per il triennio 1999/2001
del Comune di Vigevano COLLEGAMENTO FRA PROGRAMMI, BILANCIO ANNUALE E RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA *STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 1999/2001
*METODOLOGIE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DELLA SPESA
*METODOLOGIE UTILIZZATE PER LA VALUTAZIONE DELLENTRATA
*IL BILANCIO DI PREVISIONE 1998 DEGLI ENTI LOCALI E LATTUALE ASSETTO DELLA FINANZA LOCALE.
*Il quadro legislativo di riferimento.
* *La legge delega 23.10.1992 n. 421
*Le deleghe di cui alla legge 23.12.96 n. 662
*Il Decreto Legislativo 25 febbraio 1995 n. 77
* * *Il decreto legislativo 30.12.1992 n. 504 e 30.6.97 n. 244
*Gli altri trasferimenti dal Settore Pubblico
*Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti
*Contributo dello Stato nelle spese per gli uffici giudiziari
* *LAUTONOMIA FINANZIARIA DEL COMUNE
* *Limposta comunale sugli immobili ( I.C.I. )
*Limposta comunale per lesercizio di imprese, arti e professioni I.C.I.A.P.)
*Limposta comunale sullincremento di valore degli immobili (INVIM)
*Limposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni
*La tassa per loccupazione di spazi ed aree pubbliche (T.O.S.A.P.)
* * *Sanzioni amministrative e pecuniarie per violazioni a regolamenti comunali, ordinanze ed altre norme
*Tariffe dei servizi a domanda individuale
* * *LE RISORSE DEL COMUNE DA DESTINARE AGLI INVESTIMENTI
*I MUTUI PER IL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
*Il mercato creditizio del Comune
*Le condizioni ed i limiti allindebitamento
* * * * *Delegazioni di pagamento e fideiussioni
* * *I contributi regionali destinati al finanziamento di opere pubbliche
*LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL BILANCIO 1999
*COLLEGAMENTO FRA PROGRAMMI, BILANCIO ANNUALE E RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
Il collegamento finanziario fra la parte della spesa del bilancio annuale ed i programmi, così come individuati nella Relazione previsionale e programmatica, è richiamato al termine di ogni paragrafo inerente i programmi, nella precedente parte della presente relazione.
STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 1999/2001
Nella parte che segue si analizzano:
METODOLOGIE ADOTTATE PER LA VALUTAZIONE DELLA SPESA
Lart. 15 del D. Lgs. 77/95 dispone unicamente che i valori monetari contenuti nel bilancio pluriennale e nella relazione previsionale e programmatica siano espressi con riferimento al periodo ai quali si riferiscono, tenendo conto del tasso di inflazione programmato.
Sono previsti tassi di inflazione programmata per il triennio 1999/2001 pari a 1,5% nel 1999 e1,5% per il 2000 ed il 2001.
Oltre al tasso di inflazione programmato, la valutazione della spesa per ciascuno degli anni 1999, 2000 e 2001 ha dovuto considerare altri fattori che, di seguito, si illustrano brevemente.
Per ciascuno degli anni considerati sono state valutate e quantificate le spese indotte dagli investimenti programmati. In particolare, le previsioni 1999 hanno tenuto conto degli oneri indotti degli investimenti, anche approvati nei precedenti esercizi. Per il 2000 e 2001, le spese di sviluppo hanno considerato gli oneri che deriveranno al bilancio comunale dagli investimenti programmati nel triennio 1999/2001.
I maggiori oneri previsti derivanti dagli investimenti riguardano:
Inoltre tra le spese di sviluppo sono state inserite, per ogni anno, le spese non previste nellesercizio precedente relative a servizi di nuova istituzione.
La spesa corrente consolidata prevista per il 1999 e 2000 è stata calcolata nel modo seguente:
1) per quanto attiene agli interventi relativi allacquisto di beni di consumo, prestazione di servizi:
a) la spesa corrente 1999 incrementata del tasso dell1,5% ha determinato la spesa consolidata 2000;
b) la spesa corrente 2000 incrementata del tasso dell1,5% ha determinato la spesa consolidata del 2001;
2) per quanto riguarda gli interventi relativi a trasferimenti, oneri straordinari della gestione corrente ed utilizzo di beni di terzi, la spesa 2000 - 2001 tende a diminuire.
3) per quanto attiene gli interventi relativi al personale e ad imposte e tasse (comprensiva di IRAP), la spesa corrente 2000 e 2001 è stata incrementata di circa il 4%.
Gli interessi passivi sono stati calcolati annualmente, in base agli effettivi piani di ammortamento. Per quanto riguarda lesercizio 1999 si è tenuto conto dei benefici finanziari conseguenti alla riduzione del tasso ufficiale di sconto applicato alla fine del 1998.
La spesa derivante dal rimborso delle quote di capitale dei mutui passivi è stata prevista:
METODOLOGIE UTILIZZATE PER LA VALUTAZIONE DELLENTRATA
Le previsioni dellentrata corrente necessaria per il raggiungimento dellequilibrio economico di bilancio su ciascuno degli esercizi considerati, si fondano sui seguenti elementi:
Lequilibrio economico è garantito dalle politiche sulle entrate illustrate nella parte della relazione dedicata in particolare al bilancio annuale 1999.
Lequilibrio economico del bilancio per gli esercizi 2000 e 2001 è stato raggiunto ipotizzando le seguenti politiche sulle entrate.
Le previsioni dellentrata da destinare nel triennio al finanziamento degli investimenti si fondano sui seguenti elementi:
ENTRATE A DESTINAZIONE VINCOLATA
Le entrate con vincolo di destinazione per gli investimenti riguardano i proventi delle concessioni edilizie, i contributi regionali e statali, i contributi da privati destinati alla realizzazione di opere pubbliche.
La stima previsionale si fonda sul trend consolidato del gettito per quanto attiene ai proventi delle concessioni edilizie e sulla disponibilità contributiva dello Stato, della Regione e dei privati accertata in virtù di disposizioni legislative o pattizie.
Lindebitamento nel triennio è stimato in 41.334 ml. per mutui Cassa Depositi e Prestiti e altri istituti finanziatori. Sono previsti contributi regionali FRISL per 1.500 ml.. La dimostrazione della capacità di indebitamento è contenuta in un successivo paragrafo della presente relazione.
Ai sensi dellart. 31 del D. Lgs. 77/1995, nel Bilancio di previsione 1999 è stata iscritta una quota dellavanzo di amministrazione presunto dellesercizio 1998 per un importo complessivo di L. 3.323.393.000 per il finanziamento di spese in conto capitale.
Il calcolo dellavanzo presunto è stato effettuato in forma prudenziale.
IL BILANCIO DI PREVISIONE 1998 DEGLI ENTI LOCALI E LATTUALE ASSETTO DELLA FINANZA LOCALE.
Il quadro legislativo di riferimento.
Lordinamento delle autonomie locali è stato sottoposto a profonde revisioni in materia di finanza derivata, di vincoli legislativi riguardanti la capacità di contrazione della spesa sia di parte corrente che di conto capitale (investimenti), sino ad arrivare al decreto legislativo 25 febbraio 1995 n. 77 che ha radicalmente innovato lordinamento contabile degli enti locali.
Cerchiamo di ripercorrere brevemente le tappe più importanti di questo cammino:
Lart. 55 della L. 8.6.1990 n. 142 detta i nuovi principi a cui deve uniformarsi il Bilancio di previsione degli Enti Locali che, con la riforma, vede accentuate le proprie prerogative di massimo strumento di programmazione e di controllo dellintera attività politico-amministrativa del Comune, delle Province, dei Consorzi e delle Comunità Montane, mentre permangono inalterate le sue finalità di informazione e di vincolo dellattività gestionale.
Il Bilancio ed i suoi allegati (pluriennale, relazione previsionale e programmatica) devono essere redatti in modo da consentirne la lettura per programmi, servizi ed interventi. I risultati di gestione devono essere espressi in modo tale da consentire le valutazioni di efficacia dellazione condotta in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti.
E evidente la volontà del legislatore di rivalutare gli aspetti economico aziendali del Bilancio attraverso il richiamo ai concetti dellefficienza, dellefficacia e delleconomicità della gestione.
La novità certamente più carica di effetti contenuta nellart. 55 della L. 142/1990, è il termine perentorio per la deliberazione del Bilancio di previsione fissato entro il 31 ottobre.
Negli anni precedenti alla riforma delle autonomie locali, per cause principalmente imputabili alla particolare situazione legislativa della finanza locale, lapprovazione del Bilancio non aveva avuto un termine costante di riferimento.
Il legislatore, prescindendo da una valutazione delle responsabilità connesse ad un eventuale inadempimento, ha sancito che la mancata approvazione del Bilancio nei termini stabiliti comporti irrevocabilmente lo scioglimento del Consiglio comunale.
Purtroppo ai buoni propositi, consigliati dalla necessità di restituire piena dignità programmatica al Bilancio e di evitare prolungate e paralizzanti gestioni provvisorie, non sono seguiti i fatti.
Solo nel 1991 il termine è stato rispettato, mentre per gli altri anni interessati dalla riforma si è fatto ricorso a proroghe legislative. Il termine per lapprovazione del Bilancio 1999 è stato prorogato al 31 gennaio 1999, dalla Legge n. 448/1998 così come è stato differito a tale data il termine per la determinazione delle tariffe e delle aliquote dimposta.
Lart. 54 della legge 142/1990 stabilisce che lordinamento della finanza locale è riservato alla legge. Ciò significa che le linee di comportamento degli Enti locali in materia finanziaria continueranno ad essere tracciate dal Parlamento. Al Comune viene comunque riconosciuta lautonomia finanziaria fondata su risorse certe, proprie e derivanti da trasferimenti del Settore pubblico, nonché l'autonomia impositiva nel campo ovviamente delle imposte, tasse e tariffe a livello locale.
Lintroduzione dei due principi è mirata a rendere più trasparente il quadro operativo del Comune in tema di acquisizione delle risorse necessarie allapprontamento dei servizi pubblici resi dallEnte e soggetti a tariffa.
Gli squilibri economici e di capacità contributiva esistenti nel Paese fra le diverse aree geografiche, contraddistinte da tassi di sviluppo enormemente differenziati, sono ripianati da un sistema misto che consente di pilotare equilibri e solidarietà.
Il legislatore ha infatti stabilito che la finanza dei Comuni sia costituita da entrate proprie, ma anche da trasferimenti erariali e regionali e dalla compartecipazione ad imposte dello Stato o delle Regioni. La manovra perequativa viene effettuata appunto sui trasferimenti, con legge dello Stato.
Le entrate proprie sono destinate a finanziare i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità locale e possono integrare le contribuzioni erariali che sono esclusivamente riservate ai servizi pubblici indispensabili.
E garantita lattribuzione di risorse finanziarie compensative di minori entrate nel caso lo Stato o la Regione determinassero, con legge, la gratuità di particolari servizi o prezzi a tariffe inferiori al costo effettivo della prestazione.
La legge delega 23.10.1992 n. 421
La riforma della Finanza locale, già preannunciata nei principi della Legge n. 142/1990, ha trovato una prima soluzione con la Legge n. 421/1992, conosciuta come la legge delle quattro deleghe (previdenza, sanità, finanza territoriale e pubblico impiego).
Nellambito dei principi e dei criteri direttivi fissati dal Parlamento, le deleghe affidate al Governo in materia di finanza locale riguardavano principalmente:
In materia di pubblico impiego, le deleghe affidate dal Parlamento al Governo riguardavano, con riferimento alla materia trattata:
Il Governo sulla scorta delle deleghe ricevute ha emanato i seguenti decreti legislativi:
Le deleghe di cui alla legge 23.12.96 n. 662
Con la legge di manovra finanziario per lanno 1997 n. 662 del 23.12.1996 "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica" sono state affidate al Governo altre deleghe che riguardano direttamente la finanza locale che hanno comunque effetti sulla finanza locale stessa e precisamente:
1) art. 1 c. 176:
a) delega per il riordino del sistema dei trasferimenti a province e comuni;
2) art. 3 c. 143:
a) delega per istituzione di una imposta regionale sulle attività produttive con abolizione dellICIAP, dellILOR, dei contributi per il S.S.N.;
b) delega per la revisione degli scaglioni delle aliquote e detrazioni dellIRPEF;
c) delega per la revisione della disciplina sui tributi locali con contemporanea abolizione delle tasse per le concessioni comunali,per loccupazione di spazi ed aree pubbliche, delladdizionale sul consumo di energia elettrica;
3) art. 3 c. 19:
a) delega per armonizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle disposizioni fiscali e previdenziali riguardanti i redditi da lavoro dipendente.
In attuazione delle predette deleghe il Governo ha già emanato alcuni decreti legislativi fra i quali interessano direttamente lEnte locale il Decreto legislativo 30.6.97 n. 244 sul riordino del sistema dei trasferimenti erariali agli enti locali, il Decreto Legislativo 15 dicembre 1997 n. 446 riguardante listituzione dellimposta regionale sulle attività produttive (I.R.A.P.) la revisione degli scaglioni delle aliquote e delle detrazioni IRPEF, listituzione di unaddizionale regionale IRPEF ed il riordino della disciplina dei tributi locali. Con listituzione dellI.R.A.P. sono state abolite limposta comunale per lesercizio di imprese e di arti e professioni (I.C.I.A.P.) e la tassa sulle concessioni comunali.
Il Decreto Legislativo 25 febbraio 1995 n. 77
La delega affidata al Governo in materia di revisione dellordinamento finanziario e contabile con la legge 421 del 1992, è stata attuata con il decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77. Tale decreto è stato poi modificato, prima con il decreto legislativo 11.6.96 n. 336, indi con il decreto legislativo 15.9.97 n. 342; modifiche marginali sono state introdotte anche da altre leggi.
Scopo della riforma è di migliorare, razionalizzare ed adeguare alle nuove esigenze la disciplina contabile, raccogliendo in una fonte organica tutte le norme in materia.
Le principali novità introdotte:
Il Decreto Legislativo 15/12/1997 n. 446
Questo Decreto ha istituito lIRAP, limposta regionale sulle attività produttive esercitate nel territorio delle Regioni. Presupposto dellimposta è lesercizio abituale di unattività diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi. Lattività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato, costituisce in ogni caso presupposto di imposta.
Sono conseguentemente stati aboliti alcuni contributi al Servizio Sanitario nazionale, limposta locale sui redditi, limposta comunale per lesercizio di imprese, di arti e di professioni, la tassa sulle concessioni governative per lattribuzione del numero di partita IVA, limposta sul patrimonio netto delle imprese.
Le Regioni devolvono ai comuni del proprio territorio una quota del gettito dellimposta pari al gettito riscosso nel 1997 per tasse di concessione comunale e per limposta comunale per lesercizio dimprese, arti e professioni, al netto della quota di spettanza della Provincia.
La previsione per il 1999 è stata determinata in Lit. 3.846.000.000.
Il decreto legislativo 30.12.1992 n. 504 e 30.6.97 n. 244
La legge n. 142 del 1990 ha stabilito in via di principio, allart. 54, che i contributi erariali devono garantire i servizi indispensabili sul territorio e devono essere ripartiti con parametri obiettivi riferiti alla popolazione, al territorio ed alle condizioni socioeconomiche. Ha inoltre riconosciuto la necessità di unequa distribuzione delle risorse, che tenga conto degli squilibri della fiscalità locale: questo al fine di assegnare fondi agli enti locali sulla base di criteri oggettivi e condivisi, lasciando poi libera ciascuna Amministrazione di utilizzarli al meglio.
Il decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 504 ha concretamente attuato i principi della legge 142/90, impostando un sistema di trasferimenti così articolato:
a) Fondo ordinario
b) Fondo consolidato
c) Fondo perequativo degli squilibri di fiscalità locale
d) Fondo nazionale ordinario per gli investimenti
e) Fondo nazionale speciale per gli investimenti
f) Fondo per gli enti dissestati.
Per quanto riguarda i contributi ordinari, il principio generale adottato è quello di assicurare ad ogni ente locale, secondo le dimensioni e le caratteristiche di ciascuno, unequa quantità di risorse per i soli servizi indispensabili.
Tali servizi vengono finanziati dallo Stato non in modo totale e indifferenziato, ma solo fino al raggiungimento di un livello finanziario denominato "fabbisogno teorico standard", che dovrebbe rappresentare un giusto e ragionevole costo per ciascuno di essi.
Si considerano quindi i servizi indispensabili (come individuati dal decreto del Ministero dellInterno del 16.2.1994) e per ciascuno di essi e per ogni ente si definisce il livello di costo tratto dalle spese impegnate effettivamente nellultimo triennio, con riferimento a precisi parametri obiettivi (popolazione residente suddivisa in fasce di età, superficie dei centri abitati, ecc.), individuati mediante il confronto con le rappresentanze delle autonomie locali.
Ottenuto il costo standard, da cui si ricava il fabbisogno standard di ciascun ente, si passa alla fase perequativa: il confronto fra fabbisogno e risorse di ciascuno evidenzia le posizioni di sovradotazione e di sottodotazione, in base alle quali viene effettuata, in un arco temporale di 12 anni, loperazione di riequilibrio.
Agli enti sovradotati i trasferimenti vengono ridotti ogni anno di un dodicesimo della differenza, mentre le somme accantonate sono ridistribuite ai sottodotati.
Con il decreto legislativo 30.6.97 n. 244 più sopra citato tale sistema è stato riordinato. Lentrata in vigore del nuovo sistema è stato rinviato al 1999 con decreto legislativo 15 dicembre 1997 n. 446 riguardante il riordino della disciplina dei tributi locali.
Pertanto, il presente bilancio è stato costruito sulla base della normativa di cui al decreto legislativo n. 504 ed in base allart. 49 comma 1 della Legge n. 449/1997.
Relativamente ai comuni, il nuovo sistema si articola nei seguenti fondi:
1) Fondo ordinario
2) Fondo consolidato
3) Fondo per la perequazione e gli incentivi
4) Fondo nazionale ordinario per gli investimenti
5) Fondo nazionale speciale per gli investimenti
6) Fondo per lo sviluppo degli investimenti degli enti locali.
Il fondo ordinario per il Comune di Vigevano per lanno 1999 ammonta a 15.164 ml., come per il 1998.
Per quanto riguarda il fondo consolidato, in esso confluiscono, in maniera costante nel tempo e senza variazioni di importo, alcune risorse erariali finalizzate, quali gli oneri per il personale derivanti dai contratti collettivi di lavoro 85/87 e 88/90, gli oneri per il personale derivanti dalla legge 285/77, i contributi per i grandi invalidi e le vittime del delitto.
Per lanno 1999 il fondo consolidato nellimporto di 3.312 ml., è uguale a quello erogato nel 1998.
Il fondo perequativo degli squilibri della fiscalità locale è pari a quello del 1998, per un totale di Lit. 3.094 ml.
Per quanto riguarda il fondo nazionale ordinario per gli investimenti, il trasferimento per lanno 1999 è pari a Lit. 19 ml., come per il 1998.
Il fondo concorre al finanziamento della spesa in conto capitale e pertanto viene allocato al Titolo IV dellentrata.
Il fondo per ciascun ente viene individuato sulla base della popolazione e con riferimento alla spesa media pro capite per lavori pubblici sostenuta da ciascun gruppo di enti locali, come definita dal Ministero dei LL.PP. e dallISTAT.
I contributi sono assegnati con specifica destinazione alla realizzazione di opere pubbliche di preminente interesse sociale ed economico, secondo gli obiettivi generali della programmazione determinati dalla Regione.
Il nostro Comune non gode invece di attribuzioni né sul fondo nazionale speciale per gli investimenti, destinato prioritariamente agli enti locali i cui organi siano stati sciolti per misure antimafia e per gli enti in gravissime condizioni di degrado, né sul fondo ordinario per gli enti dissestati, destinato agli enti che hanno dichiarato il dissesto finanziario.
Gli altri trasferimenti dal Settore Pubblico
Oltre al regime di trasferimenti statali attivato ai sensi del decreto legislativo 504/92, il Comune di Vigevano beneficia di altri contributi provenienti dal Settore Pubblico. Tra i più significativi:
Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti
Lo Stato, per i mutui assunti dal nostro Comune sino a tutto il 1993, concorre alla spesa derivante dalle rate di ammortamento mediante un contributo.
Il fondo sviluppo per gli investimenti assegnato al Comune di Vigevano per lanno 1999 ammonta a 5.392 ml., con una diminuzione di circa 1.203 ml. rispetto alle previsioni definitive 1998 e di circa 1.295 ml. rispetto al consuntivo 1997.
Il calo del fondo è dovuto allestinzione dei mutui assunti negli anni precedenti al 1993 e continuerà in futuro.
Contributo dello Stato nelle spese per gli uffici giudiziari
Il contributo viene assegnato dallo Stato per finanziare le spese sostenute per gli uffici giudiziari.
Il contributo previsto per il 1999 di Lit. 484 ml. è riferito in parte alla somma dovuta per il 1997 ed in parte alla somma dovuta per le annualità 1998 e 1999.
Per le spese sanitarie sostenute dal Comune nelle case di riposo la Regione eroga contributi parametrati su 6 classi in relazione alla corrispondenza tra gli standard regionali e le unità di personale in servizio.
Per lanno 1999 il contributo è previsto in 1.690 ml., con un incremento di 90 ml. rispetto alle previsioni definitive 1998.
Lincremento è motivato dallaumento del rimborso giornaliero per posto-letto occupato deliberato dalla Regione durante lanno 1998.
Nel campo socio-assistenziale la Regione eroga, inoltre, contributi ai sensi della L.R. 1/86 in funzione della quantità e qualità dei servizi erogati. Limporto previsto è sostanzialmente in linea con gli esercizi precedenti.
LAUTONOMIA FINANZIARIA DEL COMUNE
Lautonomia finanziaria del Comune si può esercitare sia sulle entrate tributarie (imposte, tasse, tributi speciali) sia su quelle di natura extra-tributaria (proventi dei servizi e dei beni pubblici, governo finanziario delle aziende speciali, delle aziende gestite in economia e di quelle partecipate).
Esaminiamo ora i principali cespiti derivanti dalla autonomia impositiva e tariffaria del nostro Comune.
Limposta comunale sugli immobili ( I.C.I. )
Dallanno 1994 lICI si è trasformata in tributo comunale (art. 18 decreto legislativo 504/92) in quanto tutto il gettito viene direttamente attribuito ai comuni.
Il Comune di Vigevano ha deciso di ridurre, per lanno 1999, laliquota dal 4,70 per mille al 4,20 per labitazione principale e confermare laliquota 5,50 per mille per gli altri immobili ed il 7 per mille per le case a disposizione non locate. Viene confermato ed ampliato anche per il 1999 il protocollo di intesa con i Sindacati dei Pensionati (CGIL - CISL -UIL) ai fini di maggiori detrazioni ai sensi dellart. 3 della Legge n. 122/96. La stima del gettito è di 13.000 ml..
Dal 1994 lICI è un elemento di rilevanza anche per la gestione di cassa in quanto i contribuenti possono versare in unica soluzione, entro il termine di scadenza della prima rata (30 giugno), limporto dovuto per lanno in corso secondo lintegrazione apportata allart.10 del decreto legislativo n. 504/92 dal successivo decreto legislativo n. 518/1993.
Limposta comunale per lesercizio di imprese, arti e professioni I.C.I.A.P.)
Il presente tributo, con lentrata in vigore dellIRAP, è stato abolito dal 1998. Da tale data è stata attribuita al Comune da parte della Regione una entrata sostitutiva riferita al gettito riscosso dal Comune nellanno 1997. Il tributo è iscritto nel 1999 per un importo di L. 100 ml. che si prevede di conseguire attraverso il controllo delle dichiarazioni e dei versamenti delle precedenti annualità.
Limposta comunale sullincremento di valore degli immobili (INVIM)
Limposta è stata soppressa, con effetto dall1.1.1993, dal 6° comma dellart. 17 del decreto legislativo n. 504/1992.
Il gettito previsto nel Bilancio del nostro Comune, pari a 50 ml., rappresenta una entrata presunta per le somme di pertinenza del Comune sulle transazioni sino al 31.12.1992 e che verranno versate nel corso del 1999.
Limposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni
Con il decreto legislativo n. 507/1993 questi tributi locali sono stati completamente riordinati, con particolare riferimento alla ripartizione dei Comuni in 5 classi invece delle 7 precedenti, ed alla ridefinizione complessiva delle modalità di applicazione dellimposta.
Le tariffe devono essere deliberate entro il termine di approvazione del bilancio preventivo ed entrano in vigore il primo gennaio dellanno successivo a quello in cui la deliberazione è divenuta esecutiva a norma di legge e qualora non modificate entro il suddetto termine, si intendono prorogate di anno in anno.
Per quanto riguarda limposta sulla pubblicità, il nostro Comune ha previsto per il 1999 un gettito di 630 ml.; per quanto riguarda i diritti sulle pubbliche affissioni, la previsione è di 320 ml..
La tassa per loccupazione di spazi ed aree pubbliche (T.O.S.A.P.)
Con il decreto legislativo n. 507/1993 si sono previste delle tariffe minime e massime entro cui ogni singolo ente locale può stabilire la misura dellimposizione sulle varie fattispecie imponibili. Con proprio regolamento il Comune di Vigevano le ha determinate, a decorrere dal 1.1.1994, con importi più prossimi a quelli massimi che a quelli minimi.
Il contribuente ha lobbligo, anche per questa tassa, di fare una "denuncia" (almeno per una volta, successivamente allottenimento dellatto di concessione) e, annualmente, una autoliquidazione dellimporto da assolvere.
La previsione globale iscritta nel bilancio 1999 è di 1.150 ml..
La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
La tassa rifiuti è stata sostanzialmente riordinata con il decreto legislativo n. 507/1993.
Le tariffe sono stabilite entro la data di approvazione del bilancio preventivo,, altrimenti restano in applicazione quelle già in vigore.
Il gettito della tassa (con esclusione di addizionali, interessi e penalità) non può superare il costo del servizio, comprendente le spese inerenti, ma anche gli oneri diretti e indiretti e dedotte le quote di cui allart. 61 e non può essere inferiore al 50% del costo di esercizio, con rilevazione dal conto consuntivo.
Per lanno 1999 il gettito derivante al nostro Comune dalla tassa in questione è previsto in 11.155 ml., a seguito dellaumento previsto pari al 15% delle tariffe in vigore.
Per quanto riguarda il recupero derivante dalla evasione e/o elusione della tassa si prevede un gettito di L. 860 ml..
Anche laddizionale erariale sulla tassa smaltimento rifiuti evidenzia un incrementi rispetto allanno precedente passando da 972 ml. a 1.115 ml. dovuto anchesso dallaumento delle tariffe.
Laddizionale sul consumo di energia elettrica
Viene applicata automaticamente nella misura stabilita dallart. 6 della Legge 20/1989, così come modificata dallart. 6 della L. 202/1991. Il gettito 1999 è previsto in 1.131 ml. tenendo conto del trend degli anni precedenti.
Sanzioni amministrative e pecuniarie per violazioni a regolamenti comunali, ordinanze ed altre norme
La previsione del gettito 1999 è di 1.900 ml., con un aumento di 300 ml. circa rispetto alle previsioni assestate 1998, tale aumento deriva dallanalisi del trend delle riscossioni.
La maggior parte del gettito previsto è dovuto ad ammende ed oblazioni per violazione delle norme in materia di circolazione stradale. E da tenere presente che anche per il 1998 è stato potenziato il numero degli agenti di polizia municipale che porta, tra laltro ad un maggior controllo del rispetto delle norme stradali, nonché una significativa azione di prevenzione.
Ai sensi del 4° comma dellart. 208 del decreto legislativo 30.4.1992, tali proventi devono essere destinati alle finalità di seguito elencate:
a) studi, ricerche e propaganda per la sicurezza stradale, educazione stradale, piani urbani del traffico;
b) potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale;
c) opere per il miglioramento della circolazione stradale;
d) fornitura di mezzi tecnici per i servizi di polizia stradale.
Con apposita deliberazione della Giunta municipale, il Comune deve determinare, annualmente, le quote da destinare alle suindicate finalità, dandone comunicazione al Ministero dei Lavori pubblici.
Tariffe dei servizi a domanda individuale
Si riferiscono ai servizi a domanda individuale ex art. 6 D.L. 28.2.83 n. 55, convertito nella L. 26.4.83 n. 131, di cui al D.M. 31.12.1983 (case di riposo, asili nido, impianti sportivi, colonie, stabilimenti termali, ecc.).
I proventi di tali servizi devono coprire un minimo del 36% dei costi negli enti che ai sensi dellart. 45 del decreto legislativo n. 504/92 sono da considerarsi in situazione strutturalmente deficitaria.
Ai sensi della L. 131/1983 la definizione delle tariffe deve avvenire non oltre la data di deliberazione del Bilancio.
Per lanno 1999 il nostro Comune ha previsto alcuni aumenti di tariffe relative a servizi a domanda individuale.
Proventi del servizio di Tesoreria
Si tratta di una entrata che deriva dal rinnovo dellaffidamento alla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde del Servizio di Tesoreria e di cassa per il periodo 1998/2002.
Listituto bancario verserà al Comune annualmente e per lintera durata del contratto, un contributo di 200 ml. .
Gli utili dellAzienda Servizi Municipalizzati
Lentrata si riferisce alla quota di utile di esercizio previsto per il 1999 dellAzienda Servizi Municipalizzati che si prevede verrà trasferita al Comune.
Il gettito degli utili trasferiti è stimato in 1.106 ml..
LE RISORSE DEL COMUNE DA DESTINARE AGLI INVESTIMENTI
Oltre alle entrate tributarie ed extra-tributarie lautonomia finanziaria è rappresentata da quelle fonti di entrata che, per vincolo legislativo, devono essere destinate agli investimenti.
Fra queste:
La natura dei proventi derivanti dal rilascio delle concessioni edilizie (art. 3 Legge n. 10/1977) è piuttosto complessa perché in parte è tributaria (contributo) ed in parte consiste in un trasferimento dei capitali (oneri di urbanizzazione).
Gli oneri di urbanizzazione (art. 5 Legge n. 10/1977) devono essere aggiornati ogni quinquennio, su disposizione regionale, in relazione ai prevedibili costi delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale (art. 7 comma 1 L. n. 537/1993). Lultimo aumento è stato effettuato con delibera del Consiglio Comunale n. 152 del 21.12.1992, mentre i contributi afferenti alle concessioni edilizie in relazione al costo di costruzione sono stati aggiornati con delibera della Regione Lombardia del 31 maggio 1994 n. 5/53844.
La competenza a determinare il costo di costruzione (art. 6 L. n. 10/1977) passa dal Ministero per i LL.PP. alle Regioni ed il riferimento per la sua determinazione è ai costi massimi ammissibili per ledilizia agevolata (art. 7 comma 2 L. n. 537/1993).
Per le classi di edifici con caratteristiche superiori a quelle considerate per ledilizia agevolata la maggiorazione non può esser superiore al 50%.
Lentrata è destinata per legge (art. 12 L. n. 10/1977):
Una quota degli oneri di urbanizzazione è destinata anche allabbattimento delle barriere architettoniche (10% del gettito - art. 15 L.R. n. 6/1989) ed agli edifici di culto (8% della quota per urbanizzazioni secondarie - art. 4 L.R. n. 20/1992).
Per il vincolo di destinazione che grava su queste entrate, esse devono trovare paritetica contropartita finanziaria nelluscita, settore degli investimenti.
Il capitolo di entrata comprende anche la quota che può essere destinata alla manutenzione del patrimonio, anche se la contropartita è inserita nella parte corrente della spesa.
Il gettito previsto per lanno 1999 è di 980 ml., con una diminuzione di 1.080 ml., rispetto alle previsioni assestate 1998.
I cespiti derivanti dalle alienazioni del patrimonio disponibile del Comune possono essere destinati, ai sensi dellart. 36 del Decreto legislativo n. 77/95, al riequilibrio del Bilancio, al risanamento finanziario del disavanzo di amministrazione o dei debiti fuori bilancio, nonché alla realizzazione degli investimenti.
La legge 24.12.1993 n. 560 consente inoltre lalienazione di parte del patrimonio comunale abitativo e non abitativo di edilizia residenziale pubblica.
I relativi proventi devono essere prioritariamente destinati alla realizzazione di programmi di sviluppo abitativo.
Non sono previste alienazioni patrimoniali programmate nel 1999.
I MUTUI PER IL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
Il mercato creditizio del Comune
Per il ricorso al mercato creditizio mediante operazioni di mutuo, il Comune può avvalersi del cosiddetto "circuito pubblico" rappresentato dalla Cassa Depositi e Prestiti, dallIstituto di Credito Sportivo e dalla Direzione Generale degli Istituti di Previdenza nonché del "sistema bancario", vale a dire di quel complesso di Istituti di credito espressamente autorizzati dalla vigente normativa.
Il CIPE determina, entro il 31 dicembre di ciascun anno, i settori prioritari cui devono essere indirizzati gli interventi finanziati con i mutui del circuito pubblico. Per lesecuzione di particolari opere pubbliche esiste inoltre la possibilità di avvalersi di finanziamenti comunitari attraverso la Banca Europea degli Investimenti per il tramite di banche locali collegate. A tale proposito va rilevato che il problema della oscillazione dei cambi è stato superato introducendo idonee forme di assicurazione.
Gli istituti del "circuito pubblico", pur nella delimitazione della tipologia delle opere finanziabili, garantiscono tassi agevolati situati nella prima decade del dicembre 1998 intorno al 5,50%. Per le condizioni praticate dagli istituti del "sistema bancario" si rimanda al successivo punto.
Con il D.L. 31.10.1990 n. 310, convertito nella legge 22.12.1990 n. 403, è stata soppressa la norma, in vigore dal 1989, che attribuiva al "sistema bancario" il carattere di sussidiarietà rispetto alla Cassa Depositi e Prestiti.
Tale norma prevedeva che la Cassa Depositi e Prestiti dovesse essere in ogni caso interpellata prima dallassunzione di qualsiasi mutuo, relegando il ricorso ad altri Istituti di Credito solo in caso di manifesta indisponibilità della Cassa stessa.
Il Comune, pertanto, effettuate le opportune valutazioni economiche, può ora spaziare liberamente sul mercato creditizio purché vengano ovviamente rispettate le condizioni ed limiti imposti dal legislatore per lindebitamento a mezzo di mutui.
Le condizioni ed i limiti allindebitamento
Numerose sono le condizioni di legge poste dal decreto legislativo 25 febbraio 1995 n. 77 affinché il Comune possa esercitare il ricorso al contratto di mutuo, così come è previsto un limite ben preciso alla capacità di indebitamento. Di seguito ne viene fornita una sintetica esposizione.
Il ricorso allindebitamento da parte degli enti locali è ammesso esclusivamente nelle forme previste dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti. Può essere fatto ricorso a mutui passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio riconoscibili e per altre destinazioni di legge. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.
La deliberazione di ricorso allindebitamento è possibile solo se sussistono le seguenti condizioni:
a) avvenuta approvazione del rendiconto dellesercizio del penultimo anno precedente quello in cui si intende deliberare il ricorso a forme di indebitamento;
b) avvenuta deliberazione del bilancio annuale nel quale sono incluse le relative previsioni.
Ove nel corso dellesercizio si renda necessario attuare nuovi investimenti o variare quelli già in atto, lorgano consiliare adotta apposita variazione al bilancio annuale e contestualmente modifica il bilancio pluriennale e la relazione previsionale e programmatica per la copertura degli oneri derivanti dallindebitamento e per la copertura delle spese di gestione.
I contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa Depositi e Prestiti, dallINPDAP e dallIstituto per il Credito Sportivo, devono a pena di nullità, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni:
a) lammortamento non può avere durata inferiore a dieci anni;
b) la decorrenza dellammortamento deve essere fissata al primo gennaio dellanno successivo a quello della stipula del contratto;
c) la rata di ammortamento deve essere comprensiva, sin dal primo anno, della quota capitale e della quota interessi;
d) deve essere indicata la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario, avuto riguardo alla tipologia dellinvestimento, dato atto dellintervenuta approvazione del progetto esecutivo, secondo le norme vigenti;
e) lutilizzo del mutuo deve essere previsto in base ai documenti giustificativi della spesa ovvero sulla base di stati di avanzamento dei lavori.
Il Ministero del Tesoro, con proprio decreto, determina periodicamente le condizioni massime applicabili ai mutui da concedere agli Enti locali territoriali o altre modalità tendenti ad ottenere una uniformità di trattamento.
In tema di erogazione del mutuo vi è da rilevare che la Cassa Depositi e Prestiti e gli Istituti di previdenza rimangono gli unici istituti che detengono in ogni caso il capitale mutuato per somministrarlo, a richiesta, sulla scorta delle indicazioni prescritte nel proprio ordinamento.
Alcune regole particolari per lassunzione dei mutui sono state introdotte dal D.L. 27.10.1995 n. 444. Fra le più significative, le possibilità di rinegoziazione dei mutui decennali ed il differimento dellinizio dellammortamento al 1° gennaio del secondo anno successivo alla stipula.
Evoluzione dei tassi di interesse e disciplina dei mutui a decorrere dallanno 1998
I tassi di interesse sui mutui sono in continua diminuzione.
Laccesso al credito tramite la Cassa DD.PP. risulta facilitato dallemanazione del D.M. del tesoro 7/1/1998 e dalla circolare della stessa Cassa del 13/3/98 n. 1227: risulta ampliata la tipologia degli interventi finanziabili estesa a qualsiasi investimento sul quale lEnte ravvisi un interesse pubblico; risulta accelerata la procedura di assunzione dei mutui e di affidamento dei lavori (è possibile appaltare i lavori prima della concessione del mutuo); semplificate le modalità di somministrazione delle erogazioni (non è più necessaria la trasmissione degli stati davanzamento); viene individuato quale nuovo referente avente potere certificatorio il dirigente ai sensi della Legge 142/1990 e 127/97 o il responsabile del procedimento.
Sono previsti indennizzi a carico degli enti in caso di rimborso anticipato dei mutui concessi.
Profonde innovazioni in materia di estinzione anticipata di mutui sono previste dalla Legge n. 449/97, collegata alla finanziaria 1998 e dalla circolare del Ministero del tesoro 2/9/1998 n. 26549. La norma prevede due distinte fattispecie:
Poiché può verificarsi che, nel periodo intercorrente fra la data di stipulazione del contratto di mutuo e quella di inizio dellammortamento (1° gennaio successivo), lEnte mutuario richieda la somministrazione, parziale o totale, della somma mutuata, gli interessi di preammortamento saranno corrisposti unitamente alla prima annualità di ammortamento del mutuo ed il loro importo sarà gravato degli ulteriori interessi, al medesimo tasso, sulla somma dovuta dalla data di inizio dellammortamento a quella di scadenza della prima rata dello stesso.
Delegazioni di pagamento e fideiussioni
Quale garanzia del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti gli enti locali possono rilasciare delegazione di pagamento a valere sulle entrate afferenti ai primi tre titoli del bilancio annuale.
Latto di delega, non soggetto ad accettazione, è notificato al tesoriere da parte dellente locale.
I Comuni possono inoltre rilasciare a mezzo di deliberazione consiliare garanzia fideiussoria per lassunzione di mutui destinati ad investimenti e per altre operazioni di indebitamento da parte di aziende da essi dipendenti, da consorzi cui partecipano nonché dalle comunità di cui fanno parte.
La limitazione alla capacità di indebitamento del Comune imposta dalla vigente normativa è quella in forza della quale nessun mutuo può essere contratto se l'importo annuale degli interessi di ciascuna rata di esso, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, supera il 25% delle entrate dei primi tre titoli del Rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene deliberata l'assunzione del mutuo.
Quindi, la prima procedura da eseguirsi da parte del Comune per porsi in condizione di contrarre mutui è quella della ricognizione conoscitiva della propria capacità di ricorso al credito che avviene con la seguente operazione:
- 25% del totale dei primi 3 titoli del Conto consuntivo del penultimo anno precedente quello in cui viene deliberata l'assunzione del mutuo;
- ammontare delle quote interessi su mutui in ammortamento al 1° gennaio;
- differenza, corrispondente al potenziale di indebitamento per interessi;
Prendendo a base di calcolo il tasso praticato dalla Cassa Depositi e Prestiti o, in alternativa, il tasso massimo determinato dal Ministero del Tesoro, è possibile determinare, in qualsiasi momento della gestione, l'ammontare complessivo dei mutui contraibili:
Saggio d'interesse : 100 = potenziale indebitamento : X
Parlando di limiti all'indebitamento è opportuno osservare che, indipendentemente dai vincoli posti dal legislatore, deve essere operata una valutazione sull'indice di irrigidimento causato dagli interessi passivi derivanti dai mutui sul volume della spesa corrente.
L'eccessivo indebitamento comporta infatti un assorbimento di risorse finanziarie da destinare al pagamento di interessi passivi e delle quote di capitale che non possono essere altrimenti impiegate.
I mutui superiori al miliardo destinati al finanziamento di investimenti nel campo dei servizi pubblici collegati a tariffe o prezzi
Oltre alla normativa sopra richiamata, l'art. 46 del decreto legislativo n. 504/1992, così come modificato dal decreto legislativo n. 528/1993, introduce ulteriori e particolari vincoli per l'assunzione di mutui di importo superiore al miliardo di lire, per il finanziamento di investimenti destinati all'esercizio di servizi pubblici.
Nel dettaglio la regolamentazione per questa fattispecie prevede:
I contributi regionali destinati al finanziamento di opere pubbliche
Per effetto dell'art. 12 della L. n. 537/1993, che prevede un ulteriore trasferimento di competenza dallo Stato alle Regioni, le risorse per gli interventi statali in favore di portatori di handicap, per i parcheggi, le piste ciclabili, il patrimonio storico-artistico, il risparmio energetico, passano alle Regioni con l'anno 1994.
E' possibile, quindi, che a trasferimento avvenuto le Regioni diano piena attuazione all'art. 3 della legge. n. 142/1990, in particolare al comma 4, secondo il quale la Regione determina gli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e territoriale e su questa base ripartisce le risorse destinate al finanziamento del programma di investimenti degli Enti locali.
Infatti la Regione da tempo segue l'impostazione statale, operando trasferimenti di capitale ai comuni e cooperando alla loro attività di investimento sulla base di leggi speciali regionali e di rinnovati finanziamenti. Fra queste è di rilevante interesse la legge 14 dicembre 1991, n. 33, che ha dato vita al Fondo ricostruzione infrastrutture sociali Lombardia (FRISL).
La Regione Lombardia interviene mediante (art. 2):
Le iniziative finanziabili con il FRISL sono:
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEL BILANCIO 1999
Le politiche di bilancio descritte nella presente relazione si fondano sulla normativa in vigore alla data di presentazione dei documenti contabili.
Le scelte di fondo della manovra di Bilancio
La manovra per la formazione del Bilancio 1999 è stata sviluppata partendo dal quadro delle risorse finanziarie disponibili, assumendo, per la parte corrente dellentrata, i seguenti elementi di valutazione:
Lapporto finanziario dellAzienda Servizi municipalizzati, in termini di utile di esercizio, è stato preventivato, per il 1999 in circa 1.106 ml..
Sono inoltre previsti interessi attivi dallASM al Comune per 418 ml. (fondo dotazione servizio tecnologico, mutui per fognatura).
La spesa corrente e per rimborso di prestiti
La spesa corrente del 1999 risulta pari a 86.391 ml., rispetto ai 85.647 ml. della spesa assestata del 1998.
Si rileva un incremento di 744 ml., pari allo 0,86%.
La spesa per rimborso prestiti ha subito un decremento di 563 ml., passando da 4.004 ml. a 3.441 ml..
Lequilibrio economico del bilancio 1999, stante il delta fra il totale della spesa corrente e per rimborso prestiti (89.832 ml.) ed il totale dellentrata corrente (89.342 ml.), è stato raggiunto finanziando, come consentito dalla vigente normativa, una parte della spesa per la manutenzione ordinaria del patrimonio immobiliare del Comune con il 88,78% delle entrate previste per i proventi delle concessioni edilizie (980 ml.) con la precisazione che viene utilizzata per il finanziamento delle spese di investimento (costruzione piste ciclabili) la quota di avanzo economico per un importo di Lit. 380 ml. .
La previsione della spesa per investimenti del 1999 ammonta a 25.189 ml..
Tale importo rappresenta un obiettivo realistico del nostro Comune.
Tutta la struttura organizzativa risulterà peraltro fortemente sollecitata nel raggiungimento di un risultato che si auspica possa contribuire in modo significativo a valorizzare e difendere il lavoro e limprenditoria.
Quanto alla tipologia degli interventi previsti per il 1999, rivestono, al solito, grande importanza le cosiddette manutenzioni straordinarie, intese come opere di sistemazione, conservazione e recupero del demanio e del patrimonio immobiliare.
Sono previsti inoltre rilevanti interventi di manutenzione straordinaria in materia di edilizia scolastica, stradale e culturale ecc.
Tra le nuove realizzazioni, assumono particolare rilievo le seguenti previsioni di spesa:
Per quanto attiene alle risorse finanziarie da destinare agli investimenti, sono le seguenti:
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