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10/01/2025 17:32
I quartieri popolari e i collettivi milanesi tornano in piazza. Senza violenza ma con grande rabbia: stavolta sono tutti in corteo per Ramy Elgaml, il 19enne morto in via Ripamonti al termine di un lungo inseguimento dei carabinieri.

In centinaia hanno preso parte alla manifestazione organizzata da alcuni collettivi studenteschi milanesi. Iniziato come un presidio, in piazza 24 maggio, presto si è trasformato in un corteo che ha visto sfilare per le strade della città tantissimi giovanissimi e non solo: tra i presenti il fratello di Ramy che ha invitato la folla a una dimostrazione tranquilla e pacifica.

Alla fine del corteo a prendere la parola è stata la fidanzata di Ramy.

Un altro corteo è andato in scena a Torino. Sempre per Ramy. Qui però ci sono stati momenti di tensione quando un gruppo di autonomi ha lanciato delle bombe carta contro un commissariato di polizia e uova con vernice.

E mentre i quartieri popolari insorgono con fumogeni, petardi e un grande senso di ingiustizia, le indagini sul caso proseguono: sono infatti in corso le analisi sul telefono di un giovane testimone per cercare tracce della cancellazione di un video, di cui ha parlato il ragazzo e che, a suo dire, gli sarebbe stata chiesta dai carabinieri.

Nel frattempo nella relazione finale della Polizia locale sulla morte di Ramy si legge che tra lo scooter sul quale viaggiava il giovane e l'auto dei carabinieri c'è stata una collisione tra i due veicoli a causa della quale il motorino si è ribaltato e gli occupanti sono finiti a terra.

Una conclusione che potrebbe aggravare maggiormente la posizione dei carabinieri indagati.