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02/12/2025 10:37
240 giorni di lavori, otto mesi di chiusura prolungata del ponte, al netto delle condizioni meteorologiche e di possibili piene del fiume. È quanto previsto dal progetto di riqualificazione del ponte di barche di Bereguardo, presentato lunedì sera nel teatro del castello.
Stando a quanto reso noto dai tecnici intervenuti durante l’incontro, la chiusura del ponte di Bereguardo dovrebbe scattare già dal prossimo 9 dicembre e durare fino al 20 luglio 2026. Un provvedimento sul quale però ci sono ancora valutazioni in corso, per non rischiare di penalizzare le attività commerciali in zona, nel periodo natalizio.
In questa fase si provvederà alla pulizia, rimozione dei detriti sul fiume e allestimento del cantiere. Con l’inizio del nuovo anno il ponte sarà rifatto completamente, sostituendo l’impalcato in legno con uno in acciaio, molto più resistente e che necessita di minor manutenzione. Verrà posizionato un getto di calcestruzzo sul quale appoggiare il nuovo impalcato. Le barche saranno smontate, risistemate e poi riposizionate.
Grazie a delle travi in legno incrociate, sarà ripristinato il piano di appoggio delle barche, che permetterà alle chiatte di alzarsi e abbassarsi rimanendo in asse. L’incognita, come detto, è data dalla possibile piena del Ticino che potrebbe far slittare i tempi del cantiere. Per tutto il periodo dei lavori, sarà monitorato il livello del fiume attraverso piezometri. I tecnici hanno individuato la soglia di preallarme a 67 metri. A 67 metri e mezzo il cantiere verrà sospeso.
Soddisfatto, per ora, il comitato civico “Ticino 2000”, che da anni si batte per la sistemazione completa del ponte di barche di Bereguardo, uno degli snodi cruciali per il collegamento tra la Lomellina e l’Oltrepò. Il comitato si auspica, durante le fasi del cantiere, un monitoraggio della struttura, anche attraverso telecamere di videosorveglianza, per evitare passaggi di mezzi superiori alla portata consentita. Soprattutto si chiede non venga mai a mancare la manutenzione alle chiatte dopo una piena del fiume. L’opera, dal costo di 3 milioni e 200mila euro, è stata finanziata grazie all’intesa tra Stato, Provincia e Regione.