Coro del Circuito Lirico Lombardo
Fondazione Orchestra Gaetano
Donizetti di Bergamo
Maestro Concertatore e Direttore
Fabrizio Maria Carminati
Regia Mauro Avogadro
Coproduzione Teatro Donizetti di
Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara
“IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE”
Farsa in un atto di Gaetano
Donizetti
Edizione critica a cura di Ilaria
Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la
Fondazione Donizetti
Serafina Cinzia Rizzone/Cristina
Pastorello
Madama Rosa Silvana Silbano/Serenella Pasqualini
Enrico Fabio Previati/Paolo Bordogna
Annibale Marco Camastra/Eugenio Leggiadri Gallani
Spiridione Saverio Bambi
Coro del Circuito Lirico Lombardo
Fondazione Orchestra Gaetano
Donizetti di Bergamo
Maestro Concertatore e Direttore
Fabrizio Maria Carminati
Regia Mauro Avogadro
Coproduzione Teatro Donizetti di
Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara |
lunedì 17 febbraio 2003 ore
10.00 e ore 14.00
|
“IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE”
Farsa in un atto di Gaetano
Donizetti
Edizione critica a cura di Ilaria
Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la
Fondazione Donizetti
Coro del Circuito Lirico Lombardo
Fondazione Orchestra Gaetano
Donizetti di Bergamo
Maestro Concertatore e Direttore
Fabrizio Maria Carminati
Regia Mauro Avogadro
Coproduzione Teatro Donizetti di
Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara
Spettacoli riservati al progetto
scuole |
venerdì 21 febbraio 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 22 febbraio 2003 ore 21.00
Turno B
domenica 23 febbraio 2003 ore
16.00 Turno C |
“CARMEN”
ispirato al personaggio di P. Mérimée di Giancarlo Sepe con Carmen Monica
Guerritore e con Leandro Amato, Stefano Artissunch, Vlodja Brusà,
Massimiliano Cutrera, Andrea Davì, Raffaele Latagliata, Edoardo Rossi,
Diego Sepe, Pino Tufillaro, Enrico Zaccheo
scene Carlo De Marino, costumi Sabrina Chiocchio, disegno luci Giovanni
Grasso, musiche Harmonia Team, regia Giancarlo Sepe
durata 1 ora e 30, atto unico
http://www.monicaguerritore.it
Tout est fini entre nous.
Comme mon rom, tu as le droit de tuer ta romi; mais Carmen sera toujours
libre. Calli elle est née, calli elle mourra. P. Mérimée
Carmen di Prosper Mérimée, pubblicato nel 1845, è la drammatica storia di
una passione fatale: il giovane Don José stregato da una donna, la bella
gitana Carmen, tradisce il suo dovere di soldato, diserta, diventa
contrabbandiere, ladro e assassino. Infine, abbandonato, la uccide senza
smettere di amarla.
Nel 1875 il celebre racconto di Mérimée diventa un'opera, tra le più
rappresentate del teatro musicale, per mano del compositore George Bizet e
dei librettisti Meilhac e Halévy. |
sabato 1 marzo 2003 ore 21.00
Turno A
domenica 2 marzo 2003 ore 16.00
Turno B
|
“GISELLE”
nel decennale dalla scomparsa di
Rudolf Nurejev
musica di A. Adam
coreografia Jean Coralli, Jules
Perrot, Petípa
Compagnia Baskhirian Opera Ballet
di Ufa (Russia) scene e costumi di Dimitri Cerbadgi
primi ballerini
Giselle Gulsina Mavluhasova
Elena Fomina
Alberth ArhadiZinov
Ruslan Mukametov
Mirtha Anna Sidorova
Elena Fomina
Sotto l'egida di due personalitá
della cultura baschiria, Gazís Almekanetov, cantante e compositore e
Fahizi Gaskarov, ballerino e coreografo, é sorta la cultura teatrale dei
Baschiri e della cittá di Ufa, capitale dello stato. I diplomati del
Conservatorio di Mosca furono i "fondatori" del nuovo teatro che venne
inaugurato il 14 dicembre 1938 con "La serva padrona" di Paisiello. Quando
nel 1941, da Leníngrado arrivarono i primi diplomatí alla Scuola di Ballo,
tra i quali Nasretdinova, Satarov, Samullin, si costituì in Teatro di
Opera e Balletto. |
venerdì 7 marzo 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 8 marzo 2003 ore 21.00
Turno B
domenica 9 marzo 2003 ore 16.00
Turno C |
“DELITTO PER DELITTO”
di Craig Warner
Società per Attori presenta
ALESSANDRO GASSMAN (Guy Daniel Haines)
GIUSEPPE FIORELLO (Charles Bruno)
da un romanzo di Patricia Highsmith, traduzione di Giovanni Lombardo
Radice
Con Giorgio Colangeli (Arthur Gerard), Annalisa Favetti (Anne Faulkner),
Emanuele Maria Basso (Frank Myers), Dario Biancone (Robert Tracher) e con
la partecipazione di PAILA PAVESE (Elsie Bruno).
Aiuto regia Chiara Grazzini, scene Eugenio Liverani, costumi Michele Savi,
musiche originali Patrizio Fariselli, luci Marco Palmieri.
Regia ALESSANDRO BENVENUTI.
Un treno qualsiasi. Un viaggio
qualunque. Dei comuni passeggeri. Ma per due viaggiatori, Guy e Bruno,
quel viaggio sarebbe stato l’inizio di qualcos’altro. Due estranei come
loro, entrambi con un motivo per eliminare qualcuno che detestano,
potrebbero commettere uno il delitto dell’altro. Bruno ucciderebbe la
perfida moglie di Guy e in cambio l’architetto dovrebbe togliere di mezzo
l’odiato padre di Bruno. Bruno mantiene il proprio impegno uccidendo la
moglie di Guy. La prima fase del loro accordo è stata così portata a
termine. Ora toccherà a Guy assolvere l’impegno uccidendo il padre di
Bruno. Inizia così un lungo incubo di terrore. Rif. vedi il film "Delirio
a due" di Alfred Hitchcock.
|
sabato 15 marzo 2003 ore 21.00
Turno A
domenica 16 marzo 2003 ore 16.00
Turno B |
“I PROMESSI SPOSI”
BARBARA COLA (Lucia Mondella)
MICHEL ALTIERI (Renzo)
IRENE FARGO (La Monaca di Monza-Madre di Cecilia)
TATO RUSSO (L’Innominato)
Antonio Romano (Abbondio e Conte Zio)
Rodrigo Filippo Brunori
Rhuna Barduagni (Lola)
Tonio Logoluso (Azzeccagarbugli)
Regia di Tato Russo
coreografia Aurelio Gatti
Compagnia Teatro Bellini di Napoli
(vedi www.amicidelmusical.it ) |
venerdì 21 marzo 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 22 marzo 2003 ore 21.00
Turno B
domenica 23 marzo 2003 ore 16.00
Turno C |
“IL VOLPONE”
di Ben Jonson
Regia di Glauco Mauri
Compagnia Glauco Mauri con
Roberto Sturno, Gianni De Lellis, Massimo Loreto, Alarico Salaroli
Scenografia: Alessandro Camera Costumi: Alessandro Camera
Capolavoro del teatro elisabettiano, vi si rappresenta il potere
corruttore del denaro, al centro della vicenda la coppia del ricco
profittatore Volpone e dal suo servo Mosca. "Il maturo ma non vecchio
Volpone giace perennemente nel suo letto di finto malato, assume pose da
moribondo per abbindolare gli avidi creduloni che gli ronzano intorno, e
che illusi di essere i suoi eredi designati ne incrementano i beni
portandogli ogni sorta di regali. E Mosca gli tiene banco nell'imbroglio".
Ma quando simularà la propria morte e scrive un falso testamento a favore
di Mosca: questi immediatamente sfrutta la situazione per impossessarsi
del tesoro.
|
sabato 29 marzo 2003 ore 21.00
Turno A
domenica 30 marzo 2003 ore 16.00
Turno B |
“GIULIETTA E ROMEO” Balletto in
due atti liberamente ispirato dall’omonima tragedia di William Shakespeare
musica di Sergej Prokofiev
Prima rappresentazione: Brno (Cecoslovacchia) 1938
coreografia Fabrizio Monteverde
Scene di Fabrizio Monteverde – Carlo Cerri
con Raffaele Paganini – Monica
Perego
Compagnia Balletto di Roma
Costumi di Eve Kohler
Light designer Carlo Cerri
Maître de Ballet – Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo
In ordine cronologico due versioni
coreografiche di "Romeo e Giulietta" sono la prima versione, datata 1958,
ad opera di John Cranko (nato a Rustenburg -Sud Africa 15 agosto del 1927
morto il 26 giugno 1973 per cause misteriose, a soli 45 anni, in aereo
mentre ritornava dagli Stati Uniti); la seconda versione di Kenneth
MacMillan (Dunfermline in Scozia 1929 - Londra 1992 ). La versione di
Cranko è soprattutto una versione per interpreti-attori, privilegia il
dinamismo della danza maschile. La versione di MacMillan si concentra
invece soprattutto sul personaggio di Giulietta, giovinetta e donna.
Struttura della versione in tre
atti:
ATTO I°
Scena prima La piazza del mercato
Scena seconda L'anticamera di Giulietta
Scena terza Davanti alla casa dei Capuleti
Scena quarta La sala da ballo dei Capuleti
Scena quinta Il giardino dei Capuleti
ATTO II°
Scena prima La piazza del mercato
Scena seconda La cappella
Scena terza La piazza del mercato
ATTO III°
Scena prima La camera da letto di Giulietta
Scena seconda La cappella
Scena terza La camera da letto di Giulietta
Scena quarta L'anticamera di Giulietta
Scena quinta La strada per Mantova
Scena sesta Mantova
Scena settima La cripta dei Capuleti |
sabato 5 aprile 2003 ore 21.00
Turno A
domenica 6 aprile 2003 ore 16.00
Turno B
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Compagnia di Operetta Corrado
Abbati
“ADDIO GIOVINEZZA”
fugge la bellezza e giovinezza non
torna più, ma l’amore vero morire non può!
Operetta di Sandro Camasio
Musica di GIUSEPPE PIETRI
nuovo adattamento di Corrado Abbati
con CORRADO ABBATI e FABRIZIO MACCIANTELLI
Personaggi e Interpreti
Dorina NATASCIA PLACCI
Mario MATTEO MAZZOLI
Elena ANTONELLA DEGASPERI
Leone GABRIELE BONSIGNORI
Emma GIADA BARDELLI
Carlo BARBATO DE STEFANO
Marcello ENRICO ZAGNI
Filippo GIUSEPPE CORTIS
Regìa CORRADO ABBATI
Scene ALFREDO TROISI
Costumi LUCA DALL'ALPI
Coreografie FRANCESCO FROLA
Direzione musicale MARCO VERSARI . MARCO FIORINI
Organizzazione generale STEFANO MACCARINI |
venerdì 11 aprile 2003 ore 21.00
Turno A
sabato 12 aprile 2003 ore 21.00 Turno B
domenica 13 aprile 2003 ore 16.00
Turno C |
“IL ROMPIBALLE”
di Francis Veber
Regia di Andrea Brambilla
con Gian Marco Tognazzi e Bruno
Armando
Fox & Gould
Una commedia paradossale,
alimentata da dialoghi spiritosi e ripetute gag comiche. Scritto da
Francis Veber, Il rompiballe ha come protagonista un killer che si
appresta ad eliminare un uomo politico. Per compiere la missione, affitta
una camera d'albergo, dove per caso salva l'aspirante suicida Gian Marco
Tognazzi. E questi, per riconoscenza, gli si appiccica, rovinandogli il
piano meticolosamente preparato. |
Fuori Stagione 2003 |
Cabaret |
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Venerdì 1° agosto 2003, ore 21.30 |
Piazza Puccini IL CABARET DI MARIO ZUCCA |
Mercoledì 6 agosto 2003, ore 21.30 |
Cortile Conservatorio “G. Cantelli” FABRIZIO SPADEA, chitarra e ROBERTO
OLZER, pianoforte |
Venerdì 8 agosto 2003, ore 21.30 |
Piazza Puccini IL CABARET DI GIORGIO ZANETTI “Oltrepassare i limiti” |
Sabato 16 agosto 2003, ore 21.30 |
Piazza Puccini CONCERTO DI ROCKY ROBERTS E I BEAT POWER
Nato a Miami Beach (Florida - USA) nel 1941, dopo avere avuto una breve
esperienza pugilistica che gli causò la frattura di una mandibola, Rocky
Roberts nel 1967, valorizzandola con le sue doti di ballerino e la sua
grinta intrisa di rhythm'n blues, egli incise "Stasera mi butto" che
risultò la canzone vincitrice del Festivalbar e raggiunse, per alcune
settimane, il vertice della classifica dei dischi più venduti. |
Letteratura |
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Lunedì 18, mercoledì 20, Venerdì 22
agosto 2003, ore21.30 |
Chiesa di San Giovanni Decollato
John Alexander. Petricich
legge LA DIVINA COMMEDIA
Leggere la Divina Commedia è un'esperienza che ci rapporta a noi stessi e
al grado di sensibilità che siamo capaci di sviluppare, o che ci è stato
dato modo di poter sviluppare. Leggere la Divina Commedia in pubblico è
stravolgere questo concetto: equivale al prestarsi ad un gioco unico,
fastidioso ed osceno. Osceno proprio nel senso tecnico dell’etimo’, tutto
ciò che sta fuor di scena. Giovanni Boccaccio era intimamente convinto che
la Commedia fosse stata creata per essere letta in pubblico, ed infatti a
lui si deve la prima lettura integrale del capolavoro dantesco. Oggi tali
magnifiche esperienze ci mancano, e questo ci aiuta a misurare la
pressione della qualità della vita culturale che ci circonda. Qualche
persona intelligente ha osservato che la lettura null’altro è se non una
sorta di conversazione con se stessi. Leggendo in pubblico non sarebbe
quindi possibile sostenere questa chiacchierata ideale. Eppure, e
attraverso meccanismi che non conosco e perciò non potrei mai spiegare,
con la Commedia diviene possibile "conversare con se stessi" conciliando
un ascolto comunitario. La Commedia si presta ad essere eseguita come se
si trattasse di musica, si presta ad essere materia di concerto. In questo
senso, l'opera di Dante diviene, in collegamento diretto dal Medioevo, la
nuova possibile sinfonia del Ventunesimo secolo. L'ascoltatore, pur
facendo parte di una comunità ideale nel momento fisico dell'ascolto,
durante questo stesso momento è solo con se stesso. E' solo, ma ascolta
con altri. La Divina Commedia è la Nona Sinfonia di Beethoven, la Quarta
di Brahms, la Terza di Mahler. La serata offrirà una sintesi mirata dell'
universale esperienza di viaggio che quasi otto secoli fa il più grande
poeta di tutti i tempi ci ha regalato. Mahler diceva che ascoltare
l’ultimo movimento della Sua Terza Sinfonia equivaleva ad osservare il
mondo dal punto più alto possibile. L'esperienza della Commedia è la
stessa: viva Dante dopo ottocento anni! E da ultimo, un ringraziamento
sentito e sincero alla gestione Comunale che ha il coraggio e la forza di
proporre e farci proporre temi e dibattiti così difficili da gestire,
comprendere e vendere. (dalle note di sala) |
Eventi |
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26 settembre 2003 |
IL TESORO RITROVATO
Una serata che ha "vivificato" le rovine del "castello" di Novara, che
vide i giorni di prigionia di Ludovico il Moro prima del suo
trasferimento, sempre come prigioniero, in Francia, dove andò a morire.
Grazie alla regia di Massimo Scaglione e alla collaborazione di diversi
figuranti novaresi il pubblico che ha pazientemente atteso, ha avuto
accesso a gruppi ogni mezzora al castello, accolto da dame, cavalieri in
arme, luci, costumi e battaglie. Molto bella la scenografia creata dalle
luci e dai movimenti dei figuranti in costume. Un applauso speciale a
Vincenzo Santagata che nei panni di Ludovico il Moro narrava
drammaticamente gli eventi che avevano portato il signore di Milano alla
prigionia a Novara l'8 aprile 1500. |
Coccia stagione 2002-2003 presentazione alla stampa: |
La nuova stagione 2002/03 del Teatro Coccia di
Novara risente molto del cambio avvenuto nello scorso aprile quando la
giunta comunale ha nominato Carlo Pesta quale direttore artistico ed
organizzativo del Teatro Coccia.
Carlo Pesta assume questa responsabilità esattamente trentanni dopo il
suo ingresso alla Scala come allievo danzatore, già
collaboratore del Comune di Novara per la programmazione di alcuni
settori artistici delle stagioni precedenti e direttore
dell'Associazione Arteatro, ha determinato le linee artistiche della
nuova stagione del teatro scegliendo i titoli da rappresentare e gli
artisti da ospitare, elaborando una strategia di gestione del teatro
basata su criteri di managerialità, anche separata rispetto alla
gestione comunale.
L'obiettivo è quello
di riportare a Novara la produzione, così che il Coccia non sia più
solo un contenitore di iniziative altrui, ma assuma l'identità che gli
spetta come teatro di tradizione nell'ambito nazionale.
Rinnovamento anche negli organici stabili, nuovi elementi per
l'Orchestra Coccia e un coro nuovo che seppure ha il nome di sempre
sarà formato dai migliori elementi del vecchio organico con
l'inserimento di altri solisti provenienti dal Gregorio Magno di
Trecate. Positivo il riconoscimento ottenuto anche a livello
ministeriale in un periodo che vede la riduzione del FUS (Fondo Unico
per lo Spettacolo) sono invece aumentati rispetto allo scorso anno gli
stanziamenti per il Coccia. Ma nonostante ciò non si può proseguire
sulla strada dello scorso anno, troppo costosa, e si lascia la
Fondazione Toscanini per passare a spettacoli in produzione propria o
coproduzione con Teatri di Tradizione. La Traviata che sarà prodotta
al Coccia, si spera che possa anche essere "esportata" non solo sul
territorio nazionale ma anche all'estero.
La
musica classica ed operistica occupa quest'anno la gran parte della
programmazione. Iniziamo con il Festival Cantelli che in quattro
concerti da 9/11 al 12/12 presenterà l'Orchestra Nazionale della Rai,
la Filarmonica di Torino, il Coro Fil.della Scala, e la Fil.Ungherese
con direttori Rafael Frubenck de Burgos, Marzio Corti e Zolt Hamar; la
partecipazione dei solisti Laura de Fusco (pf) e Kristof Barati (vl) e
il ritorno di Arnoldo Foà voce recitante nella sinfonia Dante di Lizt.
La stagione lirica si basa su spettacoli che sono realizzati a Novara
come produzione propria o in coproduzione con importanti teatri di
tradizione italiani, i giovani interpeti sono stati selezionati dopo
varie audizioni e l'Orchestra e Coro del Coccia integrati da nuovi
validi elementi.
Titoli di sicura
cassetta saranno La Boheme di G.Puccini il 6/8/10 novembre con
l'Orchestra Fil. di Verona diretta da G.Soliman; la Tosca di Puccini,
il 6/7/8 dicembre, con la regia di Cristina Pezzoli, in un
allestimento che arriva da Lucca e diretta da Tiziano Severini; arriva
a gennaio a Novara la Traviata di G.Verdi nella nuova produzione tutta
Coccia, con lo splendido allestimento scenico di Nicola Benois,
diretta da Marcello Rota che dirigerà il 25/01/03 un concerto lirico
sinfonico, fuori abbonamento, con ospite il soprano Cecilia Gasdia.
Dopo il dittico costituito da Tabarro di Puccini e Campanello dello
speziale di Donizetti per la direzione di F.M.Carminati proveniente
dalla Fondazione di Bergamo il 15/16/17 febbraio, due spettacoli di
balletto, la Giselle di A.Adam il 1 e 2 marzo 2003 (nello stesso
allestimento che sarà al Cagnoni) e Romeo e Giulietta di S.Prokofiev
il 29 e 30 marzo con Raffaele Paganini e coreografia di F.Monteverde.
Ben otto appuntamenti con operetta e musical: Corrado Abbati che apre
e chiude la rassegna il 19/20 ottobre con il Cavallino Bianco di
R.Benatzky e il 5/6 aprile 2003 con il recupero di un lavoro
ingiustamente dimenticato di G.Pietri "Addio giovinezza"; una Vedova
Allegra per il veglione di capodanno con il classico brindisi; Katia
Ricciarelli nel musical che stà ottenendo un buon successo e dedicato
alla storia di Caruso (23/24 novembre); i Legnanesi per 13/14/15
dicembre; un nuovo lavoro musicale di Tato Russo sui Promessi sposi il
15/16 marzo 2003; Ivan Cattaneo e la Rock Opera nel musical di A.Lloyd
Weber "Joseph" per il periodo natalizio 21/22 dicembre.
Rimane la prosa,
allestita con la collaborazione dello Stabile di Torino, che presenta
di Oscar Wilde "Il marito Ideale" 13/16/19 novembre con Manuela
Kusterman; Giulio Bosetti alla fine di novembre in un testo leggero,
come vuole un po' esserlo tutta la programmazione, "Il testamento di
ms.Marcelin"; ma anche qualche classico come "Enrico IV" di
L.Pirandello con Sebastiano Lo Monaco a gennaio e "Il volpone" di Ben
Johnson con Glauco Mauri a marzo 2003. Prezzi quasi invariati rispetto
allo scorso anno per abbonamenti e singoli biglietti che si potranno
acquistare in biglietteria dalle 11 alle 18 ogni giorno compresa la
domenica (per informazioni tel. 0321-620400) o presso la Banca
Popolare di Novara a partire dal giorno 26 settembre. Tutti gli
spettacoli del venerdì e sabato avranno inizio alle ore 21.00, quelli
del turno pomeridiano di domenica alle ore 16.00. |
Novità extra
cartellone
Riapparirà il gran ballo di
Carnevale, e si protrarranno gli eventi extra stagione anche nei mesi
di maggio e giugno. Eventi estemporanei come i concerti che si sono
tenuti nella scorsa stagione di Luca Carboni e Ron.
Nuovo sistema di vendita
Tra i suoi primi interventi che si prefiggono
l'obiettivo di portare in futuro al costituirsi di una "azienda
teatro" la nuova struttura gestionale, cambiamento del personale,
nuovi orari di biglietteria, aperta anche alla domenica, per
consentire a chi si reca in centro di potere acquistare i biglietti o
gli abbonamenti. Il sistema di vendita sarà nuovamente rivoluzionato
al marzo 2003 con l'entrata in vigore dei nuovi meccanismi della SIAE
per la gestione elettronica delle vendite e dei diritti in
collegamento diretto con Roma, sistema per il quale il teatro si è già
prenotato.
Niente
spazio alle "ciofeche"
Sono letteralmente le parole dell'Assessore alla
Cultura e del nuovo direttore artistico che in tal modo ribadiscono da
una parte la disponibiltà del teatro ad accogliere iniziative esterne
(vedi spettacoli di beneficenza vari) ma al solo patto di una qualità
"certificata".
Bilancio della stagione
precedente
Calo di presenza in linea con quanto successo sul
territorio nazionale, forse il pubblico non gradisce più lo spettacolo
impegnato e per convincerlo a staccarsi dalla poltrona casalinga
occorre puntare sullo spettacolo leggero con garanzia di una serata di
svago senza troppi pensieri, per questo si è cercato di alleggerire il
cartellone privilegiando il teatro leggero, ma tenendo comunque alta
la qualità degli allestimenti. |
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TEATRO COCCIA DI NOVARA
Staff 2002/2003
CORO LIRICO POLIFONICO
DEL TEATRO COCCIA
ORCHESTRA SINFONICA
“CARLO COCCIA”
Maestro del coro
GIANMARIO CAVALLARO
Maestro
Onorario del Coro: NINO BRUSTIO
Maestri
Collaboratori: PAOLO BERETTA – MIRCO GODIO
Responsabile di Palcoscenico: GIANNI MARCON
Responsabile del Coordinamento: CRISTINA MOLTENI
Segretaria di Produzione: MONICA OMODEI SALÈ
Ufficio
Produzione: ROCCO AULETTA, SABRINA BONETTI, GIUSY DI MATTEO, FIAMMETTA
LEVA
Ufficio
Stampa: ISABELLA ARNOLDI
Direzione artistica
CARLO PESTA
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