Relazione Previsionale e Programmatica
per il triennio 1999/2001
del Comune di Vigevano
Raffronto territorio - popolazione personale in servizio
Personale in servizio a tempo indeterminato
Schema di Programmi, Funzioni e Servizi
Raffronto territorio - popolazione personale in servizio
Lorganizzazione comunale opera costantemente a contatto con il proprio territorio ed i cittadini in esso residenti. La struttura organizzativa dellente esiste in quanto produttrice ed erogatrice di servizi al cittadino / utente.
Il rapporto tra numero di dipendenti e dimensioni del territorio ( anagrafiche ed ambientali) è uno dei parametri per valutare se compatibilmente con le risorse disponibili, la struttura comunale sia idonea o meno al raggiungimento degli obiettivi generali.
Pertanto nelle successive tabelle verranno esposti in modo estremamente sintetico i dati sullorganizzazione del personale (lorganico con il numero di persone e la qualifica) con le caratteristiche generali ambientali (popolazione e territorio).
Dati statistici generali | 1994 |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
1999 |
Popolazione residente (abitanti) | 59.817 |
60.003 |
59.897 |
59.837 |
59.837 |
59.647 |
Nuclei familiari n. | 23.478 |
25.622 |
25.647 |
25.748 |
25.748 |
22.532 |
Circoscrizioni n. | 3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
Frazioni geografiche n. | 5 |
5 |
5 |
5 |
5 |
5 |
Superficie totale del Comune (ha) | 8.228 |
8.228 |
8.228 |
8.228 |
8.228 |
8.228 |
Superficie Urbana (ha) | 1.428 |
1.428 |
1.428 |
1.428 |
1.428 |
1.428 |
Lunghezza strade interne centro abitato (Km) | 92 |
118 |
118 |
118 |
118 |
118 |
Personale in servizio a tempo indeterminato
Qualifica funzionale | 1994 |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
1999 |
II Qualifica | 3 |
3 |
3 |
3 |
2 |
2 |
III Qualifica | 116 |
115 |
108 |
102 |
74 |
72 |
IV Qualifica | 77 |
76 |
68 |
65 |
79 |
74 |
V Qualifica | 86 |
81 |
103 |
104 |
90 |
80 |
VI Qualifica | 192 |
188 |
189 |
186 |
189 |
201 |
VII Qualifica | 30 |
29 |
34 |
33 |
52 |
57 |
VIII Qualifica | 18 |
17 |
18 |
19 |
28 |
23 |
I Dirigenziale | 8 |
9 |
11 |
11 |
9 |
8 |
Totali | 530 |
518 |
534 |
522 |
523 |
517 |
Segretario generale | 1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Personale di ruolo complessivo | 531 |
519 |
535 |
523 |
524 |
518 |
SINTESI DELLA NORMATIVA IN VIGORE IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA ED AL BILANCIO PLURIENNALE
La Legge 5/8/1978 n. 468 ha varato la prima riforma complessiva della contabilità generale dello Stato, introducendo lobbligo effettivo alla redazione del bilancio pluriennale.
Lintroduzione del bilancio statale pluriennale risponde ad esigenze da tempo avvertite. Viene così esteso alla finanza statale il sistema della programmazione finanziaria già adottato per le Regioni e che trova da tempo applicazione in altri Paesi (in particolare Regno Unito e Germania).
Il bilancio pluriennale è elaborato con riferimento al quadro economico pluriennale, definito per obiettivi, includendo i programmi generali ed i programmi di area o settore, oltre ai flussi effettivi in entrata ed in uscita dellente pubblico allargato.
Esso viene quindi approntato con identici criteri generali di entrata e di spesa, che si possono riassumere con la proiezione sul periodo di riferimento degli oneri delle previsioni, uniti alla considerazione di adeguate ipotesi di andamento del reddito e dei prezzi quale supporto per una ragionevole quantificazione di oneri e risorse non rigidamente predeterminati.
Ovviamente esso viene aggiornato annualmente, configurando quindi una previsione scorrevole di anno in anno per quanto attiene gli impegni e gli accertamenti della competenza. Caratteristica peculiare del bilancio pluriennale è una filosofia concettuale nellamministrare non più basata sugli "atti" ma su piani, progetti e programmi; esso consente il reale collegamento tra programma politico e gestionale, leggi di spesa e bilancio annuale, individuando anche il limite massimo di indebitamento col mercato finanziario per ciascuno dei tre anni di riferimento.
La citata Legge 468/1978, allarticolo 25, ha poi previsto ladeguamento dei sistemi contabili di tutto il settore pubblico a quello dello Stato, adeguamento realizzato per gli enti locali con lemanazione del D.P.R. 19/6/1979 n. 421, vero e proprio cardine ed "opera omnia" della contabilità degli enti territoriali sino a tempi recentissimi che ha, tra laltro, introdotto lobbligo del bilancio pluriennale per comuni e province con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, vincolo poi esteso a tutti i comuni con larticolo 55 della Legge 8/6/1990 n. 142.
Tali precise disposizioni normative rendono il bilancio pluriennale non più un fenomeno eccezionale o isolato, ma uno strumento informatore dellattività economica dellente locale, a cui non è più sufficiente la semplice programmazione annuale ovviamente di troppo breve respiro e, soprattutto, non in grado di garantire rapidi adeguamenti a fronte di eventuali situazioni normative o economiche contingenti non prevedibili in fase di elaborazione iniziale. Infatti, nella maggior parte dei casi, ci si trova di fronte a fenomeni economici e finanziari la cui valutazione richiede necessariamente periodi di riferimento previsionale più ampi di quello annuale, poiché molte previsioni di spesa inerenti interventi successivi allanno di riferimento del bilancio sono pressoché privi di garanzia di uniformità economica nel tempo, per cui tali previsioni non possono essere affidate a scelte a carattere annuale, pena linsorgere di un vero e proprio artificio contabile posto in essere più o meno consapevolmente.
Questa impostazione concettuale è stata confermata dalla norma di riforma dellordinamento contabile degli enti locali, ovvero il Decreto Legislativo 25/2/1995 n. 77,la cui opera di revisione è stata completata da successivi provvedimenti integrativi e modificativi.
In base a tale provvedimento, considerato nel suo complesso, il bilancio pluriennale, al pari di quello annuale, viene redatto esclusivamente in termini di competenza, riferendosi cioè alla fase di accertamento delle entrate ed alla fase di impegno delle spese.
Il bilancio pluriennale deve avere durata perlomeno triennale e gli stanziamenti relativi al primo anno devono corrispondere a quelli del bilancio annuale di competenza; le previsioni triennali devono essere aggiornate annualmente in concomitanza con lapprovazione del bilancio di previsione.
In esso viene illustrato il complesso dei mezzi finanziari che si intende destinare per ogni esercizio alla copertura di spese correnti e dinvestimento. La parte spesa, come per il bilancio annuale, è ripartita in programmi, servizi ed interventi, in osservanza delle innovazioni di maggior evidenza introdotte dal D. Lgs. 77/1995.
Le spese correnti vanno divise in consolidate, ossia quelle derivanti dalla gestione finanziaria di esercizi precedenti, e quelle di sviluppo, ossia quelle derivanti da oneri indotti di investimenti o da nuovi progetti e realizzazioni, anche riferiti ad erogazioni di servizi. Tale distinzione, se costantemente considerata nella lettura del bilancio pluriennale, rende agevole levidenziarsi degli oneri gestionali di ogni servizio, al pari del peso economico di ogni opera pubblica realizzata o in corso di realizzazione, evitando quindi valutazioni approssimative sulle esigenze finanziarie che possono facilmente portare ad irrigidimenti ingiustificati dello strumento contabile o, peggio, allelisione di progetti per mancanza di risorse.
Una puntuale ed attenta programmazione dellimpiego delle risorse su scala pluriennale, riferita agli interventi di spesa ed agli aggregati di entrata, consente il funzionamento dei servizi erogati con costanza e regolarità di flussi predeterminati sia in uscita che in entrata, ad ogni livello di considerazione di questi ultimi (ossia i cosiddetti output standard e input standard), tanto per le spese consolidate che per quelle di sviluppo.
Ovviamente i valori monetari di riferimento andranno adeguati annualmente sulla base del tasso di inflazione programmata, nei termini e valori definiti dal "Documento di programmazione economica e finanziaria" del Parlamento. Per il periodo considerato dal presente atto, ossia gli anni 1999, 2000 e 2001, i tassi di inflazione programmata sono pari rispettivamente al 1,5%, all1,5% ed all1,5%.
Vi sono però limiti obiettivi e concreti ad una corretta programmazione economica, rappresentati da ostacoli che si frappongono a causa di carenze o inadempienze sia legislative che degli organi centrali dello Stato. E innegabile che una proficua azione programmatica debba necessariamente avere a propria base due presupposti imprescindibili:
Il punto b) presuppone semplicemente che le spese dellEnte non derivino da decisioni assunte da soggetti da esso diversi, ma già questa condizione non si verifica compiutamente e non di rado si è costretti ad intervenire economicamente ove altri ne hanno determinato lobbligo o la necessità. Una norma di salvaguardia, seppur parziale, è comunque costituita dallart. 54, comma 8, della Legge 142/1990 secondo il quale Stato e Regioni, ove prevedano con strumenti normativi casi di gratuità e agevolazioni tariffarie a carico degli enti locali, devono prevedere contestualmente il reperimento in proprio delle relative risorse compensative. La Lombardia non brilla per ottemperanza a tale disposizione legislativa, considerate ad esempio le agevolazioni tariffarie imposte agli enti locali in materia di trasporti pubblici.
Il punto a) presenta problemi, violazioni ed inadempienze altrui molto più ricorrenti e dagli effetti pesantemente negativi sulle reali possibilità di programmazione degli enti locali. Va premesso che il principio della doverosa certezza delle risorse su cui articolare la programmazione pluriennale, è perentoriamente sancito dallarticolo 54 della legge 142/1990 che prevede lammontare dei trasferimenti erariali determinato in base a parametri fissati dalla legge per ognuno degli anni relativi al bilancio pluriennale e non suscettibili di riduzioni e decurtazioni nel triennio. Tale principio, confermato dallarticolo 34 del Decreto Legislativo 504/1992, viene costantemente fatto oggetto di violazioni sostanziali e pervicaci, sino alla recente "Finanziaria" del 1997 ed al Decreto Legislativo 30/6/97 n. 244 "Riordino del sistema dei trasferimenti erariali agli Enti locali", il cui nuovo assetto della contribuzione erariale è subordinato comunque allapplicazione di una diversa disciplina dei tributi locali.
E facile desumere da tutto ciò quanto sia difficile e, in fondo, abbastanza aleatorio per gli enti locali adempiere allobbligo, pur derivante dalla legge, di predisporre strumenti di programmazione economica pluriennale affidabili, corretti e realistici con lassurda e doverosa considerazione che i limiti e le difficoltà derivano essi stessi da altrettante disposizioni di legge e da inadempienze degli organi centrali dello Stato.
Per concludere la breve esposizione con un quadro sinottico sulle caratteristiche salienti del bilancio pluriennale, si può affermare che esso per i comuni:
Schema di Programmi, Funzioni e Servizi
In ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo 77/1995, la Relazione Previsionale e programmatica per il triennio 1999 - 2001, viene formulata considerando i valori di riferimento delle scelte politiche ed amministrative, in base alla suddivisione in Programmi, Funzioni ed Obiettivi, mantenendo inalterata la successione dei programmi così come scandita dallo stesso Decreto Legislativo 77/1995.
Nelle pagine successive viene riprodotto, a titolo esemplificativo, lo schema di Programmi, Funzioni e Servizi adottato da questo Comune, passando quindi ad una necessariamente succinta esposizione delle scelte e degli obiettivi politici che si intende perseguire nellarco del triennio di riferimento considerato.
Ovviamente per non appesantire il testo e d al fine di renderne agevole la lettura, la parte descrittiva che segue la tabella dei programmi, procede per sintesi e per grandi aggregati di intervento, considerando ancora, in parte, larticolazione della struttura dellente in Settori. Non viene riproposta in tale parte la descrizione dei Programmi, la cui successione cronologica è già evidente nella apposita tabella, procedendo in generale per descrizione delle iniziative programmate in relazione alle Funzioni e, più spesso, ai Servizi.
Le schede relative ai P.E.G., attribuite ad ogni dirigente, possono comunque fornire tutti gli elementi ed i particolari di ogni programma previsto dallAmministrazione.
PROGRAMMA |
FUNZIONE |
SERVIZIO |
||
PROGRAMMA N. 1 |
||||
Miglioramento dellorganizzazione e della gestione |
01 |
Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo |
01 |
Organi istituzionali, partecipazione e decentramento |
02 |
Segreteria generale, personale e organizzazione |
|||
03 |
Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e controllo di gestione |
|||
04 |
Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali |
|||
05 |
Gestione dei beni demaniali e patrimoniali |
|||
06 |
Ufficio Tecnico |
|||
07 |
Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico |
|||
08 |
Altri servizi generali |
|||
PROGRAMMA N. 2 |
||||
Difesa e sicurezza del cittadino |
02 |
Funzioni relative alla giustizia |
01 |
Uffici giudiziari |
03 |
Funzioni di Polizia locale |
01 |
Polizia municipale |
|
PROGRAMMA N. 3 |
||||
Miglioramento dellistruzione e delle opportunità culturali, sportive, ricreative e turistiche |
04 |
Funzioni di istruzione pubblica |
01 |
Scuola materna |
02 |
Istruzione elementare |
|||
03 |
Istruzione media |
|||
04 |
Istruzione secondaria superiore |
|||
05 |
Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi |
|||
05 |
Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali |
01 |
Biblioteche, Musei e Pinacoteche |
|
02 |
Teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale |
|||
06 |
Funzioni nel settore sportivo e ricreativo |
01 |
Piscine comunali |
|
02 |
Stadio comunale, Palazzo dello Sport ed altri impianti |
|||
03 |
Manifestazioni diverse nel settore sportivo e ricreativo |
|||
07 |
Funzioni nel campo turistico |
01 |
Servizi turistici |
|
02 |
Manifestazioni turistiche |
|||
PROGRAMMA N. 4 |
||||
Sviluppo e razionalizzazione della mobilità |
08 |
Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti |
01 |
Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi |
02 |
Illuminazione pubblica e servizi connessi |
|||
03 |
Trasporti pubblici locali e servizi connessi |
|||
PROGRAMMA |
FUNZIONE |
SERVIZIO |
||
N. |
N. |
descrizione |
||
PROGRAMMA N. 5 |
||||
Difesa dellambiente, gestione del territorio e miglioramento delle condizioni abitative |
09 |
Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente |
01 |
Urbanistica e gestione del territorio |
02 |
Edilizia residenziale pubblica, locale e piani di edilizia economico - popolare |
|||
03 |
Servizi di protezione civile |
|||
04 |
Servizio idrico integrato |
|||
05 |
Servizi smaltimento rifiuti |
|||
06 |
Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed allambiente |
|||
PROGRAMMA N. 6 |
||||
Miglioramento servizi alla persona e adeguamento delle strutture sociali |
10 |
Funzioni nel settore sociale |
01 |
Asili nido, servizi per linfanzia e per i minori |
02 |
Servizi di prevenzione e di riabilitazione |
|||
03 |
Strutture residenziali e di ricovero per anziani |
|||
04 |
Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona |
|||
05 |
Servizio necroscopico e cimiteriale |
|||
PROGRAMMA N. 7 |
||||
Produzione, impiego e distribuzione delle risorse, razionalizzazione della rete distributiva |
11 |
Funzioni nel campo dello sviluppo economico |
01 |
Affissioni e pubblicità |
02 |
Fiere, mercati e servizi connessi |
|||
03 |
Mattatoio e servizi connessi |
|||
04 |
Servizi relativi allindustria |
|||
05 |
Servizi relativi al commercio |
|||
06 |
Servizi relativi alleconomia ed al lavoro |
|||
07 |
Servizi relativi allagricoltura |
|||
12 |
Funzioni relative a servizi produttivi |
01 |
Farmacie |
|
02 |
Altri servizi produttivi |